Zenzero: 4 benefici sulla salute

Lo zenzero è una piantina erbacea originaria delle regioni tropicali dell’Asia. La radice di questa pianta viene da sempre utilizzata per insaporire diversi tipi di ricette grazie all’aroma intenso che apporta ad ogni pietanza; ma ciò che rende lo zenzero davvero speciale è l’elevatissima concentrazione di virtù benefiche per la nostra salute che ha fatto sì che se ne facesse un ampio uso terapeutico fin dai tempi antichi.

Lo zenzero è da sempre una delle piante officinali più utilizzate dalla medicina cinese per curare molti tipi di disturbi.

Il sapore piccante dello zenzero è dovuto proprio alla sua ricchezza in gingerolo, una sostanza miracolosa dall’elevato potere antiossidante e in grado di alleviare le infiammazioni.

Le modalità migliori per estrarre il massimo dei benefici da questa pianta è la radice fresca in infusione o da tenere in bocca per succhiarne il prodigioso succo.

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La spirulina, cibo del futuro

La Spirulina è un’alga verde azzurra, si presenta a forma di spirale ed è conosciuta e utilizzata sin dai tempi antichi per le sue proprietà. La caratteristica principale della sua composizione chimica è la ricchezza di proteine vegetali (63%) di elevata qualità.  La spirulina infatti, contiene tutti gli otto amminoacidi essenziali e 10 non essenziali nelle giuste proporzioni, ed essendo riconosciuti dal corpo come cibo vengono assimilati meglio e più in fretta rispetto a quelli contenuti negli integratori di aminoacidi. Inoltre, essendo le proteine predigerite dall’alga, risultano biodisponibili e quindi completamente assimilabili. La digeribilità, ovvero il grado di utilizzazione delle proteine della spirulina, è molto alta, si calcola il 185% contro il 20% della carne di manzo. Inoltre, la digestione delle proteine di origine animale, genera scorie nell’organismo mentre le proteine della spirulina sono pure e la loro digestione non produce alcuna scorie. Questa caratteristica è molto apprezzata dagli atleti soprattutto dei bodybuilder che hanno la possibilità di migliorare la loro forma fisica in modo sano e naturale. La spirulina infatti ha un alto potere antiossidante ed essendo ricca di vitamine, carotenoidi, vitamina E, vitamine del gruppo B e minerali offre energia biodisponibile. Risulta essere uno dei migliori alimenti naturali e  ricchi di ferro, essenziale per la produzione di globuli rossi e per tutto il sistema immunitario. Continua a leggere

Tinte naturali

Capelli bianchi da coprire o semplicemente voglia di cambiamenti? Si può fare anche in modo del tutto naturale. Valide alternative alle tinte chimiche che vanno per la maggiore, sia nei saloni di bellezza che per l’applicazione casalinga, sono sostanzialmente due: i preparati in casa, sicuramente da preferire, poi i preparati naturali ma commerciali, valida opzione per chi non ha molto tempo a disposizione. L’applicazione di una colorazione naturale rappresenta un trattamento di bellezza vero e proprio, considerando che la presenza di determinati elementi regalano morbidezza e lucentezza al capello, ottima alternativa  a maschere ed  impacchi. Gli svantaggi? Essendo prive di concentrati quali ammoniaca e acqua ossigenata, i colori hanno un potere applicativo meno intenso e di durata inferiore rispetto alle tinte chimiche. Per questo bisognerebbe applicarle tono su tono per un risultato ben visibile. lnoltre, riprendendo i colori della natura, la gamma di scelta a disposizione viene ristretta notevolmente in quanto sono assenti le molecole chimiche in grado di modificare totalmente il colore dei capelli. A fronte di vantaggi così salutari, questi ultimi sembrerebbero piccoli inconvenienti di cui non preoccuparsi.

Tinte naturali fai da te Continua a leggere

Benessere intestinale e sistema immunitario, cosa c’è di nuovo?

di Giuseppe DiFede, Direttore Sanitario dell’Istituto di Medicina Biologica, Milano.

