La rinoplastica

nasoLa rinoplastica è l’intervento di chirurgia plastica che più di tutti riesce a modificare l’armonia dell’intero viso, pur agendo solo sul naso. Questa procedura di chirurgia estetica serve a riportare proporzione tra di diversi piani del viso e riesce a donare grazia al profilo, pur mantenendo un’architettura verosimile e naturale. Un intervento di chirurgia plastica di questo tipo è molto sentito a livello psicologico, perché elimina un inestetismo difficile da nascondere e che spesso è motivo di imbarazzo e mancanza di autostima. Il concetto moderno di rinoplastica si discosta nettamente dall’intervento di chirurgia estetica eseguito secondo i canoni tradizionali che prevedevano una riduzione globale, spesso eccessiva, della struttura portante. Spesso si vedevano nasi non proporzionati e inadatti alle caratteristiche somatiche del viso del paziente. La prima cosa che faceva pensare ad un naso rifatto. Parliamo di questo oggi con la dottoressa  Gabriela Stelian, dello studio medico Prisma di Milano, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.

La rinoplastica è tra tutte le procedure di chirurgia estetica la più comune. Può ridurre o aumentare le dimensioni del naso, cambiare la forma della punta o del dorso, restringere le narici, modificare l’angolo tra il naso ed il labbro superiore. I migliori candidati per l’intervento di rinoplastica sono quei pazienti che cercano un miglioramento piuttosto che la perfezione nel loro aspetto fisico. Che siano in buona salute, psicologicamente stabili e con prospettive realistiche. La rinoplastica viene eseguita anche per migliorare la funzionalità nasale. Si preferisce eseguire questo intervento mai prima del completo accrescimento delle strutture ossee e cioè 15 – 16 anni, ma soprattutto è necessario un attento colloquio pre-operatorio per valutare la piena coscienza del/la paziente a sottoporsi all’intervento.

Tutti gli interventi chirurgici portano con sé un minimo di imprevedibilità e di rischio

Se la rinoplastica è eseguita da un chirurgo plastico esperto, le complicanze sono rare e solitamente minori. In circa il 10% dei casi si può andare incontro ad un reintervento, seppure di piccola entità. Infatti i processi biologici di guarigione nella rinoplastica sono assolutamente imprevedibili, ed anche il chirurgo più esperto può trovarsi di fronte a piccole irregolarità che vanno corrette con una seconda, in genere minima, operazione. Le cicatrici sono sempre nascoste all’interno delle narici tranne che per la tecnica open che prevede una piccola incisione sulla columella. Anche per la correzione delle narici è indispensabile fare un approccio esterno, ma per entrambe queste procedure, le cicatrici sono molto piccole ed in genere guariscono molto bene.

Preparazione all’intervento

Per preparare il paziente all’intervento si può prefigurare il risultato finale attraverso una simulazione al computer. Vengono immagazzinate le foto del paziente, vengono verificati e chiariti i difetti presenti e successivamente si modificano le foto grazie ad un particolare software a ciò dedicato. In nessun caso le immagini ottenute possono considerarsi una promessa di risultato, in quanto la correzione non può tenere conto dei processi biologici di guarigione che entrano in gioco in una rinoplastica. È  buona norma, a cominciare dalla settimana precedente all’intervento, non assumere acido Acetilsalicico (aspirina) per evitare problemi di coagulazione, e per i fumatori astenersi per almeno 4 settimane (due prima e due dopo l’operazione). Se si è reduci da un’infezione delle vie aeree o una malattia sarebbe prudente posporre l’intervento chirurgico.

L’intervento chirurgico

La procedura chirurgica richiede in genere circa 1 ora. Le incisioni sono all’interno del naso e la metodica prevede che la parte cutanea sia separata dalla struttura ossea e cartilaginea di sostegno, che viene rimodellata secondo la pianificazione pre-operatoria. La cute viene poi ridistribuita sulla nuova impalcatura. Talvolta si può eseguire un’incisione esterna (trasversalmente alla columella e lungo le narici) ed effettuare quella che viene definita “open procedure”. Il naso viene zaffatto con dei tamponi e le fratture ossee ridotte con una placchetta rigida.

L’Anestesia

La rinoplastica viene generalmente eseguita in Anestesia Generale. Può comunque essere effettuata in Anestesia locale e sedazione.

Il post-operatorio

Dopo un intervento di rinoplastica, l’edema si estende molto rapidamente alle aree circostanti. È  buona norma quindi applicare compresse gelate per controllare gonfiore ed ecchimosi nell’immediato post-operatorio. Essendo la regione palpebro-oculare molto delicata, ed avendo delle fratture molto vicine a quest’area, è del tutto normale che si manifestino tali sintomi. In genere il paziente vede gradualmente crescere l’edema (gonfiore) nelle prime 48 ore, per poi notare in terza giornata l’inizio del processo inverso.

Il dolore è praticamente assente ed il fastidio è ben controllato dalla terapia farmacologica. In realtà ci si sente molto meglio di quanto non ci si veda allo specchio. I tamponi vengono rimossi in 2°-3° giornata, mentre la placchetta di contenzione del dorso si toglie dopo 7-9 giorni.

Ripresa dell’attività

La maggior parte delle ecchimosi tende a scomparire nello spazio di due settimane. Il gonfiore del naso tende invece a ridursi in un tempo molto più lungo. Soprattutto la punta è quella più lenta a rientrare nei parametri di assoluta normalità. Il tempo medio della scomparsa dell’edema non è inferiore ai 6 mesi, ma non è raro dover attendere anche 1 anno o più. La ripresa dell’attività si può avere anche in tempi molto brevi. Una volta levati i tamponi, quindi dopo 2-3 giorni il  paziente se non ha problemi a far sapere che si è sottoposto ad intervento di rinoplastica, può tornare alle normali attività. Viene invece interdetta ogni attività sportiva o che possa in qualche modo alzare la pressione sanguigna e quindi ritardare i processi di guarigione. Se si è portatori di lenti a contatto, è buona norma non indossarle per i primi 4-5 giorni, e comunque concordarne la ripresa dell’utilizzo con il chirurgo. Altro discorso invece per gli occhiali, che devono poggiare sul dorso di un naso appena fratturato ed in via di guarigione. L’uso andrebbe interdetto per almeno 6-7 settimane.

Silvia TrevainiSilvia Trevaini

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