I 7 falsi miti sulla frutta

frutta
È sorprendente constatare quanta confusione ci sia sull’alimentazione, al giorno d’oggi, specialmente riguardo la frutta.

La frutta fa bene ed è stata universalmente riconosciuta come il cibo più salutare al mondo, ma al tempo stesso è anche il cibo naturale più denigrato, perfino nell’ambito del movimento naturale. Secondo alcune correnti di pensiero e diete in voga, infatti, sembrerebbe meglio mangiare una bistecca alla griglia col burro, che gli zuccheri naturali della frutta.

Non è un’esagerazione dire che molte persone, perfino nel movimento crudista, hanno letteralmente paura di mangiare frutta. Chiariamo oggi, insieme al nostro esperto di alimentazione Fruttariana Giorgio Bogoni, i dubbi più frequenti di chi intraprende un percorso alimentare di questo tipo.

 

Vediamo assieme 7 falsi miti sulla frutta.

  1. LA FRUTTA, SOPRATTUTTO TROPICALE, CONTIENE TROPPO ZUCCHERO E PORTA A PROBLEMI DI IPERGLICEMIA E DIABETE

Questo è probabilmente il mito più diffuso, legato al fatto che, nell’immaginario collettivo, la frutta è solo la frutta dolce e si pensa che lo zucchero presente in quest’ultima finisca direttamente nel flusso sanguigno. Le cose semplicemente non stanno in questo modo.

Innanzitutto, una dieta fruttariana ben bilanciata include, oltre alla frutta dolce molto zuccherina, anche la frutta ortaggio e la frutta grassa, che contengono pochissimo zucchero. Infatti, per definizione, un frutto è la struttura che segue al fiore e quindi sono indiscutibilmente frutti anche pomodori, zucchine, cetrioli, peperoni, zucche, olive e avocado.

Inoltre il carico glicemico della frutta dolce, già comunque ben più modesto dell’indice glicemico, non si traduce proporzionalmente in glicemia, lo zucchero nel sangue.

Infatti il problema dell’eccesso di zucchero nel sangue è più che altro causato dal mancato assorbimento cellulare dello stesso, perché non sono presenti le necessarie sostanze o a fronte di un carico di lipidi, piuttosto che di un compromesso meccanismo di azione dell’insulina.

In parole semplici, potremmo dire che lo zucchero della frutta non innalza la glicemia perché il frutto contiene le vitamine e quant’altro necessario all’assorbimento dello zucchero da parte del corpo – la Natura ha predisposto in questo “sacchetto nutrizionale” sia il carburante per l’animale, sia gli elementi che ne consentono un efficiente utilizzo da parte dello stesso.

Questo ovviamente vale in condizioni normali, un diabetico non ha più la fisiologia in equilibrio e quindi dovrà convertirsi al fruttarismo in un tempo più lungo e sotto stretto controllo medico.

  1. LA FRUTTA È PIENA DI PESTICIDI E GENETICAMENTE MODIFICATA

Indubbiamente i processi di coltivazione industriali hanno modificato alcune delle caratteristiche originali dei frutti e le sostanze chimiche con cui vengono irrorate le coltivazioni vengono assorbite dal nostro corpo, però un frutto rimane al 99,99% il nutrimento più perfetto, donato dal regno vegetale al regno animale.

Inoltre si può avere l’accortezza di acquistare frutta biologica o quantomeno variare il più possibile tipologia di frutto o canale di vendita, in modo da non accumulare nel corpo sempre gli stessi pesticidi.

  1. LA FRUTTA DANNEGGIA I DENTI

Questo mito si è originato a fronte di casi di fruttariani che, con il tempo, hanno presentato notevoli danni allo smalto dei denti e ritiro delle gengive.

Questo però dipende unicamente dal consumo di frutta acida (agrumi, ananas e kiwi), che il fruttarismo sostenibile esclude nella maniera più assoluta. Consumando solo frutta dolce, ortaggio e grassa, stupirete il vostro dentista e non avrete neppure più bisogno della periodica ablazione del tartaro.

Su YouTube potete trovare un test in cui un dentista mette in evidenza come il succo di arancia sia molto più corrosivo per lo smalto dei denti della CocaCola e dell’aceto, al punto da suggerirne il consumo solo attraverso una cannuccia, per non farlo entrare in contatto con i denti.

  1. MANGIARE TROPPA FRUTTA CONDUCE A PERICOLOSE CARENZE

I fruttariani a lungo termine, alcuni da oltre 10 anni, sono la conferma che la frutta contiene tutte le sostanze necessarie al corpo umano che, è doveroso ricordarlo, è una scimmia fruttivora per costituzione e fisiologia.

Personalmente, dopo un anno e mezzo di fruttarismo, vanto esami sangue/urine assolutamente perfetti, senza alcuna deficienza anche sotto l’aspetto proteico.

  1. IL CONSUMO DI FRUTTA, SPECIALMENTE BANANE, È UN’OVERDOSE DI POTASSIO

La banana è un frutto molto utile nell’alimentazione fruttariana perché la sua specifica configurazione di carboidrati stimola la produzione di serotonina, inoltre i suoi grassi ad assorbimento lento garantiscono risorse per parecchio tempo.

È innegabile che la banana contenga molto potassio, comunque sempre nel corretto equilibrio scelto dalla Natura con gli altro nutrimenti presenti nel frutto.

Dovrebbe piuttosto preoccupare l’apporto di potassio dato della frutta secca, di gran lunga superiore perché l’innaturale processo di disidratazione mantiene inalterata questa sostanza.

  1. LA FRUTTA PROVOCA IL CANCRO

Questo mito è legato con ogni probabilità al fatto che le cellule cancerose si nutrono di zucchero con una voracità ben 20 volte superiore alle cellule sane e notoriamente la frutta dolce contiene molto zucchero.

Questo consumo abnorme di zucchero da parte delle cellule neoplastiche è dovuto al fatto che hanno mutato la loro respirazione da aerobica in anaerobica, producono energia prevalentemente per fermentazione dello zucchero anziché per combustione dell’ossigeno, e questa è la fisiologia che consente alla PET di individuarle.

Quindi è corretto evitare eccessi di zuccheri nell’alimentazione in presenza di un tumore, ma in nessun modo lo zucchero può provocare una neoplasia; men che meno gli zuccheri semplici della frutta, fruttosio e glucosio.

  1. LA FRUTTA PROVOCA LA CANDIDA

La Candida muta, da normale e silente ospite del nostro organismo, in forma aggressiva quando ci troviamo con le difese immunitarie indebolite e cibarsi di frutta è il miglior regalo che possiamo fare al nostro sistema immunitario.

Conseguentemente i fruttariani non soffrono di questa patologia, a maggior ragione quelli tra loro che praticano questo regime alimentare in maniera sostenibile, con un corretto apporto di frutta ortaggio, che contribuisce ad equilibrare il pH corporeo in direzione della basicità.

Ciononostante, in caso di infezione da Candida in fase acuta, può essere utile limitare la frutta dolce per non dare nutrimento a questo micete.

 

Silvia TrevainiSilvia Trevaini

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