Oltre oceano, gli hanno scoperti anche le star, pare che Katie Holmes non si separi mai dai pantaloni snellenti, mentre la top model Giselle Bundhen è ritornata in forma dopo il parto anche indossando un paio di leggings al posto del pigiama. La famosa personal trainer americana Jill Cooper ne è rimasta così entusiasta da aver creato una linea personale da usare per allenarsi. E ora stanno spopolando anche in Italia: i vari marchi italiani propongono culotte rassodanti, reggiseni rimpolpanti, leggings e T-shirt riscaldanti; altri brand hanno appena lanciato il pigiama pantalone pigiama snellente, mentre un’altra azienda sportiva in collaborazione con una casa cosmetica, ha creato una linea di scaldacollo e giacche intrise di una forma speciale che mentre protegge dal freddo nutre la pelle. Ma come agiscono questi indumenti ?Soprattutto, funzionano davvero?
Che tecnologie vengono usate
Ci sono diversi metodi per ottenere una cosmetotessile, quello più usato utilizza microcapsule che vengono inserite nel tessuto prima del confezionamento del capo. Con l’uso e i lavaggi questi si rompono, rilasciando progressivamente i principi attivi che contengono. Dopo un certo periodo di tempo (corrispondente circa 30 lavaggi), si esaurisce la carica e il tessuto perde la sua funzione cosmetica. Un altro metodo utilizza microcapsule particolari che si fissano sul capo già realizzato attraverso cariche elettrostatiche. Lo svantaggio è che il principi attivi resistono solo per poco tempo (tre lavaggi al massimo), ma basta utilizzare una soluzione apposta per ricaricare il tessuto. La terza tecnologia, infine , utilizza una molecola a forma di ciambella, chiamate ciclodestrine, capaci di inglobare i vari principi attivi nel filato stesso, prima cioè che diventi tessuto.
Quali ingredienti contengono
Ma quali sono gli ingredienti? Tra i più utilizzati c’è la caffeina, per la sua azione anticellulite, cui si associano spesso carnitina, estratti di alghe, escina o ginko biloba. Ci sono poi capi che mantengono la pelle idratata e morbida rilasciando sostanze come aloe vera, il burro di caritè, la vitamina E. Altri a effetto rassodante, con sostanze come il coenzima Q 10. Ma i principi attivi nascosti in collant, pantaloncini, pinocchietti e anche T-shirt non hanno solo una funzione estetica. Alcuni per esempio, sono utili per gli sportivi per il loro effetto riscaldante sui muscoli, come il pepe nero, o defaticante, come l’arnica. Altri addirittura, come i “cristalli di ceramique”, assorbono il tepore del corpo per restituirlo naturalmente sottoforma di infrarossi, favorendo il drenaggio dolce delle cellule.
Sono meglio di una crema
Indossare leggings o collant e farli lavorare al posto tuo è una strategia comoda contro cedimenti e cellulite. Ma funziona? Sono trattamenti cosmetici a tutti gli effetti e quindi forniscono un valido contributo, ma non fanno miracoli. Si può dire che agiscono anche meglio della crema perché il rilascio dei principi attivi è prolungato nel tempo. Le microcapsule, infatti, sono perfettamente tarate in modo da rompersi in tempi diversi e cedere alla pelle quantitativo ottimale di ingredienti. Quando si arriva al penultimo lavaggio utile, insomma, si può stare sicuri che il tessuto contenga la dose minima efficace di cosmetico.
Come ottenere il massimo risultato
Sei deciso di indossare anche tu un cosmetotessile?Per ottenere il massimo risultato ricorda di seguire alcune precauzioni. Innanzitutto, attieniti sempre alle istruzioni presenti sulla confezione: indossare per un più a lungo il capo durante il giorno o lavarlo meno spesso potrebbe favorire irritazioni della pelle. Fai attenzione anche la scelta dei modelli. Il cosmetotessile funziona quanto più risulta aderente: una taglia troppo grande non garantisce lo stesso effetto. È proprio lo strofinamento del tessuto sulla cute, infatti, che permette il rilascio dei principi attivi. Infine cerca di essere costante. Come tutti i trattamenti cosmetici è questo il vero segreto del suo successo.
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