Teoria sulla longevità

 


Non si fa altro che parlare di longevità,  Dieta della Longevità, la ormai famosa dieta mima- digiuno. Una dieta che si avvicina al digiuno, ma non lo è, e promette una vita lunga. Un metodo che cerca di riprogrammare il corpo in modo tale da farlo entrare in una modalità di invecchiamento più lento, ma anche di ringiovanirlo attraverso una rigenerazione.  Oggi ne parliamo insieme al nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni, che ci presenta la sua personale Teoria Sulla Longevità, frutto di anni di ricerche ed esperienze personali.

LA TEORIA

L’essere umano potrebbe vivere centinaia, forse migliaia, di anni, ma lo Stile di Vita ne ha consolidato l’aspettativa al massimo a poco più di un centinaio.

L’uomo distrugge progressivamente, dalla nascita, il suo meraviglioso corpo introducendovi “tossine”: le pensa, le respira e le mangia.

Questo testo si sviluppa attorno al mangiare, l’elemento sul quale abbiamo un più facile controllo nell’ambito della nostra quotidianità.

Infatti smettere di fare “pensieri tossici” e respirare “aria tossica” prevederebbe l’allontanarci dalla comunità urbana in cui quasi tutti viviamo, per rifugiarci dove l’aria è pura e lontano dall’energia collettiva di una gran quantità di persone che crede fermamente di non poter vivere centinaia di anni.

Diversamente, parlando di alimentazione, l’insegnamento biblico toglie ogni dubbio: Adamo ed Eva vivevano da centinaia di anni della Luce di Dio ma, assaggiata la mela (chiaro simbolismo per l’atto del mangiare), si ritrovarono a dover “coltivare la terra con il sudore della fronte” perché ormai il loro sostentamento era legato alla digestione e, a causa di questa modalità di procurarsi energia che avevano involontariamente innescato, morirono dopo solo altri 50 anni.

In altre parole, la lunghezza della nostra Vita è limitata, in buona parte, da quello che ingeriamo ed è quindi la nostra dipendenza psicologica dal cibo a renderci mortali, la credenza di averne bisogno per sopravvivere.

Le singole cellule del corpo umano potrebbero vivere per sempre, forse senza neppure un minimo ricambio, se solo evitassimo di introdurre nel corpo tossine alimentari che compromettono la naturale fisiologia, posseduta alla nascita, che mantiene pulito lo spazio intercellulare dagli scarti metabolici.

UN ATTEGGIAMENTO ALIMENTARE INTELLIGENTE

Se è vero che è estremamente impegnativo sostituire la credenza di “dover mangiare per sopravvivere” con “la sopravvivenza è limitata dal mangiare”, è altrettanto vero che possiamo mangiare intelligentemente per ridurre il progressivo deterioramento del corpo causato dal cibo.

Deve esser chiaro che noi ci suicidiamo attraverso tre differenti modalità: varietà, quantità e continuità.

La varietà nei cibi che assumiamo è quella che obbliga il corpo a gestire sostanze diverse con gran fatica ed usura, perché lo induce a innescare processi metabolici differenti e spesso incompatibili tra loro, con conseguente elevato dispendio energetico.

Diversamente, l’eccessiva assunzione di cibo e la continuità del mangiare nel corso della giornata, sono i due elementi che impediscono al corpo di disintossicarsi da quanto ingerito prima di impegnarsi in una nuova digestione, accumulando quindi progressivamente le tossine assunte attraverso gli alimenti.

Da quanto sopra, si evince che l’atteggiamento alimentare più intelligente sia mangiare una sola volta al giorno, preferibilmente alla sera, modeste quantità di cibo, variandone poco la qualità e scegliendolo tra quelli meno tossici, in modo che il corpo abbia il tempo di smaltirne le tossine nel corso di un ripetuto “digiuno giornaliero di 21/22 ore”.

È importante che questo digiuno sia un “digiuno secco”, cioè anche senza assunzione di liquidi; diversamente una giornata non potrebbe mai esser sufficiente a smaltire la cena.

Qualcosa di simile a quello che suggerisce la religione musulmana, almeno durante il mese del Ramadan.

Posso assicurarvi che il corpo, abituato per qualche mese a questa regolarità, rifiuterà qualsiasi cosa durante il giorno e manifesterà malessere se cederete alla tentazione di mettere qualcosa in bocca.

LE DIVERSE TOSSICITÀ ALIMENTARI

Ho invitato a scegliere i cibi “tra quelli meno tossici”, cerchiamo ora di elencare gli alimenti in ordine di tossicità, osservando cosa succede nel corpo alla loro ingestione.

Non voglio precludere nessuna pietanza, premesso che, a parità di tossine assunte, sarà più facile raggiungere la sazietà consumando una maggior quantità di un cibo poco tossico, che una piccola razione di uno molto tossico.

Il maggior danno al nostro corpo lo facciamo mangiando altri animali: carne, pesce e uova. Al di là delle considerazioni etiche e fisiologiche che dimostrano contro natura questa pratica per l’essere umano, dopo un pasto carneo si osserva il triplicarsi dei globuli bianchi nel sangue: il corpo scatena un’emergenza difensiva a fronte dell’introduzione di parte della struttura di altri esseri viventi allo stesso livello della catena alimentare. L’emergenza rientrerà al costo dell’usura e dell’energia richiesta all’organismo per fronteggiarla.

