Problematiche a tutte le età, le orecchie “da Dumbo” sono un problema con cui è difficile convivere soprattutto nei primi anni dell’età scolare, quando le prese in giro dei compagni sono spesso crudeli.
“L’inestetismo non può essere corretto prima degli 8-9 anni, limite minimo per la completezza anatomica del padiglione”, spiega Francesco Klinger, chirurgo plastico presso il Centro Medico Visconti di Modrone di Milano.
E anche sul “come” ci sono delle restrizioni e dei distinguo da ricordare. “La classica otoplastica può essere eseguita in anestesia locale solo in soggetto consapevole, quindi tendenzialmente non prima dei 14-15 anni – spiega ancora Klinger -. E proprio per le correzioni più precoci si rivela particolarmente preziosa la tecnica Ear Fold, che non consiste in un vero e proprio intervento e che quindi può essere eseguito in anestesia locale già a partire dagli 8-9 anni”.
In cosa consiste il dispositivo? In sostanza, si tratta di piccole “morse” realizzate in titanio e placcate in oro. Come se fossero delle specie di pinzette, vengono posizionate nella parte anteriore del padiglione, dopo aver praticato una micro incisione nella stessa sede.
“Le ‘pinzette’ – dice Klinger – servono a modificare la forma della cartilagine del padiglione, responsabile dell’eccessiva prominenza. Ma il tutto avviene a fronte di un’anestesia come quella che pratica il dentista, in studio e in un tempo che al massimo è di 20 minuti”.
Prima di applicare il dispositivo, per un risultato finale il più possibile sicuro, si possono eseguire delle simulazioni, in modo così da stabilire anche il numero dei dispositivi da applicare su ogni padiglione.
“Concluso l’impianto – racconta Klinger, tra i primi in Italia a utilizzare questa tenica mini-invasiva – il paziente può immediatamente lasciare lo studio, senza necessità di sottoporsi a medicazioni. Una situazione ben diversa dalla classica otoplastica, che richiede di indossare una medicazione a benda per 24-48 ore e poi, solo durante la notte, una fascetta per almeno 2 settimane”.
I dispositivi vengono tenuti per sempre, ma nulla osta a rimuoverli, nel caso in cui non si desiderasse più la correzione estetica. In questo caso, l’orecchio ritorna come prima.
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