Eczema atopico, come ci vestiamo

Anche l’abbigliamento può aiutare a ridurre quel prurito, il sintomo più fastidioso dell’eczema atopico. È importante infatti non irritare la pelle già alle prese con un problema che arriva a colpire fino al 20% dei bambini e che a volte si protrae fino all’età adulta. Come vestirsi allora? Prima di tutto meglio evitare le fibre grossolane come alcune sintetiche o la lana che ha contatto con la cute potrebbero riaccendere l’infiammazione. In secondo luogo, prediligere tessuti che non siano stati tinteggiati. A volte, infatti, l’eczema è scatenato da una reazione allergica ai coloranti  (il più pericoloso pare proprio il colore nero). Oggi come in passato il materiale più consigliato in questi casi è il cotone che non sia stato sottoposto a colorazione. Non è escluso poi che il colpevole sia qualche allergene ambientale, come i pollini o la polvere degli acari  (attenzione dunque a dove e quando si stende la biancheria).  Ne parliamo con il professor Santo Raffaele Mercuri, primario dell’unità di dermatologia del San Raffaele di Milano.

Si manifesta con lesioni cutanee, dovute all’infiammazione, spesso pruriginose. Possono presentare vescicole nella fase acuta e desquamarsi in fase cronica. Viene meno la funzione di barriera della pelle che lascia quindi passare più facilmente gli agenti irritanti e allergizzanti: questi reinnescano l’infiammazione e aprono la strada alle allergie. La pelle non è in grado di difendersi e infatti, chi soffre di questa atopia è più vulnerabile alle infezioni cutanee da microbi e funghi. L’eczema atopico riconosce una forte componente ereditaria. Le persone colpite sono però nettamente aumentate negli ultimi 30 anni. Alcuni pensano che ciò sia dovuto all’ambiente in cui ora ci troviamo a vivere: troppe sostanze inquinanti e irritanti in giro, troppi stimoli allergizzanti. Anche gli allergeni alimentari o inalati possono essere parte in causa cosi come, ad esempio , l’eccessivo impiego di detergenti (l’ipotesi “eccesso di igiene”). Non si escludono nemmeno le cause psicosomatiche: lo stress può infatti scatenare o peggiorare la malattia. Consigliata l’adozione di tecniche di rilassamento. Quella degli atopici è una pelle sensibile e basta poco per rompere il suo equilibrio. Parte in causa sono diversi tipi di tossici, non solo i coloranti dei tessuti. Persino il fumo di sigaretta, lo smog cittadino, la formaldeide e derivati degli arredi casalinghi e dei prodotti anti-piega. Anche certi cosmetici possono agire in maniera deleteria. Anche i vestiti di raion, il nylon, i velluti a coste e la seta non andrebbero indossati per l’alto rischio di sensibilizzazione allergica. In commercio esiste un particolare tipo di seta, denominata DermaSilk, indicata  per la sua biocompatibilità. Dal filo di seta è stata tolta la sericina, sostanza che può irritare la pelle, mantenendo solo la fibroina. Si ritiene che sia anche meglio del cotone, le cui fibre possono irritare la cute quando diventano umide. Importante e confermato dagli specialisti l’impiego di capi vestiari leggeri che lascino traspirare la pelle. Devono cioè avere adeguate qualità igroscopiche per evitare accumuli di sudore e non aumentare la temperatura locale. Via i vestiti di troppo. Non si deve provare una sensazione di calore. Per lo stesso motivo tenere una temperatura fresca nelle camere da letto e on usare coperte pesanti . Attenzione alle gomme, alle colle, alle colle, ai metalli, fibbie e bottoni, presenti sui capi di abbigliamento. In caso di atopia potrebbero a lungo andare ad aprire la strada alle allergie da contatto.  Per lo stesso motivo si consigliano indumenti.  Ulteriore consiglio. Attenti ai detersivi di lavaggio. Sostanze sbiancanti, candeggianti e ammorbidenti vanno usate in quantità minime. Possiamo sostituirli o ridurne le dosi ricorrendo al sapone di Marsiglia, ipoallergenico e adatto anche per la pelle delicata dei bambini. Prestiamo attenzione anche al risciacquo che deve essere accurato e profondo.

L’eczema atopico è tra le malattie che migliorano con l’esposizione al Sole, come la psoriasi. Ma bisogna esporsi tenendo presente alcune regole. Prima di tutto: non esagerare. In spiaggia solo fino alle 10 del mattino e dopo le 17 del pomeriggio. Se l’eczema è infiammato o pruriginoso, cioè in fase attiva, meglio astenersi. Niente Sole per i bambini al di sotto di un anno d’età. Molto importante la scelta di filtri solari specifici per la problematica. Scegliere le linee delicate: meglio quelle con filtri minerali designati come più sicuri di quelli chimici. Prima dell’esposizione, sarebbe bene applicare una crema solare idratante. Dopo un bagno in mare asciugarsi subito e risciacquarsi con acqua dolce.

trevaini50Silvia Trevaini

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