Più subdola è invece la tossicità di una seconda categoria di alimenti: i derivati animali, tipicamente quanto gli animali producono per nutrire i propri cuccioli. Stiamo parlando di latte e miele, in particolare dei latticini. È evidente che sono prodotti che la natura ha creato con caratteristiche specifiche per nutrire specie animali diverse da noi e sottrargliele per cibarsene non può portare a nulla di buono. In particolare la caseina, presente nel latte e in misura maggiore nei formaggi, è tanto densa da intasare l’intero organismo e rivestire progressivamente il nostro tubo digerente fino a impedire, negli anni, la corretta assimilazione da parte dell’intestino.

In ordine di tossicità seguono quindi i semi: legumi, cereali, semi oleosi e germinati. Sono estremamente proteici e accelerano la sintesi proteica nel corpo del consumatore, con conseguente rischio di errori genetici di trascrizione. Inoltre le proteine in eccesso sono dannose perché tendono a “putrefarre” e la loro conversione in energia è molto dispendiosa.

Discorso a parte merita il glutine, la proteina collosa presente in molti cereali: al pari della caseina, ricopre progressivamente i villi intestinali precludendone la funzionalità.

A questo punto dell’elenco troviamo l’intero mondo vegetale: funghi, germogli, radici, fusti, foglie e fiori. Per quanto di tossicità tanto modesta da non indurre malattie, le piante sono causa dell’invecchiamento, quel lento deperire del nostro corpo per il quale consideriamo normale morire al più intorno ai 100 anni. Infatti, nel fusto delle piante, a parte le fitotossine che dovrebbero scoraggiare gli animali dal mangiarle, c’è una gran abbondanza di sali minerali insolubili. Questi si depositano nel nostro organismo manifestando tutti i segni della vecchiaia: la pelle avvizzisce, le articolazioni si induriscono e le arterie si restringono, con conseguente deperimento degli organi per ridotto afflusso di ossigeno.

Ridotta tossicità invece per la frutta, nell’ordine: frutta acida, frutta essiccata dolce, frutta essiccata ortaggio, frutta ortaggio, frutta grassa, frutta dolce e mele. Viene creata dalla pianta per l’animale, in perfetta simbiosi funzionale: l’animale se ne nutre e favorisce la germinazione dei semi della pianta lontano dalla stessa.

LIQUIDARISMO, OLTRE IL MELARISMO

Cosa c’è quindi di più salutare che mangiare, solo alla sera, una modesta quantità di mele? Nulla, direbbe un melariano convinto del ragionamento esposto sopra.

In effetti il passo successivo sarebbe avventurarsi nel liquidarismo e, in alternativa alla cena a base di mele, berne solo il succo centrifugato.

Così si uniscono i benefici di non consumare calorie per la digestione e poter quindi mangiare ancor meno (ricordate l’antica saggezza di masticare il cibo tanto a lungo fino a liquefarlo?), all’evitare le fibre del frutto, in questo caso assolutamente inutili.

Quanto a lungo potrà vivere un liquidariano non lo sa nessuno, ma vi posso assicurare che, assumendo solo frutta spremuta, si vive molto bene, con una sorprendente lucidità mentale.

trevaini50Silvia Trevaini

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5 risposte a “Teoria sulla longevità

  1. Solita propaganda nazivegana o ancora peggio… melarismo..liquidarismo…???? perchè allora non nutrirsi affatto…niente zero…vivere di “energia cosmica”…tutte teorie senza prove scientifiche…molto pericolose….basate su una ideologia “green” criminale…provate e vedrete la fine che farete…cose da pazzi….

    • Credo di aver esposto il mio punto di vista in maniera molto lucida, senza cercare di convincere nessuno a seguirmi nei miei esperimenti alimentari.
      Tali sono e tali rimangono; non provano nulla, ma proprio l’esperimento è quello che segue la formulazione di un’ipotesi nel Metodo Scientifico.
      Non aggiungo altro se non che, a 50 anni, dopo 3 mesi di liquidarismo avevo esami del sangue da far invidia a un bambino…

  2. Buongiorno!
    potrei anche essere daccordo su un certo tipo di ragionamento nel senso che introdurre nel nostro organismo troppo di tutto o solo determinati alimenti possa fare male e mi trovo d’accordo anche nel programmare una giornata di digiuno per disintossicare l’organismo. Ma come si puo pensare di vivere non mangiando quando il non mangiare (vedi anoressia per esempio) può portare alla morte? Qualcosa mi sfugge come fa il nostro corpo a svilupparsi e funzionare bene senza “carburante”?

    • Ritengo una domanda ancora senza risposta quanto si possa ridurre l’apporto di energia all’organismo umano attraverso l’alimentazione.
      Hilton Hotema, quasi 100 anni fa, scriveva che le singole cellule del corpo si nutrono solo di elettricità e che è la respirazione a sostenerci.
      Non so se avesse ragione, però l’anoressia non dimostra la necessità di mangiare perché è un disturbo che origina da un errato rapporto con il cibo da parte della mente.

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