Le otiti croniche

L’otite media cronica è un’infezione cronica a carico dell’orecchio medio. I sintomi tipici sono rappresentati da uno o più tra i seguenti: fuoriuscita di secrezioni dall’orecchio (otorrea), calo uditivo (ipoacusia), ronzii (acufeni), instabilità posturale o vertigini, dolore (otalgia) e possono essere ricorrenti o persistenti. Ne parliamo con il Dottor. Giovanni Colombo, specialista otorinolaringoiatra del Centro Medico Visconti di Modrone. Continua a leggere

Zero waste e un mondo senza plastica

Il problema della plastica in tutto il mondo ha assunto dimensioni esorbitanti. Ne siamo invasi, con effetti nocivi, se non letali, non solo per l’ambiente, ma anche per il nostro organismo. L’inquinamento pervasivo da plastica, soprattutto in mare, è la seconda emergenza ambientale dopo quella climatica, e i due problemi sono strettamente correlati. Le nostre spiagge sono ormai ricoperte dai nostri resti ed è praticamente impossibile stendere l’asciugamano senza trovare una cicca, una bottiglia o un sacchetto. Continua a leggere

Iperconnessi

I dati sulla cosiddetta digital addiction ci dicono che passiamo ore davanti allo smartphone e dispositivi mobili, controllandoli di continuo e alienandoci dalla realtà che ci circonda. Che cosa accade al tuo organismo quando usi in questo modo lo smartphone? Lasciando le considerazioni etiche e sociali da parte, ci sono dei profondi effetti sulla salute fisica e psicologica che dobbiamo considerare. Continua a leggere

Estate e caldo: come avere gambe leggere e in salute

Con l’inizio dell’estate e dei primi caldi chi soffre di problemi circolatori venosi presenta i primi fastidi, specialmente in quelle zone in cui la primavera è solo una breve parentesi tra il freddo invernale e l’afoso clima estivo. Le gambe si gonfiano, le vene sono in evidenza, i capillari si rompono con maggiore facilità, i piedi assomigliano a salsicciotti che soffrono ad essere costretti nei sandaletti. Iniziando per tempo una prevenzione mirata si possono minimizzare questi fastidiosi sintomi. È fondamentale lavorare sul sistema venoso ma anche sul linfatico, al fine di migliorare il ritorno venoso. Ne parliamo con Alessia Daturi, naturopata presso la Scuola italiana di medicina olistica. Continua a leggere

Uro-Andrologia per i disturbi sessuali maschili

L’Uro-andrologo è una nuova figura clinico-chirurgica che nasce dall’esperienza urologica associata all’esperienza andrologica chirurgica quotidiana.
L’esperienza clinica conferma che i pazienti giungono a visita per patologia urologica pura, quali ostruzione cervico-uretrale, ernie, neoplasie, alterazioni cutanee dermatologiche ma, durante la visita, indagando, si scoprono dei disturbi sessuali di differente grado e caratterizzazione che per pudore non venivano riferiti.  Le patologie possono essere suddivise a grandi linee nelle persone di giovane età, nelle persone di media età e nelle persone di età più avanzata. Ne parliamo con il Dr. Giustino Lorenzo Pagliano, specialista Urologo, esperto in Andrologia chirurgica presso la Casa di Cura San Paolo di Pistoia.

