Scopriamo le proprietà dell’agar agar, gelatina naturale ricavata da un’alga. Oltre che come addensante in cucina è un ottimo integratore dimagrante in quanto attenua il senso di fame. Approfondiamone caratteristiche, utilizzi e controindicazioni. Le caratteristiche dell’agar sono tali da consentirne gli impieghi più variegati. Andiamo ad analizzare più nel dettaglio gli usi che ne vengono fatti e perché sono possibili. Infatti questo gelificante può essere usato.
Nell’alimentazione, in quanto non è tossico, funziona come ottimo addensante al posto, per esempio, della colla di pesce, non altera il sapore dei cibi ed è quasi privo di apporto calorico, perciò trova ampia utilizzazione nei preparati alimentari. L’Unione Europea lo classifica tra gli additivi, con la sigla E406, spesso presente tra gli ingredienti riportati sulle confezioni dei cibi che acquistiamo tutti i giorni. In particolare viene impiegato per la produzione di marmellate a basso contenuto di zucchero, poiché non necessita dell’aggiunta di altri edulcoranti per gelificare, e per la preparazione di cibi per celiaci, in quanto privo di glutine. È anche gradito ai vegetariani perché completamente vegetale.
Nell’industria farmaceutica, perché oltre ad essere impiegato come addensante in vari medicinali, presenta un proprio valore terapeutico lassativo e depurativo. Il suo comportamento, infatti, è simile a quello delle fibre: non viene assorbito con la digestione e trattiene acqua. Per questo funziona sia nel trattamento della stitichezza e di patologie intestinali quali il colon irritabile, che come gastroprotettore. La sua capacità di rallentare l’assorbimento degli zuccheri, inoltre, può essere sfruttata per combattere il diabete, mentre gli integratori contenenti agar possono favorire la perdita di peso, riducendo la fame, il gonfiore e l’assimilazione dei cibi.
Nei laboratori di microbiologia, poiché l’agar agar viene aggiunto ai terreni in cui far crescere funghi e batteri per solidificarli (infatti gli enzimi presenti non riescono a digerirlo) e persino nella coltivazione di piante e fiori, soprattutto delle orchidee seminate in vitro.
Nella cosmesi, dove viene ampiamente impiegato come viscosizzante per la sua azione addensante che lo rende adatto a molti prodotti da spalmare e massaggiare.
Usi
Tra gli usi più conosciuti dell’agar c’è sicuramente quello dietetico: esso è, infatti, un ingrediente di tante ricette della famosa dieta Dunkan e da sempre costituente di quella Okinawa, praticata nell’omonima isola giapponese e studiata come “dieta della longevità”. Ma perché questa sostanza funziona per dimagrire? L’agar agar non è altro che un polisaccaride che non siamo in grado di digerire e che attira acqua, aumentando il volume del contenuto intestinale e ostacolando l’assimilazione dei cibi. La perdita di peso che ne consegue è principalmente dovuta all’effetto “massa”, che riduce il senso di fame ed il gonfiore. A ciò si aggiunge un miglior controllo della glicemia, per il ritardato assorbimento degli zuccheri. Alcuni, inoltre, riconoscono a questo prodotto un’azione calmante, utile senz’altro contro lo stress che si accompagna alla dieta e che spesso ne determina la prematura interruzione. Esiste anche la cosiddetta dieta “agar agar”, che prevede una serie di ricette nelle quali si usa questo estratto di alga rossa: sono tutte di facile realizzazione e, oltre ad essere varie e gustose, hanno il vantaggio di aiutare a controllare l’apporto calorico e favorire la regolarità intestinale.
Integratori
Invece, gli integratori a base di agar agar, in polvere da sciogliere o in capsule, sono dei fitofarmaci venduti in erboristeria o nei negozi biologici e servono principalmente per combattere la stitichezza, ma hanno anche scopo dimagrante. Questi fitofarmaci vanno sempre assunti insieme ad abbondanti quantità di acqua (perché la trattengono) e mai in presenza di ostruzioni o stenosi, poiché rischierebbero solo di peggiorare la situazione.
Quali sono le controindicazioni legate all’utilizzo del “kanten”
Sebbene l’agar agar sia stato riconosciuto dalla FAO come sostanza sicura e non siano stati posti dei limiti alle dosi giornaliere, il suo impiego, soprattutto se avviene in quantità eccessive, non è privo di effetti collaterali. Per esempio può:
- provocare flatulenza e meteorismo, dato il meccanismo d’azione simile a quello delle fibre;
- interferire con l’assorbimento di farmaci assunti in concomitanza;
- portare a carenze nutrizionali e deficit vitaminici, favorendo l’eliminazione degli alimenti e riducendo la loro digestione, poiché dei micronutrienti essenziali, come appunto le vitamine, non vengono più assorbiti;
stimolare la tiroide perché è ricco di iodio, perciò è controindicato in caso di ipertiroidismo
causare disidratazione se in contemporanea si bevono alcolici (in particolare con l’assunzione in polvere).
In cucina
Ben conosciuto dalla cucina orientale e dai vegetariani, l’agar è ottimo per preparare tante ricette sia dolci che salate: gelatine, budini, marmellate e persino gelati. Insomma, questo ingrediente trova la sua migliore dimensione in pasticceria e in gelateria! È molto facile trovare in Internet idee e suggerimenti culinari in proposito.
Dove trovare l’agar e dosi consigliate.
Dal momento che l’agar agar è un prodotto di origine asiatica, potresti pensare che non sia facilmente reperibile in Europa, e in special modo in Italia. Se ciò poteva essere vero nell secolo scorso, oggi, invece, non è più così. Questo famoso addensante si acquista, infatti, nelle erboristerie e nei negozi specializzati in prodotti naturali o in cibi orientali. Quando è estratto con i metodi tradizionali, come ancora avviene in piccola parte, lo troviamo in forma di barre o fiocchi. Più comunemente, però, lo si trova in polvere, ricavata dalla produzione industriale. La concentrazione efficace è compresa tra lo 0.5% e il 2% in base all’acidità della soluzione, che determina la variazione di quantità. Uno schema di dosi da impiegare può essere di 0,9 g ogni 100 ml di acqua o soluzione neutra, 1,3 g ogni 100 ml se la soluzione è acida; nel caso di prodotto in polvere, dal potere gelificante è maggiore,i bisogna diminuire il dosaggio (0,2-0,4 g per 100 ml).
Silvia Trevaini
Videonews