Proprio per essere “ graduale “ non avviene in un’epoca ben definita e può dipendere ad esempio dal volume testicolare, principale sorgente di produzione del testosterone.
La sintomatologia caratteristica è quella dell’ipogonadismo ad esordio tardivo il cui fattore principale, come per i sintomi del basso apparato urinario e la DE ( Erectile Dysfunction ) è l’invecchiamento, inteso come rallentamento del metabolismo delle proteine e dei lipidi, come progressivo danno vascolare da aterosclerosi pluridistrettuale e da una riduzione di sensibilità dei recettori periferici ormonali a partire dall’età di 55-60 anni.
È noto che dopo i 50 anni il livello di testosterone circolante si riduce dell’ 1,2% ogni anno ed un livello di testosterone appropriato (valore soglia) è essenziale non solo per l’apparato riproduttivo ma anche per la libido (desiderio sessuale), per un normale rimaneggiamento osseo (osteoporosi) e per il ricambio sanguigno (anemizzazione).
Questi processi sono alla base delle manifestazioni cliniche riconducibili ad una ridotta disponibilità di testosterone con principali sintomi fisici (ridotta resistenza alla attività fisica, tendenza all’ osteoporosi, alterazioni cutanee e del sonno e della memoria, sudorazioni immotivate ), sintomi psichici (irritabilità, ansia , depressione, perdita di fiducia in se stessi, sensazione di non attrarre e di non essere amati) e sintomi sessuali (interesse ridotto per il sesso, conflittualità relazionale, peggioramento della qualità orgasmica, ansia di perdere la propria potenza sessuale).
La complessità sintomatologica necessita di un approccio, a volte multidisciplinare, ma soprattutto di uno screening valutativo periodico a partire dai 50 anni con visita uro-andrologica, esami ematochimici ed ormonali, diagnostica ecografica uro-genitale, questionari finalizzati al riconoscimento precoce dell’andropausa . Le attuali possibilità terapeutiche e in particolare la supplementazione androgenica oggi nelle varie formulazioni (compresse, fiale , gel, cerotti, pillole buccali ) consente, in tutta sicurezza se con adeguato controllo clinico, di affrontare questa fase biologica senza subirne effetti drasticamente negativi e al meglio della qualità di vita .