Quale sport scegliere per il proprio figlio?

bimba_pattiniI bambini e i ragazzi che svolgono una regolare attività fisica come sport di gruppo,  individuali, giochi all’aria aperta e passeggiate, dimostrano una maggior fiducia nelle proprie possibilità, sono portati a una maggior autostima, alla facilità nei rapporti sociali, a una maggior sopportazione dello stress e sono meno predisposti a sviluppare disturbi come ansia e depressione. Il problema per i bambini e ragazzi non solo è il poco sport praticato, dato che secondo le ultime statistiche neanche la metà dei giovani lo pratica, ma soprattutto la sedentarietà. Infatti, è opportuno parlare di movimento in generale e non solo di sport in senso stretto. A 6 anni i bambini iniziano la scuola e oltre al tempo trascorso in classe ci sono da considerare le ore per lo svolgimento dei compiti a casa, il tempo davanti alla televisione che inizia con la prima infanzia a cui si aggiunge, con l’avanzare dell’età, l’utilizzo del computer e tante altre abitudini che impigriscono i bambini e ne condizionano il benessere psicofisico presente e futuro. Per questi motivi e per organizzazione familiare, i genitori iscrivono i bambini a corsi e attività sportive, quale unica alternativa di movimento per i propri figli. Quale sport scegliere per il proprio figlio? A quale età è meglio cominciare ad avvicinarli all’ambiente sportivo? Di tutto questo e altro ne parliamo insieme al Direttore Marco Gatti del Centro sportivo Sporting di Milano, che appunto offre uno spazio dedicato ai più piccoli. Vediamo cosa ci ha raccontato…

Solitamente si consiglia di far intraprendere ai bambini uno sport dopo i 5-6 anni per ragioni legate alle fasi dell’accrescimento corporeo, ma anche alla consapevolezza di sé, all’acquisizione delle capacità sociali e alla coordinazione motoria che fino agli 11-12 anni circa raggiunge il suo massimo potenziale. Lo sport è un’opportunità per uscire dall’ambiente familiare protetto, permette di creare relazioni con i coetanei e con nuovi adulti di riferimento quindi un ottimo strumento di socializzazione. L’attività sportiva è utile per la crescita e permette di sperimentare il successo ma anche l’insuccesso, di imparare l’importanza del rispetto dei tempi e delle regole promuovendo uno stile di vita salutare. I bambini dovrebbero scegliere lo sport più affine al loro modo di muoversi e relazionarsi senza sottovalutare che se avranno scelto qualcosa che piace e appassiona, ovviamente sotto forma di gioco e divertimento, si svilupperà una forte motivazione allo svolgimento dell’attività scelta. “Saranno poi gli istruttori ad indicare quale sport è più idoneo a ciascun bambino in base all’età, alla motricità, alla costituzione, al carattere e all’indole. Proprio come facciamo qui nel nostro centro”, ci spiega il Marco Gatti. L’impegno che il bambino metterà nello sport gli farà conoscere l’agonismo, che se vissuto in un contesto organizzato e gestito da un istruttore competente potrà essere di aiuto al bambino favorendo la sua crescita fisica e psichica. Ovviamente il tema del gioco, soprattutto dai 5 agli 8/9 anni, dovrà essere preponderante, preferendo all’agonismo la collaborazione e soprattutto il divertimento che se dovesse mancare potrebbe essere auspicio di abbandono e rifiuto dell’attività sportiva. A volte succede che un bambino a periodi alterni si interessi ad attività sportive diverse, tiene conto delle scelte dei compagni di classe, dell’amico del cuore, di quello che vede in televisione, ma non è educativo assecondare ogni desiderio. I bambini devono poter scegliere lo sport che più li interessa, possono scegliere erroneamente uno sport poco adatto alle loro capacità, ma spesso capita che cambiare diverse attività fisiche in poco tempo diventi un’abitudine ben poco educativa e quando questo succede i bambini che non mettono impegno in quello che fanno, non imparano la costanza e la disciplina che ogni sport possiede. Lo sport rappresenta per i bambini e ragazzi un elemento fondamentale per una buona crescita, emotiva, intellettiva e fisica, senza dimenticare che le buone abitudini richiedono uno stile di vita più dinamico e meno sedentario di quello che in questi anni si sta vivendo.

Come scegliere lo sport per il tuo bambino

Nel centro di Sporting di Milano 2 troverete  lezioni di danza classica, ginnastica, psicomotricità, tennis,vela,windsurf e  zumbatomic, ma vediamo nello specifico le funzioni di alcuni sport.

Calcio, calcetto, palacalcetto

Si può giocare praticamente ovunque e non esiste genitore che non ricordi il figlio che corre dietro a una palla in un prato…È adatto a quasi a tutti, e in particolare ai bimbi estroversi che non si lamentano per gli inevitabili colpi che uno sport di contatto fisico procura. Non consigliabile a chi soffre la competizione poiché tende a stimolare la rivalità fra i giocatori; lo stesso vale per i piccoli molto individualisti.

Atletica leggera, polisport,

È una delle attività più suggerite dai pediatri. Base di ogni altro sport, presenta tipologie come le corse o i salti che la rendono stimolante per i bimbi. Sembra sia lo sport d’elezione per i piccoli timidi e un po’ introversi che soffrono la competizione e rendono meglio nelle attività individuali.

Nuoto, pallanuoto, nuoto sincronizzato, babyswim

Ha una valenza psicologica particolare perché rimette in contatto il bimbo con l’ambiente conosciuto quando era “immerso nell’acqua” nella pancia di mamma. È adatto per i piccoli capaci di lasciarsi andare senza paura, ma tutti lo possono praticare. Fa sviluppare bene tutti i muscoli del corpo, in particolare allena alla resistenza, svolto in modo non agonistico. Attività metodica e ripetitiva, non è consigliabile a chi si annoia facilmente.

Arti marziali, karate jitzu

Sono perfette per i più piccoli perché qui la fisicità viene espressa attraverso pratiche nelle quali gli istinti e i movimenti vengono incanalati secondo regole che non “tarpano le ali”, ma ne esaltano la potenzialità. E insegnano anche un approccio filosofico alla vita di grande profondità, trasmettendo ai più piccoli l’importanza dello “sguardo interiore” e il rispetto dell’avversario. Sono indicate in particolare per i bambini più riflessivi e per quelli che hanno bisogno di diventare più sicuri.

 

Silvia TrevainiSilvia Trevaini

Videonews

 

 

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