Recenti scoperte, hanno messo in evidenza l’importanza dell’ambiente intestinale in relazione alla salute e all’attività del sistema immunitario.
Si è evidenziato cone l’attività degli anticorpi è legata al tipo di batteri presenti nell’intestino tenue o piccolo intestino.
Si è visto infatti che la presenza di una particolare famiglia di batteri del genere Prevotella, è correlata alla salute in generale dell’organismo, ma in particolar modo per il sistema immunitario, in quanto mantiene la tolleranza immunologica, ossia la stabilità e corretta funzione degli anticorpi nel mantenere lontano, ed eliminare se occorre, eventuali batteri o tossine presenti negli alimenti che ingeriamo.
Le abitudini alimentari che si mantengono nel tempo sono in grado di influenzare in senso positivo o negativo le funzioni e reazioni degli anticorpi.
Ad esempio, persone che seguono una dieta ricca in proteine, soffrono spesso di stipsi o fermentazione di sostanze derivate dalla putrefazione dei batteri, conosciute con il nome di scatolo.
Mentre una dieta ricca in carboidrati e sostanze lievitanti e/o dolci, sono più predisposti a produrre sostanze di tipo fermentanti, ossia indicano e indoli.
La conseguenza sulla funzione intestinale è evidente, nel primo caso avremo pancia gonfia in generale con tendenza alla stipsi e a volte dissenteria; nel secondo caso avremo pancia gonfia nella zona centrale e bassa dell’addome, con tendenza alla dissenteria, meteorismo e flatulenza.
In ogni caso, la salute intestinale e di conseguenza, quella del sistema immunitario, risulta compromessa.
I ricercatori hanno analizzato il microbiota di soggetti con patologie autoimmuni come la sclerosi multipla.
Dai risultati ottenuti, si è visto che prima di tutto i malati con progressione di malattia, in questo caso la sclerosi multipla, mostravano un rapporto prevotella/bacteroides basso.
Mentre nei soggetti analizzati con rapporto prevotella/bacteroides alto, la malattia era stabile con benessere globale del soggetto.
I batteri patogeni presenti nell’intestino, devo essere percentualmente inferiori rispetto ai batteri buoni.
Quando questo rapporto si altera, si ha come effetto la produzione di sostanze infiammatorie in grado di agire al di fuori dell’intestino, in regioni extra addominali, raggiungendo strutture vulnerabili come le articolazioni, muscoli, tendini, nervi, sistema nervoso centrale etc.
La sintomatologia spesso è extra addominale, ma la causa deriva da una alterata funzione intestinale.
Questi studi inoltre, hanno fatto luce sull’importanza del sistema linfatico intestinale e il rapporto che esso contrae con la
mucosa intestinale.
In breve, le alterazioni della mucosa intestinale, l’aumento della permeabilità della mucosa e l’attivazione degli anticorpi sottostanti, possono scatenare una reazione immunitaria avversa, diretta contro strutture del proprio organismo.
Cioè si attiva l’auto immunità e con essa una serie di disturbi correlati alle zone interessate dal processo infiammatorio.
Possiamo infine conoscere lo stati di salute del microbiota?
Oggi siamo in grado di analizzare i batteri presenti nell’intestino ( attraverso l’analisi delle feci con metodiche di biologia molecolare di altissimo livello), conoscere il tipo di microorganismi prevalenti, e di conseguenza consigliare il tipo di alimentazione più idonea.
Lo scopo è quello di mantenere la salute il più a lungo possibile, nella prevenzione di malattie intestinali o del sistema immunitario.
Nei casi dove questo equilibrio si è rotto, causando una patologia che coinvolge il sistema immunitario, cercare le soluzioni per ripristinarlo e mantenerlo nella sua funzione fisiologia.

Omocisteina: un killer silenzioso

di Dr Sacha Sorrentino, biologo nutrizionista IMBIO
 
Molto spesso trascurato o sottovalutato soprattutto dagli addetti ai lavori, l’aminoacido omocisteina è in realtà uno dei fattori principali da considerare in pazienti con problematiche cardiocircolatorie. L’eccesso di questa molecola (iperomocisteinemia) è in grado di aumentare il rischio di infarto,ictus ed ischemie indipendentemente dal consumo eccessivo di grassi, dal fumo di sigaretta o dall’ ipertensione arteriosa. Non solo la componente cardiologica, ma numerosi studi hanno evidenziato come questa molecola influenzi anche le funzioni del sistema nervoso e delle ossa, aumentando la produzione dei radicali liberi del conseguente stress. Nelle donne in gravidanza, inoltre elevati livelli di omocisteina sono correlati all’aumento di aborti spontanei e ripetuti ed al distacco prematuro della placenta.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato come normali valori per l’uomo inferiori ai 13 micromoli/litro e per la donna inferiori a 10,1
micromoli/litro. Le cause di iperomocisteinemia non sono solo legate allo stile di vita e alle abitudini alimentari, ma anche a fattori genetici. Una dieta ricca di vitamina B6, B12 ed acido folico può ridurre notevolmente le concentrazioni di questo aminoacido nel rischio, riducendo moltissimo i fattori di rischio. Pesce, carne, frutta e verdura sono ricche di vitamine B. Il consiglio è quello di consultare sempre uno specialista del settore della nutrizione evitando le diete fai da te. Esiste anche una certa familiarità e quindi ereditarietà per l’iperomocisteina.
Gli studiosi hanno evidenziato come esistono due varianti del gene MTHFR
che predispongano ad un aumento dell’omocisteina. E’ possibile tramite un semplice brush salivare, quindi uno spazzolino che preleva DNA dalle cellule di sfaldamento della mucosa orale, verificare la predisposizione a questa
condizione. Consigliamo di effettuare il test del DNA (che ricordiamo si effettua una sola
volta nella vita) a chi presenta familiarità per patologie neurodegenerative, cardiovascolari o per osteoporosi o elevati livelli di omocisteina nel dosaggio su sangue.