Praticare la costanza

A volte ci si immagina che non ci sia nulla da fare e la lamentala del non essere costanti può essere raccontata a se stessi e agli altri persino con un po’ di autocompiacimento, con frasi del tipo: “non sono capace”, “sono negato per certe cose”, “non riuscirò mai”. È il pensiero negativo, solitamente basato su credenze ereditate dal passato, come, per esempio, giudizi che ci hanno fatto male o ricordi di momenti dolorosi di fallimento. Cominciamo la nostra azione a sostegno della costanza eliminando gli eccessi del pensiero negativo. Sono solo pensieri e, in particolare, come tutti i pensieri formulati al negativo, sono oggetti mentali poco salutari. Se visualizziamo ciò che non sappiamo fare, ciò che non vogliamo ottenere, ciò che non vogliamo essere, finiremo per ritrovarci li. Anche frasi innocenti come “ non so evitare il cibo spazzatura”, formulate al negative, portano il cervello a produrre immagini di me che mollo tutto, ma in sovrappeso, che fatico perché sono pesante, che non vado bene, che non ce la faccio, che fallisco… e addio costanza. Continua a leggere