Nei soggetti di giovane età si riscontrano soprattutto le malformazioni uro-genitali, la ipomobilità del prepuzio, il frenulo breve, la fimosi serrata, il pene curvo congenito monolaterale o biassiale. Nei soggetti di media età particolare importanza riveste la presenza di coliche renali acute e/o recidivanti, gli episodi cistitici, gli episodi prostatici, le uretriti, gli episodi di emospermia e/o ematuria, le malattie sessualmente trasmesse e le patologie da lavoro tossico. Nei soggetti di età più avanzata si riscontrano difficoltà sessuali secondarie ad alterazioni dell’asse ormonale con calo del desiderio o differenti gradi di diserezione fino all’impotenza secondaria ad alterazioni dei flussi vascolari arteriosi penieni su base microvascolare diabetica, ipertensiva e/o da fumo o ad alterazioni dei flussi vascolari venosi per fuga venosa o pene curfo da fibrosi intracavernosa con riscontro di noduli intrapenieni secondo La Peyronie.
Si riscontrano altresì i disturbi minzionali prostatici nelle sua quattro forme principali, ossia la forma infiammatoria sovente secondaria ad abusi sessuali, l’ostruzione da mancata elasticità prostatica, la crescita incontrollata dell’adenoma benigno prostatico, la degenerazione della ghiandola in forma carcinomatosa monofocale e/o diffusa.
I disturbi minzionali prostatici si caratterizzano con un flusso ridotto di potenza ed entità con un aumento delle minzioni quotidiane, con la presenza di gocciolamento o ripetizione immediata della minzione appena avvenuta, con il classico disturbo notturno che impone di alzarsi dal letto da 1 a 3 volte per notte, alterando il ritmo del sonno e, in parallelo, i rapporti con la compagna che viene regolarmente svegliata.
Particolare attenzione deve essere attribuita agli episodi di emospermia (sangue nello sperma) ed alle ematurie (sangue nell’urina), quasi sempre espressioni di patologie urologiche importanti.
Ai disturbi minzionali prostatici sovente si associano diserezioni e mancate eiaculazioni di varia natura. Per qualunque patologia si abbia il sospetto o la certezza di avere, vi è un solo unico consiglio: contattare quanto prima lo specialista di fiducia che porrà diagnosi certa mediante l’esperienza clinica e l’esecuzione degli esami ritenuti complementari per la risoluzione medica e/o chirurgica del caso.
La difficoltà maggiore che il soggetto incontra è quella di trovare il coraggio di parlare con lo specialista scelto a cui poter esporre la propria sofferenza senza alcuna vergogna.

Dopo tale passo il problema non è più suo, ma dello specialista che se lo prende in carico ed inizia il percorso diagnostico e terapeutico ritenuto più idoneo.
Purtroppo l’esperienza clinica maturata in oltre 40 anni di attività professionale mi ha portato a vedere dei pazienti che per anni si sono tenuti il problema in silenzio con implicazioni psicologiche, familiari e sociali secondarie non indifferenti, con la perdita delle compagne, per impossibilità al rapporto od alla capacità procreativa.

Qualunque patologia si abbia il sospetto o la certezza di avere, vi è un solo unico consiglio: contattare quanto prima lo specialista che può porre la diagnosi mediante l’esperienza clinica e l’esecuzione degli esami complementari che richiederà con la successiva risoluzione medica e / o chirurgica del caso. La difficoltà maggiore che il soggetto incontra è quella di trovare il coraggio di parlare con qualcuno di cui si possa fidare, ed affidare la sua persona, dopo tale passo il problema non è più suo, ma dello specialista che se lo prende in carico iniziando il trattamento medico ritenuto più idoneo. In conclusione, caro lettore, se ha uno di questi problemi e se crede non perda tempo prezioso.

Gli interventi per perdere peso

L’obesità è un’epidemia di proporzioni globali, cosi viene ora ufficialmente definita dagli esperti, che mettono in guardia su quello che considerano uno dei più grandi problemi di salute del XXI secolo. Ma che cosa s’intende precisamente per obesità, e perché può diventare un problema medico? L’obesità è una condizione clinica cronica, caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo, tale da influire negativamente sullo stato di salute. Si tratta di un disordine causato da vari fattori, che possono presentarsi insieme o singolarmente ( predisposizione genetica, disfunzione del sistema endocrino, assunzione di farmaci, ma soprattutto alterazioni patologiche del comportamento alimentare in associazione a uno stile di vita sedentario) e portano negli anni a un aumento ponderale abnorme. Continua a leggere