La Human Preservation

La pelle del viso, sia maschile che femminile, invecchia in modo non uniforme. I primi segni, per tutti, si manifestano intorno ai 40 anni: alcune aree del volto restano sode e distese, le altre cominciano a mostrarsi segnate. E se è vero che l’invecchiamento fisiologico non coincide sempre con l’età anagrafica è altrettanto vero che, nella stessa persona, si riscontra quindi  un declino a due velocità. Lanciata dal celebre chirurgo brasiliano Mauricio de Maio, la nuova corrente di medicina estetica, ribattezzata Human Preservation, si basa su cinque aree del viso, punti focali della bellezza femminile, sui quali si deve intervenire: tempie, palpebre inferiori, zigomi, solchi nasogenieni e profilo mandibolare. Trattando ai primi segni questi punti focali della bellezza femminile è possibile preservare un aspetto giovane e fresco ed evitare successivi interventi che stravolgono i lineamenti. Ma vediamo come intervenire sui 5 trigger point, insieme alla dottoressa Gabriela Stelian, specialista in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.

Dott.ssa Stelian

Le tempie

Sono le prime aree del volto a invecchiare. Con gli anni si svuotano e si appiattiscono, diventando persino un po’ concave. Per ovviare al problema esistono filler volumizzanti che, grazie alla loro elevata viscosità, con un paio di iniezioni per lato riescono a riempire le tempie, restituendo ai contorni del viso la loro naturale rotondità.

Le palpebre inferiori

Le occhiaie sono un inestetismo costituzionale, che può presentarsi anche da ragazze. Dipende da alcune variabili individuali, quale la trasparenza della pelle che lascia intravedere i vasi sottostanti. Con il passare del tempio, però, i cerchi agli occhi si accentuano per via di alcuni cambiamenti fisiologici. Le palpebre inferiori si allungano verso il basso e la cute si assottiglia. Per restituire giovinezza allo sguardo occorre usare la tecnica del doppio filler. Il primo restituisce volume alla parte alta dello zigomo. Il secondo filler viene iniettato all’interno della palpebra inferiore, al fine di sollevarla e ridensificarla.

Gli zigomi

Per ridisegnare uno zigomo alto, esistono diversi filler volumizzanti. Come per le tempie, vanno iniettati sul punto più piatto dello zigomo per restituirgli la sua originaria proiezione, adottando sempre la tecnica lineare-profonda che penetra fino all’osso

I solchi nasogenieni

Sono le prime rughe che si formano, i solchi che dalla radice del naso scendono lateralmente verso la bocca. Anche in questo caso il ritocco magico chiama in causa un filler, non volumizzante ma semplicemente riempitivo.

Il profilo mandibolare

È possibile ricreare una mandibola ben definita con due filler. Il primo, volumizzante, viene iniettato con una microcannula. Serve a ridare sostegno e ridurre la lassità. Con il secondo filler, invece, si adotta la classica tecnica lineare: viene infiltrato in due-tre punti lungo la linea mandibolare, per restituirle definizione.

La ginnastica facciale

Un metodo antiage a costo zero consiste nel praticare tutti i giorni degli esercizi di ginnastica facciale. Si può fare al mattino o alla sera in bagno. Ma anche in auto, mentre si va al lavoro. O mentre si guarda un film. Si inizia con uno stretching di mento e collo, senza spostare indietro la testa, si tira bene e poi si fa uscire la lingua per 20 volte. Pronunciare la parola “a-i-u-o-l-a” scandendo le lettere una per una per tre secondi almeno e ripetere per 2 volte. Gonfiare le guance a palloncino soffiando più possibile, trattenendo il fiato. Ripetere per 20 volte. Appoggiare quattro dita sopra il punto più alto delle arcate sopracciliari. Aprire e chiudere gli occhi per 20 volte. Appoggiare le mani aperte verticali sull’esterno delle guance tirando la pelle verso le orecchie. Stringere le labbra più che si può, come per un bacio. Ripetere 20 volte.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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