Piante mangia smog

Nella nostra abitazione ci sono tante sostanze tossiche, ma grazie ad alcune benefiche piante è possibile liberarsene. Le piante, silenziosamente e costantemente, fanno tanto per noi. Siamo più abituati a godere della loro presenza all’esterno delle nostre abitazioni e dei luoghi chiusi che frequentiamo, ma anche tenerle in casa e in ufficio porta molti benefici nella nostra vita. Ad esempio riescono ad assorbire e a ridurre il rumore che proviene dall’esterno e ad allontanare stress e preoccupazioni. Una delle loro funzioni più importanti è sicuramente quella della pulizia dell’aria. Alcune di esse agiscono come vere e proprie cattura-veleni, riuscendo a ridurre inquinamento e polvere del 20%. Le ricerche scientifiche non lasciano più dubbi su questa eventualità e hanno individuato nel tempo le piante utili a catturare varie fonti d’inquinamento. Forse non ce ne rendiamo conto o non sempre ci pensiamo ma nelle nostre case sono presenti diverse forme di inquinamento che, se non monitorate, possono causarci problemi di salute. La stessa attenzione che poniamo a ciò che beviamo e che mangiamo, sarebbe bene esercitarla ugualmente verso la qualità dell’aria che respiriamo.

L’inquinamento casalingo può derivare da diversi fattori, come i materiali utilizzati per la costruzione e decorazione degli interni, o il nostro stesso stile di vita. Siamo circondati da prodotti come detergenti per la casa, pesticidi, profumi per ambiente, cosmetici, indumenti, i cui componenti emanano particelle tossiche che si diffondono nell’aria che respiriamo. I composti chimici che si trovano nei materiali di costruzione della casa sono tra i più dannosi. Alcune nostre abitudini possono diventare inquinanti, come il bricolage, per cui si usano solventi e vernici. Ancora  peggio se amiamo le sigarette, perché nel fumo ci sono ben 4000 composti chimici dannosi; la situazione in questo caso si aggrava perché i tessuti di arredo assorbono la maggior parte delle sostanze chimiche prodotte dalle nostre attività quotidiane, rilasciandole successivamente nell’aria e raddoppiando l’inquinamento. Per l’umidità degli edifici e il riscaldamento si sprigionano nell’ambiente i cosiddetti VOC, composti  organici volatili. Possono dare sintomi diffusi, noti come sindrome dell’edificio malato: irritazione agli occhi, alla gola e al naso, stati di stanchezza e di malessere cronico, fino ai tumori. Molto pericoloso il monossido di carbonio, emesso dai sistemi di riscaldamento a gasolio come stufe e caldaie. In quantità eccessive  può far sentire la testa pesante, causare nausea, visione offuscata, palpitazioni e difficoltà a muoversi. Non da trascurare nemmeno l’inquinamento biologico, causato da noi stessi e dai nostri amici animali. Sudore, microorganismi dati da forfora o cellule morte, allergeni veicolati dai peli degli animali, sono sostanze che contribuiscono ad appesantire l’aria. L’aria esterna può contaminare quella interna, con gas e altre sostanze volatili. Ad esempio quelli contenuti nei carburanti dei nostri veicoli o prodotti dalle industrie chimiche. Infine bisogna considerare l’inquinamento elettromagnetico: le onde emesse da apparecchi come tv, computer, radio, elettrodomestici possono avere ripercussioni sulla salute. Che cosa si può fare per avere un’aria pulita in luoghi chiusi come casa e ufficio? In primo luogo, aiuta aerare spesso tutte le stanze, per almeno 10-15 minuti al giorno, in modo da permettere all’aria di circolare e rinnovarsi. È indicato chiudere bene i recipienti dei prodotti per le pulizie, per evitare l’evaporazione delle sostanze nocive che possono contenere. Si può scegliere inoltre di privilegiare l’uso dell’acqua, dei detergenti naturali e del panno per spolverare, anziché ricorrere a prodotti aggressivi.

