Biodanza, la danza della vita

Troppo parole sono state spese per descriverla ma, sostanzialmente, si tratta di danzare al ritmo di musica per ritrovare armonia tra i nostri affetti, emozioni, e il resto del mondo. Rolando Toro è stato uno dei primissimi a portare l’attenzione su questo aspetto. È stato uno psicologo e antropologo cileno. Ha posto le basi della Biodanza. Lavorava all’ospedale psichiatrico di Santiago, in Cile, quando nel 1965 ha avuto un’idea: usare la danza per la cura dei suoi pazienti. Come osava a quei tempi? Era un atto di coraggio e tutto nasce da li. Poi, visti gli effetti sui malati psichiatrici, iniziò a elaborare un metodo valido per tutti e a insegnarlo in varie università.

Passano alcuni anni e la Biodanza si diffonde, dapprima in Sud America, poi in Europa e in Nord America. Toro riceve cosi alcuni alti riconoscimenti in Argentina e Brasile. Interessato agli stati di espansione della coscienza- argomento che, ancor oggi stranamente, dobbiamo prendere con le pinze- si ricorda anche perché ha portato il suo metodo alle pazienti mastectomizzate in Argentina e Brasile. Ha vissuto per dieci anni in Italia, ritenendo il nostro paese il “quartier generale” per diffondere il metodo in Europa. Operazione riuscita, con molti operatori che oggi si ispirano a lui. Persona estremamente colta, non diceva nulla per caso. Poeta, pittore, persona curiosa e gentile. Lo ricordiamo con grande affetto e leggiamo i suoi numerosi scritti, purtroppo poco tradotti in italiano.

Molte parole moderne, dicevamo: integrazione affettiva, movimenti espressivi, rinnovamento organico, sistema di sviluppo umano.. Va benissimo, ma Toro parlava di Vivencias. Non è un balletto o una danza strutturata, magari per fare bella figura al saggio di “fine corso”. Fin dall’inizio l’accento è stato posto sull’esperienza degli effetti che questa pratica può avere sul nostro corpo e le emozioni. La Vivencia, appunto. Si balla in gruppo, non da soli davanti allo specchio.

In una traduzione dallo spagnolo all’italiano Vivencia si può tradurre in questo modo: “quello che proviamo e sentiamo qui ed ora”. Il nostro vissuto per come lo percepiamo in ogni momento della nostra vita. Ci si serve della musica, del canto, del movimento e dell’incontro con nostri simili, come noi interessati a questa esperienza. Vedete subito che c’è qualcosa di Zen nel porre l’accento sul “qui ed ora”, e anche qualche influsso di stampo sciamanico. Via le scarpe e mettiamoci comodi, poi l’insegnante sceglierà le sue musiche. L’importante è esserci insieme agli altri, pur nelle relative differenze di storie e identità. Qualcosa abbiamo pur sempre in comune… e sarebbe interessante scoprirlo.

Danza sacra, forme di neosciamanesimo, stati di trance? Qualcuno si spinge a dire che si tratti di questo. Ognuno ha le sue parole per definire qualcosa di difficilmente definibile. Si registrano anche alcuni studi scientifici che comproverebbero l’efficacia della Biodanza sul benessere psicologico e il controllo emotivo, rabbia o altro. Eppure, dopo tutte queste belle parole, per capire bene bisognerebbe passare alle vie di fatto. Provare direttamente l’esperienza con un buon insegnante  e ce ne sono parecchi in Italia. Non possiamo citarli tutti perché è impossibile. Mettete si Google la parola “Biodanza” e trovate molto. La regione Lombardia ha riconosciuto la Biodanza tra le discipline Bio Naturali, Ed è già un buon passo.  L’ispiratore, Rolando Toro, guardava agli effetti concreti e combatteva contro quelli che proprio non potevano accettare che una danza potesse avere questi risultati. Un vero pioniere: quando se n’è andato i suoi amici e allieve gli hanno dedicato poche parole, com’era nel suo stile. “ Dancing among the stars”: ora stai danzando tra le stelle.

 

trevaini50Silvia Trevaini

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