Durante il periodo invernale, le basse temperature affaticano la circolazione e rendono più evidenti i ristagni, i cedimenti e la cellulite. Per rimediare, possiamo farci aiutare da quattro piante tipicamente invernali…
È paradossale, ma per dare una mano al sistema circolatorio, in questo periodo l’ideale sarebbe tenere il più possibile il corpo libero, non costretto da calze, pantaloni o altri indumenti pesanti, in modo da velocizzare i flussi sanguigni e garantire una buona traspirazione cutanea. Purtroppo è impossibile, il freddo lo impedisce: molto più semplice allora è mettere in atto una cura basata su quattro piante tipicamente invernali e sempreverdi: la thuja, il pino, il vischio, e il pungitopo.
La thuja ti aiuta a riequilibrare il metabolismo
L’estratto omeopatico in granuli di questa generosa conifera è adatto soprattutto se arrivi a questo periodo dell’anno, con il corpo appesantito e intossicato da una dieta grassa e soprattutto sovraccarico di stress.
Come assumerlo: thuja ti aiuta a disintossicarti e a riattivare il drenaggio linfatico: per un mese prendine 5 granuli al giorno (diluzioni 9 CH) per riequilibrare i disordini metabolici causati da stanchezza e dieta sregolata.
Il pino riattiva il circolo e il collagene
Uno dei tonici circolari più efficaci è un estratto che si ottiene dalla corteccia del pino marittino francese: è il picnogenolo, ricco di polifenoli (le prantocianidine oligomeriche), bioflavonoidi, acido caffeico e ferulico. Tutti questi principi attivi aumentano la microcircolazione e riallineano le fibre del collagene, restituendo tono ed elasticità alla pelle.
Come assumerlo: il picnogenolo esiste come integratore in perle. La dose è di 2 perle al dì per 7 giorni, per dimezzare la dose nei giorni successivi, sino ad arrivare a un mese di assunzione. Si può abbinare Thuja.
Il bagno al vischio riduce il gonfiore e la ritenzione
Il vischio (Viscum album) è un sempreverde comune nelle regioni boscose dell’Europa e dell’Asia. È una delle piante più efficaci contro i disturbi del sistema cardiocircolatorio: essendo una pianta velenosa, va usato per brevi periodi. Non sono da ingerire le foglie, i rametti e soprattutto le bacche, che possono abbassare la pressione e provocare vomito.
Come utilizzarlo: in erboristeria si richiede il macerato glicerico di vischio alla 1 CH; se ne aggiungono 30 gocce all’acqua del bagno (da ripetere 3 volte alla settimana) e si resta immersi per 15 minuti.
Il pungitopo ti “asciuga”
Il pungitopo, noto col nome botanico di Ruscus aculeatus, appartiene alla famiglia delle Liliacee ed è una pianta ricca di virtù diuretiche e vasoprotettrici. Come raccomandava anticamente la medicina spagirica, il pungitopo può essere efficacemente impiegato in presenza di stasi linfatica e per ridurre il rossore dei capillare e della couperose.
Fai così: in commercio esistono creme e gel a base di pungitopo ideali per massaggi sgonfianti e decongestionanti da effettuare preferibilmente la sera dopo il bagno, partendo dalle caviglie e risalendo verso cosce e glutei.
Se vuoi saperne di più visita le sezioni Bellezza, Omeopatia, Erbe e fitoterapia e Integratori su Riza.it