Vata, che comprende gli elementi aria ed etere è ciò che in ognuno di noi è freddo, leggero e mutevole. Ogni stagione ha uno o più elementi e dosha che predominano, e in autunno è Vata che prevale. Vata è una parte essenziale di tutti noi. Per la persona con Vata predominante nella sua costituzione, le qualità e gli attributi di questo dosha possono essere notati con maggiore facilità in autunno e in inverno che in ogni altra stagione. È più probabile che squilibri di Vata come pelle secca, giunture scricchiolanti o indolenzite, presenza di gas nel tratto digerente e disordini nervosi vengano notati quando il clima diviene più freddo. Si incapperà in meno punture di zanzara, eruzione cutanee e scottature di tipo Pitta, e potremo trovarci ad affrontare disordini più sottili: un po’ di tensione nervosa o di ansia per l’inizio dell’autunno oppure un senso di vuoto per lo sforzo di orientarci dopo una bella estate. La sede di vata è nel bacino. A livello energetico quest’area comprende il primo e il secondo chakra, correlati alla sopravvivenza e alla sicurezza, alcune tra le nostre necessità fondamentali. Vediamo oggi insieme al nostro esperto Gianmario Aquilino, massaggiatore e Personal trainer presso lo studio Fisiomassage di Milano, le caratteristiche di questi tre Dosha nella stagione autunnale.
L’autunno
È un buon momento per rivalutare in quale modo rispondiamo a queste necessità fondamentali, sia a livello personale che planetario. Il momento dell’equinozio d’autunno è considerato particolarmente critico per la salute, presente e futura, e spesso alcuni tipi di crisi fisiche o mentali possono sorgere in questo periodo di transizione. I tipi Pitta e Kapha possono trarre un respiro di sollievo, poiché il peggio del caldo e dell’umidità è passato; a ogni modo le persone Vata possono guardare con un po’ di rimpianto al caldo e all’umidità dell’estate trascorsa. Ora è tempo di trarre nutrimento dai frutti di tutto quelli che è stato seminato durante l’anno e andare avanti. Per quanto riguarda la dieta è un buon momento per accertare se quello che abbiamo fatto per nutrirci sta realmente funzionando. Indipendentemente dalla costituzione individuale, alimenti più caldi, idratati e ben lubrificati sono necessari in questo periodo, dando maggiore rilievo ai gusti dolce, aspro e salato. Fortunatamente l’autunno porta una rinnovata disposizione per molti di noi a tornare di nuovo a cucinare, dopo un’estate trascorsa in movimento. Questa naturale tendenza a cucinare è vitale per equilibrare Vata, che fa affidamento sulle qualità dei cereali cotti, della verdure e dei prodotti con un leggero contenuto di proteine per il suo nutrimento. Il cardamono è un valido tipo di spezia per questa stagione, poiché è dolce e allo stesso tempo produce calore. Come ci avviciniamo verso l’inverno, una stagione nella quale Kapha predomina fortemente, tutti i dosha devono funzionare all’unisono per mantenere la salute. Kapha costituisce la resistenza che ci permette di muoverci durante questa stagione, ma sono necessarie pure le qualità di leggerezza e di movimento (Vata) e di iniziativa (Pitta) per riuscire, altrimenti è probabile che semplicemente nuoteremo nella nostra inerzia e che passeremo il tempo dormendo fino all’arrivo della primavera. Kapha favorisce la crescita. Esso pure rafforza e accresce l’immunità naturale e la resistenza. Lubrifica le giunture, costituisce l’essenza dei tessuti connettivi, favorisce la guarigione, fornisce idratazione alla pelle e al tratto digerente, rafforza la memoria e dona vitalità ai polmoni e al cuore. La ghiandola del timo, che si trova vicina alla sede di Kapha, è responsabile dell’inizio di molte funzioni immunitarie. È anche la ghiandola responsabile della secrezione degli ormoni della crescita, favorendo l’attività in età giovanile. Mentre Vata incoraggia la distruzione dei tessuti e Pitta sostiene il loro mantenimento, Kapha ne è il costruttore.
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