Come ottenere un’abbronzatura perfetta, duratura e senza ustioni


La cute è l’organo più esteso del corpo e fa parte integrante del sistema immunitario. È quindi fondamentale proteggere la pelle da qualsiasi lesione, in particolare dai danni prodotti dagli agenti ambientali, perché se la pelle subisce dei danni il sistema immunitario ne risulta indebolito. Oggi insieme  a Santo Raffaele Mercuri, primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano, vi chiariremo come prendersi cura davvero della vostra pelle al sole.

Santo Raffaele Mercuri: primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano

Le lampade abbronzanti non “preparano la pelle al sole” ; i raggi UVA (ma attenzione le lampade solari dei centri estetici, anche quelle certificate, hanno tutte una fonte anche di UVB, i raggi che provocano la “scottatura solare” e che favoriscono l’insorgenza dei melanomi) stimolano i melanociti, ma provocano comunque un danno alla pelle. L’abbronzatura che si ottiene con le lampade, è comunque diversa da quella che si ha esponendosi al sole. Infatti, le lampade sono in grado di rendere più scura la pelle, stimolando la melanina più superficiale della pelle, con un effetto che dura soltanto un paio di giorni. Sono, invece, i raggi Uvb a stimolare la produzione di melanina profonda, ma le lampade ne lasciano passare una quantità minima. È inutile quindi fare lampade abbronzanti prima di andare al mare: la pigmentazione ottenuta con le lampade Uva non fornisce alla pelle lo stesso grado di fotoprotezione  che si ottiene con la radiazione solare, che rende la pelle anche più resistente e spessa. Si tratta quindi di un colore superficiale. Molto meglio esporsi al sole con gradualità, stando attenti alle fasce orarie (evitare le ore più calde) e seguendo uno schema il più possibile attendibile, ma non si dimenticare mai  di utilizzare solari appropriati al tipo di pelle.

 

Come proteggere la pelle al sole? E quali sono i tipi di radiazioni?

In generale l’uso di uno schermo solare con FPS elevato aiuta a superare gli errori dell’utilizzatore. Infatti, in molti casi l’uso del filtro solare è  sporadico, la ripetizione dell’applicazione non è abbastanza frequente e non viene usata una sufficiente quantità di prodotto. È dimostrato che i filtri solari hanno una provata capacità di prevenire i carcinomi. Inoltre un soggetto su 5 è destinato a sviluppare un tumore cutaneo nel corso della sua vita come conseguenza diretta dell’esposizione solare. La maggior parte dei raggi del Sole cui ci esponiamo sono di tre tipi: UVA, UVB e Infrarossi. Gli ultravioletti di tipo A (UVA) non sono quelli che abbronzano direttamente, ma alla lunga provocano rughe, fino a danni molto più seri e hanno la medesima intensità tutto il giorno. Gli Ultravioletti di tipo B sono invece quelli che regalano il colorito dorato agognato da tanti, ma prima che lo ‘schermo’ della melanina sia efficace, possono provocare eritemi e scottature; sono più intensi nelle ore più calde e non vengono ‘bloccati’ dalle nuvole. Gli Infrarossi scaldano, non stimolano la melanina e mettono a rischio vene e capillari: quando è nuvoloso non sentiamo caldo in quanto vengono ‘fermati’. Ricordate che l’abbronzatura è uno schermo di difesa della pelle. Esistono anche gli UVC, assorbiti quasi totalmente dall’atmosfera: con l’assottigliamento dello strato di ozono questi pericolosissimi raggi possono arrivare fino a noi, provocando danni serissimi alle cellule.

Chi è più suscettibile alle ustioni solari?

I soggetti con particolari anomalie della pigmentazione e le persone con la pelle chiara sono a più alto rischio di ustioni solari. La classificazione dei fototipi suddivide i tipi di pelle in sei categorie con colori della pelle da chiara a scuro.

Questi tipi di pelle sono i seguenti:

Tipi 1e 2: elevata suscettibilità alle ustioni solari, molto sensibile

Tipi 3 e 4: suscettibilità moderata alle ustioni solari, sensibile il tipo 3, poco sensibile il 4

Tipi 5 e 6: suscettibilità minima o nulla alle ustioni solari, sensibilità minima il 5, nessuna

sensibilità il 6.

Vediamo i filtri solari per ogni specifico fototipo.

Sono classificati in base al livello di protezione che offrono; il coefficiente di protezione, stampato sulla confezione, varia da 1 a 50 (protezione massima) per gli UVB e da 1 a 12 per gli UVA. Chi appartiene al fototipo 1 è bene che applichi una protezione 30; al fototipo 2 una protezione da 20 a 10; fototipo 3 da 8 a 6 e dal fototipo 4 in poi da 3 a 1. La protezione è sempre necessaria, anche quando abbronzati e nelle giornate nuvolose, Ci protegge dalle radiazioni nocive e non evita l’abbronzatura, cosa da tenere a mente. Perchè sia efficace va applicato mezz’ora prima dell’esposizione al sole, non in spiaggia; va riapplicato dopo ogni bagno o comunque ogni due ore

L’ustione solare può provocare danni permanenti?

Si, le ustioni in età precoce aumentano il rischio di sviluppare un tumore cutaneo in età successiva. La sovraesposizione ripetuta ai raggi ultravioletti può anche essere causa di comparsa di cicatrici, lentiggini, secchezza e rughe. Inoltre la sovraesposizione frequente ai raggi ultravioletti può aumentare il rischio di cataratta e degenerazione maculare, una delle principali cause di cecità.

Come si possono prevenire le ustioni solari?

I metodi ideali per prevenire le ustioni comprendono:

  • limitare il tempo di esposizione al sole ed evitare le ore peggiori che vanno dalla tarda mattinata fin al primo pomeriggio.
  • Indossare cappelli a tesa larga, pantaloni lunghi e camicia con le maniche lunghe.
  • Proteggersi anche quando il cielo è nuvoloso e quando ci si trova in casa..
  • La sabbia riflette i raggi del sole ed aumenta le possibilità di scottarsi
  • Usare uno schermo solare di almeno 15, almeno dieci minuti prima di esporsi al sole e l’applicazione va ripetuta spesso.

Cosa sono i farmaci sensibilizzanti al sole?

Sono sostanze che aumentano la suscettibilità della pelle all’eritema e alle scottature causate dal sole.

 

 

Silvia Trevaini

Videonews

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