…Dopo un anno di sola frutta

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Una delle domande che le persone si fanno più spesso è quali siano i benefici del crudismo. Tutti sappiamo, ad esempio, che la dieta standard americana non è salutare. Le ricerche hanno dimostrato che la dieta americana standard è direttamente complice di malattie, scarsa energia, obesità, dipendenza dal cibo, allergie alimentari e alta pressione sanguigna. Un sacco di persone non ha ancora ben chiari tutti i benefici derivanti dall’adozione di una dieta crudista, nel nostro caso specifico, fruttariana.

Quindi, che cosa comporta adottare una dieta principalmente a base di cibi allo stato naturale, non cucinati?

I BENEFICI DELL’ALIMENTAZIONE FRUTTARIANA

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Giorgio Bogoni

Ecco alcuni degli straordinari benefici che il fruttarismo comporta. Oltre ad essere conveniente, semplice da preparare e facile da digerire, mangiare cibi crudi, rispetto a mangiare cibi cucinati, incrementa il livello di energia e di vitalità, aiuta ad alleviare le allergie ai cibi e i problemi digestivi, rinforza il sistema immunitario, abbassa il colesterolo, normalizza i problemi di peso. In più, mangiare cibi crudi aiuta a rendere la pelle più giovane, migliora l’aspetto fisico, rinforza unghie e capelli, allevia l’emicrania e può anche ridurre la depressione, l’ansia e la letargia. Non sei ancora convinto? Ecco la lista dei migliori benefici che puoi sperimentare con una dieta crudista, sperimentata da Giorgio Bogoni, il nostro esperto di alimentazione fruttariana. Vediamo insieme a lui dopo un anno di alimentazione fruttariana i benefici derivanti.

I benefici di un’alimentazione fruttariana, quasi esclusivamente crudista, si apprezzano sul lungo termine e questo è il motivo per cui molte persone, mancando il sostegno psicologico di una gratificazione immediata, rinunciano a farsi questo meraviglioso regalo in termini di salute.

Il processo richiede parecchio tempo anche perché lo stato di benessere, caratterizzante il regime alimentare fruttariano, è preceduto da un’importante disintossicazione dell’organismo che, nel caso di persone pesantemente intossicate, può essere violenta.

Questo è il motivo per cui è fondamentale avvicinarsi gradualmente al fruttarismo, ma determina anche la rinuncia di chi scambia il conseguente malessere per malnutrizione o insufficiente apporto calorico.

Invece la frutta è tutto ciò di cui abbisogna il nostro corpo che, non più impegnato a cercare di metabolizzare il non-cibo attraverso una faticosa digestione, può finalmente dedicarsi a liberarsi dalle tossine accumulate nei tessuti, riversandole nuovamente nel circolo sanguigno, affinché vengano espulse dagli organi escretori. Un’intossicazione del sangue necessaria e liberatoria che, negli organismi più intossicati, può protrarsi anche per lunghi mesi.

Superata questa prima fase, il corpo umano alimentato a frutta cruda manifesta la sua corretta fisiologia, quella di una macchina alla quale viene fornito il carburante per il quale era stata progettata.

La prima sensazione che si apprezza è quella di “pulizia interna”: la frutta viene assimilata immediatamente, senza richiedere alcuno sforzo all’organismo, e soddisfa anche il naturale bisogno di acqua. Infatti la nostra abitudine di bere è unica tra i primati e lo stimolo della sete cessa immediatamente appena smettiamo di mangiare alimenti che necessitano di essere idratati per esser digeriti. I raccomandati due litri di acqua al giorno servono infatti solo per sopravvivere ad abitudini alimentari scorrette e consolidate nel tempo.

Il fruttariano crudista presto dimentica anche la sensazione di stanchezza che spesso si presenta dopo pasti carnei o ricchi di latticini, piuttosto che di amidi cotti. Ha conferma che energia e vitalità sono le condizioni di normalità che caratterizzano il corpo umano, se non lo si impegna in un continuo ed innaturale processo digestivo che cerchi di metabolizzare qualcosa senza avere la necessaria struttura fisiologica, completata dal relativo supporto enzimatico.

Dopo un anno di sola frutta, una sensazione spicca però su tutte le altre: la lucidità mentale. Al fruttariano è sufficiente prendersi un attimo di tempo per dirigere la sua attenzione con un focus sorprendente, qualcosa che non può essere ridotto in termini di migliorata capacità di concentrazione.

Personalmente a tutto questo non sono più in grado di rinunciare, non posso più barattarlo per un piatto di pastasciutta o una pizza con birra, e vi assicuro che, se aveste la costanza di mantenere un regime alimentare fruttariano sufficientemente a lungo, parlereste come me, senza che sia io a dovervi convincere in alcun modo.

In effetti sono diventato fruttariano con l’intento di fare una sorta di “esperimento alimentare” della durata tra i 6 e i 12 mesi, per poi trovarmi tanto bene da non avere alcun motivo per tornare a mangiare come prima!

Quello che mettete in bocca esercita su di voi un potere che non immaginate neppure, rendendovi dipendenti.

trevaini50 Silvia Trevaini

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