È consigliato l’utilizzo dell’ aspirapolvere per sollevare meno sporcizia possibile nell’aria e un controllo costante dell’umidità. Per i materiali di costruzione in casa, è opportuno assicurarsi  che quelli pericolosi come lana di roccia o di vetro siano ben coperti. Un’ottima scelta dove possibile è rappresentata dal legname non sottoposto a trattamenti chimici inquinanti. Se si ha il garage vicino alla casa, chiudere sempre bene le porte per evitare i gas di scarico. Che si viva in città o in campagna, prestare attenzione a non essere posizionati vicino a industrie chimiche o di smaltimento dei rifiuto. Ci sono poi tanti altri piccoli accorgimenti da mettere in atto. Per esempio, la pulizia accurata delle bocchette di aereazione per la rimozione della polvere, essenziale se non si ha la VMC (ventilazione meccanica controllata) per rinnovare regolarmente l’aria in casa. Fa parte della necessaria manutenzione il controllo e la pulizia di apparecchi a gas, caldaia e caminetto almeno una volta all’anno, per evitare le esalazioni di monossido di carbonio. Per quanto riguarda i lavori in casa, meglio privilegiare le pitture senza solventi, all’acqua o alla caseina, per evitare la formaldeide. Se si pratica il bricolage, è preferibile farlo all’aria aperta o indossare una mascherina.

Il problema della pulizia dell’aria nei luoghi chiusi è stato esaminato dalla Nasa negli anni Settanta e Ottanta: Bill Wolverton, un giovane studente americano specializzato in scienze ambientali, venne impiegato per studiare la qualità dell’aria nei missili spaziali abitati. In seguito la questione è diventata oggetto di numerose ricerche in tutto il mondo. In Francia c’è un programma che si chiama Phytair ed è stato avviato nel 2001per convalidare le ricerche. Questo ha permesso di capire quali piante scegliere in base alla sostanza nociva che si desidera eliminare. Come usare e posizionare le piante? Bisogna tenere a mente che per ogni stanza cinque piante rappresenterebbero un buon numero e per la camera dei bambini è necessario privilegiare le piante atossiche. Ogni pianta dev’essere messa il più possibile vicino alla finestra, per ricevere la luce che le permette di avviare la necessaria fotosintesi e rimanere in buona salute. Vediamo alcune piante che purificano l’aria.

L’anthurium è una pianta bella a livello estetico ed efficace per le sue caratteristiche antinquinamento. È anche molto facile da coltivare. È tra le più funzionali per l’assorbimento dell’ammoniaca, presente in molti prodotti per la pulizia della casa. Per questo risulta comoda in bagno e in cucina.

Il clorofito assorbe toluene, formaldeide, benzene e xilene. È atossica quindi va benissimo per la cameretta dei bambini. Può essere usata per praticare assieme a loro il giardinaggio da interni, perché si moltiplica facilmente con i trapianti dei cespi di foglie cresciuti sulle piante adulte.

La gerbera non vive molto a lungo ma può essere un bell’ornamento della casa per i mesi primaverili. Utile contro benzene, tricloroetilene, formaldeide e toluene. Va benissimo per assorbire i veleni del fumo e quindi in tutte le stanze della casa dove si fuma di più.

La nefrolepide, meglio conosciuta come felce di Boston, fa sentire il suo profumo durante le passeggiate nei boschi, passando le dita fra il fogliame. È al primo posto fra quelle che filtrano meglio la formaldeide e per questo può servire soprattutto in salotto, perché è li che si rischia di trovarne la maggiore quantità.

La palma della fortuna assorbe formaldeide, xilene e ammoniaca. È raccomandata in seguito a lavori di pittura. Quando si sente “il buon odore di nuovo” dopo aver pitturato, vuol dire che ci sono solventi come lo xilene nelle pitture utilizzate.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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2 risposte a “Piante mangia smog

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