Un crudista ha la pelle luminosa e pura.
L’alito cattivo e l’alitosi è un altro effetto di una dieta sbagliata. Batteri e tossine rimangono in bocca causando odori sgradevoli . Un crudista non ha di questi problemi. Il corpo, non riuscendo a liberarsi di tutte queste tossine, cerca in tutti i modi di depurarsi, creando un affaticamento cronico dell’intero organismo. Si vengono a formare tutte le più comuni malattie che ci attaccano al giorno d’oggi, tra cui: raffreddore, virus, diarrea, vomiti, acne cronica, tumori, malattie degenerative ecc. I batteri e virus riescono a penetrare facilmente nel corpo indebolito e sfinito, il corpo stremato finisce per creare muco anche nelle vie respiratorie ed altri organi per aggregare batteri, si crea catarro e fludi infetti come prima conseguenza d questa condizione. Oggi parliamo insieme al nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni come il corpo di un Fruttariano vede la malattia.
Mi piace pensare alla malattia come l’estremo tentativo dell’organismo di liberarsi dai rifiuti metabolici in maniera aconvenzionale, quando gli organi escretori del corpo non sono più in grado di farlo, perché ormai intasati da un’alimentazione scorretta.
In questo senso l’alimentazione è la causa prima di tutte le malattie e sicuramente il colon è dove il primo processo infiammatorio ha inizio.
La verità è che l’alimentazione fruttariana è l’unico atteggiamento alimentare che non intossica l’organismo umano, ma lo nutre correttamente.
Di fatto, questo è messo in atto attraverso:
PRIVAZIONE CALORICA – recenti esperimenti sugli animali da laboratorio hanno dimostrato che una riduzione calorica del 30% allunga la vita ben del 50%;
RIDUZIONE PROTEICA – gli studi stanno mostrando che l’essere umano adulto necessita di una quantità di proteine estremamente ridotta e che l’eccessiva assunzione di queste ultime comporta un lavoro estremamente costoso per l’organismo che cerchi di assimilarle eliminandone la componente azotata, nonché un alto rischio putrefattivo laddove questa trasformazione non sia potuta avvenire completamente;
ABBONDANZA DI MICRONUTRIMENTI – la qualità e quantità di fitonutrienti presenti nella frutta è largamente riconosciuta e consente la corretta metabolizzazione delle altre sostanze, anche se le conoscenze scientifiche in questo campo sono talmente limitate che nessuno è in grado di comprendere la complessa sinergia di tutto quanto si trova in un frutto;
ASSENZA DI AGENTI INFIAMMATORI – il fruttariano ha il metabolismo corporeo di quello che potrebbe essere definito un “motore che gira al minimo”: nessuno spunto per innescare alcuna patologia, ma anche ridottissimo logorio di tutti i sistemi del corpo umano;
CORRETTO BILANCIAMENTO OMEGA3/OMEGA6 – ritornare all’alimentazione delle scimmie fruttivore, con cui condividiamo un progenitore comune, regala un equilibrio dei grassi difficilmente raggiungibile con un approccio riduzionistico.
Quindi mangiare solo frutta fa stare meglio per svariate ragioni e questo è riconosciuto sperimentalmente, per quanto neppure ad oggi completamente compreso dalla Scienza.
Inoltre quello del fruttariano non è solo un comportamento alimentare preventivo, ma anche curativo, in particolar modo nei confronti delle malattie oncologiche.
Infatti le ultime linee guida internazionali riconoscono come utili alla regressione dei tumori le seguenti attenzioni alimentari, tutte soddisfatte dal regime alimentare fruttariano:
ASSENZA DI CARNE E LATTICINI NELLA DIETA – il consumo di carne, nonché di latte vaccino e dei suoi derivati, è indiscutibilmente correlato ad alti livelli di IGF-1 nel sangue, con conseguente aumento delle probabilità di sviluppo di metastasi;
RINUNCIA AI PRODOTTI A LUNGA CONSERVAZIONE – tutto quanto molto lavorato, con l’obiettivo di prolungarne la vita sugli scaffali della grande distribuzione, aumenta il pH intracellulare, condizione favorevole alla proliferazione del cancro;
NESSUN CONSUMO DI SEMI – gli amidi cotti, le farine ed i cereali in genere, sostengano un’infiammazione di base dell’organismo; quella che, superata una certa soglia di tolleranza individuale, degenera in celiachia;
RIDOTTA ASSUNZIONE DI ZUCCHERI – in ultima istanza, sono questi il nutrimento delle cellule in rapida crescita della massa tumorale;
CONSUMO MODERATO DI AGRUMI – i tumori sono avidi di poliammine, tanto necessarie alla proliferazione cellulare, quindi il malato oncologico dovrebbe consumare con moderazione i frutti che ne sono ricchi; soprattutto la frutta acida (arance e pompelmi) che il fruttarismo sconsiglia a tutti, ma anche pomodori, melanzane e banane.
Per tutto quanto esposto, che si parli di prevenzione o cura di una malattia già in atto, il fruttarismo è l’unico percorso alimentare in grado di offrire al corpo le necessarie disintossicazione e nutrizione di cui abbisogna per stabilire uno stato di benessere a lungo termine, per godere di una straordinaria salute fisica e mentale.
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