Adolescenti in vacanza da soli

Finalmente le vacanze sono cominciate e ogni studente si gode il tanto anelato riposo, trascorrendo le giornate dormendo, guardando film e uscendo con gli amici. Passatempi più che salutari, indubbiamente divertenti e appropriati all’estate. 

Ma se ci fosse qualcosa di meglio? Ad esempio una vera e propria vacanza!

Ne ho voluto parlare direttamente con  Qlara, adolescente in crescita ….

Poniamoci ora questa domanda: 
Come se la caverebbe un giovane da solo in una grande città? Non necessariamente una metropoli estera, anche un luogo come Milano, Roma o Firenze sarebbe l’ideale, dal momento che lo scopo è far sì che l’adolescente getti le basi per creare la propria indipendenza. Sarebbe innegabilmente un’esperienza altamente formativa e preziosa.

A seconda dell’età è naturale che non sia corretto né raccomandabile lasciare il giovane da solo, bensì mandarlo da un parente o un amico che vive in loco.

Immaginiamo la situazione: un adolescente solo in una grande città, con le indicazioni per raggiungere i luoghi in cui desidera andare e tutte le raccomandazioni del caso (es. frequenta luoghi dove ci sono sempre molte persone, non allontanarti dal centro città, tieni d’occhio lo zaino, etc).

Sta soltanto a lui responsabilizzarsi, acquistare i biglietti per i mezzi, controllare le fermate o ritrovare le strade in caso si perdesse, stabilire nella sua mente dei punti di riferimento per orientarsi al meglio. È suo compito imparare a gestire i soldi che gli vengono dati e fare molta attenzione ai pericoli che una metropoli può abilmente celare sotto strati di lusso e meraviglia. 

Potrebbe non sembrare un granché, ma in realtà è una grande esperienza, che farà sì che il ragazzo torni a casa arricchito e un po’ più spigliato e pronto a fare il suo ingresso nella vita adulta.

Non dimentichiamo una delle parti fondamentali della questione: mamma e papà!

Molti genitori potrebbero non essere favorevoli a tale esperienza, talmente accecati dalla paura da non considerare i grandi vantaggi che un simile viaggio può offrire. Non che i loro timori siano ingiustificati, anzi. Semplicemente dovrebbero riporre fiducia nel loro figlio e nel suo “istinto di sopravvivenza”.

Infine, ragazzi, nel caso proponeste tale iniziativa ai vostri genitori e per loro fosse un “no” tassativo e indiscutibile, non disperate, ritentate il prossimo anno e godetevi le vacanze!

 

trevaini50Silvia Trevaini

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