Fruttariani e attività sportiva

cuore_ortaggiefruttaOggi si pensa al cibo in un modo del tutto scontato, come se gli alimenti di cui ci nutriamo in quest’epoca moderna siano sempre esistiti. Sono poche le persone che si chiedono se veramente quello che troviamo sulle nostre tavole sia la soluzione ideale per l’essere umano. Tuttavia in quest’epoca consumistica, negli ultimi 200 anni, qualcuno ha iniziato a farsi delle domande sul tema. Il quesito più banale potrebbe essere, su cosa mangiasse l’umanità prima dell’invenzione della farina? Oppure cosa mangiasse prima di essere in grado di coltivare? Ancora, quali cibi fossero disponibili in tempi davvero remoti, prima ancora che l’uomo fosse in grado di fabbricare oggetti artificiali, come le armi da usare per procurarsi la carne? Nasce quindi il dubbio… Così si suppone che prima di tutto l’uomo come gli altri primati, sia prevalentemente fruttariano. Tuttavia però la tematica salutistica non è da circoscrivere alla sola alimentazione, bensì da estendere pure all’ambiente sportivo e soprattutto ai normali programmi fitness diffusi oggi. Infatti lo schema radicato oggi nelle palestre vede il corpo umano come una suddivisione a ‘compartimenti stagni’, per essere preparato con piccoli esercizi artificiosi che non hanno nulla di evolutivo. Il popolo della salute scorda che l’uomo interagisce con l’ambiente sfruttando grandi catene cinetiche, che fanno capo ad un numero circoscritto di movimenti evolutivi, eseguiti da tempo immemorabile: spingere, tirare e sollevare un oggetto da terra. L’argomento ‘Salute’ sarà trattato dal nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni, sia sul fronte alimentare, che su quello motorio con i movimenti evolutivi ‘progettati’ dalla natura per l’essere umano…


Prima di essere cacciatori e agricoltori, gli uomini erano raccoglitori. Raccoglitori di quello che il Regno Vegetale offre a quello Animale: bacche e frutta in genere.

Infatti, come testimoniato dai resti delle loro dentature, gli uomini che precedettero i cavernicoli si cibavano di quanto cresceva spontaneamente sugli alberi; senza alcun bisogno di coltivare, né motivo per cuocere (del resto, la scoperta del fuoco fu sicuramente successiva!).

Le tradizioni culinarie sviluppate ancora dai remoti tempi delle glaciazioni, che costrinsero l’uomo a nutrirsi di semi e carni nel corso del lungo inverno, ci hanno però fatto perdere consapevolezza della nostra natura di animali fruttivori e l’industria alimentare ha assecondato il crederci onnivori.

giorgioBogoniLe malattie ed il progressivo deformarsi con gli anni, sono solo il risultato del forzato costringere il nostro corpo ad assimilare “cibi” diversi da quelli per i quali è stato progettato e, se i malanni ci sono “venduti” come inevitabili, ci viene altresì detto che per avere un aspetto sano e bello occorre un costante programma di fitness.

Il motto “puoi mangiare di tutto, purché tu faccia una sana attività fisica” lega quindi ingannevolmente l’alimentazione, che è nutrizione, con il movimento del corpo, finalizzato al nostro spostarci nell’ambiente e al mantenimento della massa muscolare.

Diversamente, se il corpo umano torna ad essere alimentato con sola frutta, non ha più bisogno di esercizi specifici per ridurre il grasso addominale o contrastare il dolore i muscoli della schiena, ma è sufficiente che mantenga il tono muscolare con semplici movimenti che riproducano ciò che vediamo fare da tutti i primati nel loro spostarsi sugli alberi e a terra.

Il fruttariano raggiunge quindi uno stato di ottima salute per mezzo della corretta alimentazione e riconosce all’attività sportiva il ruolo che decide di darle, in base alle sue propensioni personali e al piacere che prova nel farla, non come necessità per il mantenimento dell’aspetto del suo corpo.

Peraltro, cibarsi di sola frutta riduce sensibilmente sia l’apporto calorico che il consumo di calorie dell’innaturale e costoso processo digestivo di un onnivoro, abbassando l’intero metabolismo e garantendo conseguentemente migliori prestazioni sportive, a fronte di un corpo correttamente nutrito, internamente pulito e con pressione sanguigna e battito cardiaco “al minimo”.

In altre parole, il fruttariano non ha bisogno di fare attività sportiva, se non un modesto lavoro prevalentemente con gli arti e finalizzato al solo mantenimento del tono muscolare in un contesto ambientale dove la raccolta del cibo non lo richiede più, ma può facilmente eccellere nello sport perché ha recuperato le prestazioni garantite a ogni animale dal suo corpo.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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