Obiettivo Benessere

Bimbi che non dormono? Aiutiamoli a tavola

Anche i bambini a febbraio  possono sentirsi più stanchi e svogliati, maggiormente bisognosi di qualche ora in più di sonno. Il loro organismo sta mettendo in campo le risorse necessarie per adattarsi ai nuovi ritmi di questo particolare periodo dell’anno, in cui le energie della natura esplodono. Il bisogno di sonno però è diverso da bambino a bambino, perché è influenzato da tanti fattori: il temperamento, innanzitutto, poi l’età (più sono piccoli più hanno necessità di dormire), gli stimoli esterni ricevuti, l’atmosfera familiare (se c’è serenità in casa è più probabile che il piccolo dorma di più e si svegli di meno durante la notte). Per agevolare un buon sonno, si può aiutarlo anche con piccoli accorgimenti nell’alimentazione: ecco quali…

La tabella che segue serve per farsi un’idea approssimativa di cosa può essere ragionevole aspettarsi dal proprio bambino. Va comunque sottolineato che il criterio a cui attenersi per stabilire che “qualcosa non va” in relazione al momento della nanna non è certo quello della durata, ma piuttosto della qualità del sonno.

ORE DI SONNO DI UN BIMBO IN RAPPORTO ALL’ETÀ
– Nella prima settimana di vita dovrebbe dormire tra le 16 e le 18 ore
– A tre mesi dovrebbe dormire in tutto 14-15 ore, di cui a meno 5 durante il giorno
– A sei mesi dovrebbe dormire almeno 14 ore, di cui almeno 4 di giorno
– A un anno dovrebbe dormire circa 2 ore e mezzo durante le ore diurne e circa 10 ore e mezzo di notte, per un totale di circa 13 ore nell’arco delle 24 ore
– A due anni dovrebbe dormire circa un’ora e mezzo di giorno e circa 11 ore e mezzo di notte, per un totale ancora di circa 13 ore, nell’arco delle 24 ore
– A tre anni dovrebbe fare almeno un riposino di un’oretta durante il giorno e dovrebbe dormire di notte circa 11 ore, per un totale di circa 12 ore di sonno nell’arco delle 24 ore

DIFFICOLTA’ AD ADDORMENTARSI ( DAI 4 AI  9 ANNI )
Se il tuo bambino non dorme spesso nasconde dei disagi.
La difficoltà ad addormentarsi, i risvegli notturni o precoci, nei bambini di 4-9 anni, possono essere di due tipi.

1- Lo strascico di un’insonnia presente da quando il bambino era piccolo: le notti sono disturbate da risvegli o da un sonno un po’ agitato (parlare nel sonno, brutti sogni). È un problema che passerà da solo e che richiede pazienza.

2 – Può insorgere in modo acuto, come un evento a sé in un bambino che prima non aveva disagi. Evidenzia quasi sempre la presenza di un problema, fisico o psicologico, che bisogna riconoscere. Non va sottovalutata. È consigliata una visita pediatrica, ma escluse le cause organiche, è necessario occuparsi dello stato d’animo del bambino.

RILASSA COSì IL TUO BAMBINO
– Meno impegni, favorendo quelli scelti da lui, quelli che gli piacciono, non quelli che voi ritenete importanti. Infatti un tempo extrascolastico troppo ricco di attività fisiche, ludiche e culturali, favorisce un’iperattività mentale e corporea che impedisce al bambino di lasciarsi andare al sonno.

– Se mettiamo troppa pressione sui figli e li carichiamo di inutili aspettative di prestazioni e risultati, ciò può produrre ansie notturne che sono l’espressione autentica di ansie represse di giorno.

– Aumentare i momenti di svago dei bambini, fatto di spazi e tempi non organizzati e guidati, nei quali possono esprimersi come credono, da soli e in compagnia. Solo così possono davvero rilassarsi e sprigionare le energie profonde.

– Evitare di litigare davanti ai bambini; non fatevi vedere preoccupati, disperati o in estrema difficoltà emotiva; non chiedete ai figli di comprendervi e consolarvi.

 IL BUON SONNO A TAVOLA
Un’alimentazione sana ed equilibrata, che tiene conto delle corrette combinazioni alimentari, può favorire un migliore rapporto con il sonno nei nostri bambini. Bisogna fare particolare attenzione alla cena, il pasto più vicino all’ora del sonno e anche quello che maggiormente lo influenza. La cena ideale è completa e ricca di tutti quei nutrienti che favoriscono il relax. Ma anche bilanciata nelle quantità: è bene evitare eccessi, ma è anche sbagliato che i bambini vadano a dormire non appagati, perché lo stimolo della fame interferirà con il sonno.

A cena: sì ai carboidrati, no a formaggio e cioccolato.

Se i nostri bambini faticano ad addormentarsi o si svegliano spesso di notte, il consiglio generale è di dare preferenza nel pasto serale ad alimenti ricchi di carboidrati complessi, come pasta, riso o altri cereali conditi con sughi leggeri. Anche le proteine non devono mancare, ma in piccole quantità, privilegiando quelle delle carni bianche e del pesce, con un maggiore contenuto di triptofano. Bisogna, invece, evitare di dare ai nostri bambini bevande energetiche, a base di teina, cola o caffeina, tutte sostanze eccitanti. Occorre inoltre limitare alimenti come broccoli, cime di rapa, cioccolato e formaggi stagionati.

BUONE ABITUDINI PRIMA DELLA NANNA  
– Un bicchiere di latte caldo prima di andare a dormire. Il latte stimola le endorfine, che rilassano naturalmente.
– Rispetta la regolarità degli orari  per non alterare il ritmo sonno-veglia
– Evita pasti serali abbondanti e ricchi di grassi. No anche a cibi troppo salati
– La colazione non deve essere mai  saltata: dà lo sprint giusto per affrontare gli impegni e la scuola. Latte, yogurt, ma soprattutto i cereali che danno energia senza appesantire.
– Spuntini: non devono essere né troppo calorici, né troppo vicini al pasto successivo; meglio se a base di frutta, yogurt, pane fresco.
– Pranzo e cena: devono contemplare sempre un primo (pasta o riso) e un secondo in piccole porzioni, come pesce o carne bianca. Non può mancare un contorno di verdure, per esempio un’insalata fresca, anche come antipasto per inaugurare il pasto e ridurre il senso di fame del bambino.

Silvia Trevaini

Newsmediaset

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