“Profumo di Donna”: forse!

Girl sniffing flower

(Disturbi dell’odorato)

Il paradosso è che si dice di conoscere una malattia quando sono ben chiari i danni da cui deriva e i disturbi che provoca.

Ma la diminuzione della percezione degli odori è determinata da una serie di cause patologiche che vanno dalla punta del naso alle zone più profonde del cervello.

E la diagnosi è sempre legata alla collaborazione del paziente.

Il Prof. Roberto Barocci del Centro Medico Visconti di Modrone, ci spiega con semplici parole la funzione di questo senso tanto importante, l’olfatto.

Quante volte abbiamo detto o sentito dire “un tremendo odore di ammoniaca”.

E quante volte mi è capitato di proporre a un presunto malato un batuffolo bagnato di ammoniaca e sentirmi dire che non rilevava alcun  odore.

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Dott. Barocci

Bene: la nostra frase abituale sul cattivo “odore” dell’ammoniaca è sbagliata perché l’ammoniaca non è un odore ma viene percepita per la stimolazione irritante di un nervo cranico (esattamente il trigemino). E il paziente che dice di non rilevare “odore” è un mistificatore perché il suo trigemino è sano e quindi deve riferire di sentire qualcosa.

E così, ancora una volta, si apre il complesso mondo delle ipotesi psichiatriche. In effetti è noto che alcune sindromi depressive o la schizofrenia possano associarsi a disturbi olfattivi.

Ma, per non parlare solo di patologie, è dimostrato che durante i vari stadi del ciclo mestruale o durante la gravidanza si registra una iperosmia, cioè un miglioramento della percezione degli odori.

A complicare un po’ le cose contribuisce il fatto che nell’essere umano il gusto è un organo totalmente secondario. Infatti percepiamo solo quattro sapori (amaro, dolce, agro, salato), tutto il resto che configura il pregio dei vari manicaretti è odore

Si diceva cause patologiche localizzate, dalla punta del naso all’encefalo; il ben noto e banale raffreddore riduce l’olfatto tanto quanto un trauma cranico o una nevrite virale o l’uso di sostanze o medicamenti per via nasale.

E se, in generale, la terapia dei disturbi olfattivi non è seguita da grande successo, è altrettanto vero che, se si possono curare le cause, si risolve anche la conseguenza.

La rimozione dell’ostruzione nasale (setto, polipi, etc.), la risoluzione di malattie infiammatorie naso-sinusali, il trattamento di disturbi psichiatrici, possono essere accompagnati dal recupero dell’olfatto.

Che comunque resta uno degli organi di senso più complessi e sul quale si è costruita una realtà virtuale forse esagerata: dall’esasperata valutazione del cibo al…..”profumo di donna”. Forse!

 

Silvia TrevainiSilvia Trevaini

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