Il massaggio Rolfing

È una tecnica manipolatoria, elaborata negli anni Trenta dalla biochimica americana Ida Rolf (1896-1979), che ha raggiunto una certa notorietà, almeno negli Stati Uniti, solo negli anni Sessanta. Il rolfing è un metodo di massaggio profondo attraverso cui il terapeuta (rolfer) mira a correggere il portamento del paziente, riportandolo a una situazione di equilibrio posturale. Diversamente da altre tecniche manipolatorie o riabilitative o dal semplice massaggio fisioterapico, il rolfing (noto anche come integrazione strutturale) si propone come una tecnica di liberazione del corpo – ma anche della mente e delle emozioni – da blocchi e condizionamenti.

La tecnica del massaggio Rolfing

Il metodo Rolfing  è una tecnica che si rivolge all’essere umano nella sua totalità olistica. La tecnica lavora in profondità sul tessuto connettivo, composto di fasce, setti, legamenti e tendini. La Dr. Rolf nel corso delle sue ricerche, intuì che la struttura di un corpo poteva migliorarsi grazie alla plasticità dei tessuti connettivi e alla loro capacità di risposta all’energia applicata in termini di pressione, calore, movimento.

La seduta

Ogni seduta dura circa un’ora e si basa su un tema che viene personalizzato per ciascun individuo. Il Rolfer dedica del tempo a un colloquio preliminare con il cliente e osserva il corpo della persona in posizione eretta e in movimento nello spazio per “leggerne” le principali caratteristiche. Il Rolfer lavora sul rilascio muscolare ed emotivo. Attraverso un tocco preciso e vivo, il Rolfer agisce sulle restrizioni e gli schemi motori che costringono il nostro tessuto in tensioni permanenti.  Le prime tre sedute vengono dedicate alla “liberazione” delle guaine connettivali in generale. Mentre la prima seduta mira allo sblocco dei muscoli della gabbia toracica per migliorare la respirazione, la seconda si concentra sui piedi, che permettono al paziente di prendere contatto diretto col suolo, con la realtà e con la gravità. Lo schema di trattamento, comunque, può variare a seconda delle esigenze del singolo malato: in particolare, se le prime sette sedute sono in larga misura questione di tecnica, le ultime tre – liberamente impostate dal terapeuta – meritano di essere considerate un’arte. Il lavoro del rolfer è stato spesso paragonato a quello di uno scultore, le cui manipolazioni servono a coadiuvare la dinamica interna dei tessuti. Generalmente, la seduta si svolge con il cliente sdraiato su un lettino e termina con il cliente in piedi per valutare gli eventuali cambiamenti avvenuti durante la seduta. Attraverso il tocco, la ricerca di una coordinazione motoria più efficiente e l’affinamento della percezione di sé, il Rolfer mira a favorire l’integrazione psicofisica del cliente.   Completato il ciclo di dieci sedute di base e dopo aver lasciato trascorrere un periodo di tempo appropriato per consentire ai cambiamenti di sedimentarsi, è possibile approfondire il percorso intrapreso ricevendo brevi cicli di sedute post-10. Un’altra attività che ben si integra e favorisce l’incorporare del ROLFING è il ROLFING MOVEMENT.

Benefici e controindicazioni del massaggio Rolfing

Ottimo nei casi di artrosi, mal di schiena, dolori cervicali e articolari in genere, per ridurre lo stress, migliorare la postura e per ottimizzare le prestazioni atletiche e artistiche. Ottima anche l’azione delle sedute sugli stati di ansia e sui problemi legati all’insonnia.

Dovete trovare un Rolfer con cui entrare in sintonia, ciò è di fondamentale importanza, altrimenti la seduta rischia di avere effetti nulli o controproducenti. Riferite subito eventuali problemi osteoarticolari. Nel sito ufficiale italiano del Rolfing trovate una mappa geolocalizzata con indicazioni sulle presenze dei Rolfers sul territorio nazionale. L’Associazione Italiana Rolfing (A.I.R.) si è costituita ufficialmente il 3 Luglio1990 come associazione non a scopo di lucro e regolamentata dallo statuto e dal regolamento etico.

Riassumendo, la tecnica di rolfing:

–              migliora l’attività polmonare e respiratoria;

–              permette una maggiore scioltezza nei movimenti;

–              normalizzala postura;

–              incrementa la sicurezza e la fiducia nei propri mezzi.

Diverse sono le situazioni patologiche che possono trarre giovamento dal rolfing:

–              disturbi legati a una postura scorretta;

–              dolori cronici;

–              postumi di interventi chirurgici;

–              cefalee ed emicranie;

–              difficoltà respiratorie;

–              disturbi circolatori.

Il rolfing è sconsigliato nei soggetti con marcata osteoporosi, processi infiammatori a carico delle articolazioni e neoplasie ossee.

trevaini50Silvia Trevaini

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