“Questa patologia è caratterizzata dalla progressiva distruzione dell’osso di sostegno dei denti da parte dei batteri, che agiscono indisturbati sotto il livello gengivale. Grazie all’azione del raggio laser è possibile disinfettare totalmente i tessuti contaminati, così da ottenere una zona libera da agenti patogeni e consentire una perfetta guarigione”: ci spiega il dottor Mauro Malvini dello studio Ars Medica Dentistica di Monza.
In questo modo si può arrestare l’avanzamento della patologia in maniera mirata e minimamente invasiva, senza dover ricorrere a manovre chirurgiche. Il trattamento laser costituisce una nuova tecnologia in grado di fronteggiare la malattia con maggior efficacia rispetto al metodo tradizionale, eliminando completamente la causa. La mobilità dei denti è sintomo di piorrea in fase evolutiva ed è indispensabile fare una diagnosi precoce in modo da poter scegliere la terapia opportuna. Anche in questo caso la terapia laser può aiutare a rendere più stabili i denti, arrestando il processo di distruzione dell’osso. Vediamo insieme al dottor Mauro Malvini di chiarire gli aspetti più caratteristici di questo laser.
Per la terapia laser serve l’anestesia?
Nella maggior parte dei casi la terapia laser non necessita di alcun tipo di anestesia in quanto agisce mediante un fascio luminoso, ad una determinata lunghezza d’onda, che colpisce i tessuti infetti, senza arrecare dolore.
Che vantaggi da il laser?
I vantaggi e i benefici del laser sono molteplici. Per prima cosa i trattamenti vengono eseguiti in totale assenza di dolore in quanto la fonte luminosa non provoca danni ai tessuti sani. Questa terapia è inoltre “selettiva”, ovvero va a colpire esclusivamente le zone malate, salvaguardando i tessuti sani. Si tratta quindi di una tecnica mininvasiva che lascia inalterate le strutture che non sono state coinvolte dall’attacco dei batteri, anche se adiacenti alla zona da trattare. Un altro vantaggio che ci dà il laser è quello di essere tra i più potenti battericidi esistenti e quindi non lascia scampo ai microorganismi che aggrediscono l’osso di sostegno dei denti.
La terapia laser serve anche per curare le carie?
Si, grazie all’intervento “laser-assistito” possiamo agire sulle carie in maniera mirata, restando più conservativi possibile nei confronti dei tessuti dentali sani. Ne risulta quindi che la porzione di dente da rimuovere è minima, limitata esclusivamente a quel volume di dente colpito dalle carie stesse. Oltre a questo vantaggio, il fascio laser agisce in profondità, stimolando le naturali difese del dente che potrà così in parte ri-mineralizzarsi, riacquistando resistenza.
Si può praticare lo sbiancamento dentale con il laser?
E’ possibile eseguire lo sbiancamento dei denti con l’ausilio del laser riducendo il tempo di esposizione e quindi il tempo delle sedute, che divengono in questo modo più sopportabili da parte del paziente.
E’ possibile curare la sensibilità dentinale?
In molti casi si può eliminare definitivamente la dolorosa sensibilità che si avverte durante lo spazzolamento dei denti oppure quando questi ultimi vanno a contatto con cibi o bevande fredde. L’azione del laser abbinato ad un’apposita sostanza minerale mira a occludere i tubuli dentinali esposti, ovvero quelle terminazioni nervose scoperte, responsabili delle scosse dolorose che si avvertono quando i denti si trovano a contatto di sostanze a bassa temperatura.
Tramite laser-terapia possiamo oggi ottenere ciò che un tempo si conseguiva con operazioni più complesse e invasive.
In definitiva il laser costituisce uno strumento utile per ottimizzare i risultati di qualsiasi procedura, garantendo al paziente di essere trattato con la massima attenzione mediante un dispositivo affidabile, di ultima generazione.
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