La piorrea è contagiosa?

Dott. MalviniGengive che sanguinano sia durante lo spazzolamento sia spontaneamente, gengive che si abbassano, sensibilità al caldo e/o al freddo, denti che si muovono, denti che cambiano posizione, alitosi persistente: questi i sintomi della cosiddetta “piorrea”, o malattia parodontale causata da una moltitudine di batteri e per questo anche detta polimicrobica, capace da distruggere i tessuti e portare alla perdita progressiva del tessuto di supporto del dente.

Il suo sviluppo può essere favorito da scarsa igiene orale, interventi odontoiatrici sbagliati, dal consumo eccessivo di alcol, tabagismo, da malattie sistemiche ( diabete ) e dal consumo di sostanze stupefacenti.

La domanda è: si può trasmettere con un bacio? Ne parliamo insieme al dottor Mauro Malvini dello studio Ars Medica di Monza.

Sebbene causata da batteri, la piorrea non rientra tra le malattie contagiose e possiede caratteristiche di insorgenza completamente differenti.

E’ una malattia infettiva, nel senso che è causata dai batteri della placca dentaria, che superano le nostre barriere di difesa.

Altro significato è malattia contagiosa.

Non tutte le malattie infettive sono contagiose, cioè non tutti i microrganismi che passano da un organismo all’altro, determinano la malattia.

Ecco pertanto che la piorrea è sì infettiva, ma non contagiosa.

Tornando alla domanda posta all’inizio, se cioè la malattia parondontale si possa trasmettere o meno con un bacio, sappiamo che in letteratura una recentissima ricerca realizzata dall’Istituto di ricerca fiorentino Microdentistry e pubblicata sulla rivista scientifica “Igiene e Sanità Pubblica” analizza proprio la trasmissione dei microrganismi attraverso il bacio.

Sono stati fatti degli studi a riguardo, ad esempio una ricerca su coppie stabili, sposate da almeno 10 anni, mettendo in evidenza come le analisi microbiologiche di marito e moglie risultino praticamente sovrapponibili, sia nella composizione microbica, che nelle proporzioni reciproche dei vari patogeni. In sostanza, le analisi microbiologiche dei coniugi, dopo vari anni di vita insieme, possono essere pressoché identiche.

La diagnosi di parodontite in un componente della coppia rappresenta un importante indicatore di rischio di infezione parodontale anche per il coniuge, che può svilupparla in maniera più o meno grave a seconda del suo grado di suscettibilità genetica.

Questo studio conferma che la malattia parodontale può essere trasmessa, suggerendo l´importanza di una diagnosi precoce per chiarire la fonte di infezione, al fine di valutare protocolli di prevenzione anche fra i familiari conviventi.

La patologia viene sostenuta da un’aggressione batterica che riconosce alcune famiglie particolari di microrganismi, (peraltro normalmente presenti nel cavo orale) che in determinate condizioni diventano i responsabili del meccanismo di distruzione dei tessuti di sostegno dei denti.

Questi ceppi batterici riescono a colonizzare il solco gengivale in profondità, determinando infezione ed infiammazione solo in particolari condizioni ambientali e fondamentalmente quando il controllo dell’igiene orale non è adeguato.

Quanto al fatto che la piorrea sia ereditaria, bisogna dire che questa malattia presenta una certa predisposizione familiare, ma ciò non significa che perdere i denti sia un destino ineluttabile.

Ovviamente se in famiglia ci sono casi, si è soggetti a rischio e per questo motivo sarà necessario curare la propria bocca con maggiore costanza e scrupolo degli altri.

Ottima cosa è quindi pianificare dei controlli che prevedano una fase di istruzione alla tecnica di spazzolamento più adatta. Seguirà una fase di educazione all’igiene ancora più scrupolosa con lo spazzolino per almeno cinque minuti ogni sera.

L’igiene dovrà essere completata dal passaggio del filo interdentale o dall’uso di scovolini ed eventualmente con sciacqui con il collutorio. Da affiancare, inoltre, una dieta fatta di alimenti freschi e che contengano antiossidanti, sostanze che possono proteggere le cellule e i fibroblasti di cui sono composti i tessuti gengivali.

 

trevaini501Silvia Trevaini

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