Esistono delle teorie, ancora in cerca di conferme tra gli scienziati, che postula l’esistenza di una memoria funzionale del feto, che inizia a registrare gli stimoli dal concepimento, per continuare durante tutta la gestazione, fino al parto. Queste “registrazioni”, unitesi agli eventi della nascita e del dopo andrebbero a formare il carattere e la personalità dell’individuo. In poche parole tutte queste memorie vanno a formare gli occhiali con cui si vede la realtà.
“Avere un mezzo come la regressione per andare a ricontattare tali memorie può risultare un grande vantaggio in termini di salute mentale, fisica e spirituale per l’individuo che si sottopone”, ci spiega Paolo Avaro Operatore Olistico che propone una Terapia personalizzata basata sulla regressione guidata.
Quando si prova dolore nella vita, o si è incapaci di raggiungere un obbiettivo voluto, bisognerebbe chiedersi il perché. Perché si prova tristezza, rabbia, rancore e altri sentimenti negativi, quando non ci sarebbe alcun motivo per provarne, o si attuano atteggiamenti sabotativi verso la situazione? Dare la colpa a eventi passati o ad altri come ai genitori o a un’infanzia difficile, certamente non placa quello che si prova. Un trucco, oggi giorno, “per non sentire” e che ha fatto la fortuna del mercato moderno è di dare continui stimoli che distraggono l’individuo da se stesso, ma purtroppo questo ha un prezzo molto caro: una vita poco vissuta.
Oramai anche la scienza sembra sempre più propensa ad accettare la teoria secondo cui ciascun sintomo non arriverebbe per caso, ma sarebbe piuttosto scaturito dalle nostre emozioni represse del passato, infatti è accettato che le malattie sono di origine psicosomatiche.
Capiamo allora insieme a Paolo Avaro cosa succede nella nostra mente.
Sembra incredibile che un’emozione possa essere così forte da spingere il nostro cervello ad accendere un dolore fisico o un sintomo neurologico. Eppure, i nostri conflitti si nascondono nel nostro subconscio, hanno origine differente a seconda dell’esperienza individuale e possono sfociare in emozioni talmente complicate da tollerare, che le reprimiamo.
Ogni volta che una situazione karmica ( Causa – Effetto ) si manifesta nelle situazioni della vita di tutti i giorni, si rivive il momento della ferita originale e viene provocato simultaneamente di nuovo il dolore. Quando tutto questo avviene, ci troviamo di fronte ad una grande opportunità: quella di guarire la ferita del passato (Causa) attraverso l’evento presente ( Effetto).
Se riaffiora un problema , anziché sfruttarlo come opportunità di guarigione, molti reagiscono rendendo la ferita ancora più profonda, magari peggiorando le cose e cercando conforto in cibo, alcol, e una lunga lista di altre distrazioni.
Molti non sanno che le ferite non cicatrizzate vengono memorizzate nel corpo fino a quando non le rilasciamo. Il subconscio considera il corpo come magazzino di ferite emotive, che ad un certo punto si manifestano, specialmente se vengono accumulate per lunghi periodi di tempo. La memoria delle ferite emotive indebolisce il fisico e invita la malattia ad accomodarsi nel nostro organismo, oltre che a causare depressione, stanchezza, stress e aumento di peso.
Tutte le ferite sono destinate a guarire. Le questioni non risolte ci appesantiscono, non ci fanno dormire e ci tengono lontano dalla coscienza creativa che tutti possediamo. E’ solo tenendoci saldamente legati al passato che impediamo a noi stessi di vivere secondo il nostro potenziale massimo.
Molti di essi stanno venendo in superficie proprio allo scopo di essere risolti. Ecco come mai molti di noi stanno vivendo profondi problemi familiari, ad esempio. Le ferite vogliono essere guarite e i problemi vogliono essere sciolti. Nulla di questo può accadere finché non si è disposti a lasciarsi andare, liberarsi e cambiare.
E’ importante conoscere il proprio PASSATO, per alleggerire il PRESENTE e creare un FUTURO MERAVIGLIOSO.
L’individuo nel proseguo della sua vita utilizza degli strumenti di rimozione per nascondere a se stesso ciò che gli procura tormento, e il trauma viene in un certo modo velato alla coscienza vigile. Metodi come la regressione non fanno altro che andare indietro nella storia personale, e riportare in superficie ciò che è nascosto. Quando la coscienza dell’individuo rivive coscientemente i dolori originari dei traumi, guadagna la possibilità di trascenderlo e liberarsi in modo definitivo da pesi che si portava addosso senza saperlo. La regressione senza ipnosi viene condotta portando in un primo momento l’individuo in un rilassamento profondo, e poi attraverso un tema prestabilito, a ricordare gli eventi più recenti collegati al tema per andare sempre più indietro nella sua storia. Come detto sopra, le memorie intorno alla nascita e al concepimento sono elementi fondamentali da prendere in considerazione, che ci portano a scoprire, che la vita di tutti i giorni, non è altro che un proseguo di quei momenti perché, andando indietro si arriva là o addirittura oltre. Con questo metodo si può arrivare rivivere la nascita, il periodo perinatale, il concepimento fino ad arrivare alle Vite Pecedenti…
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