Edward Bach
Il Dottor Edward Bach, ricercatore pignolo, grazie a esperienze personali e all’osservazione della natura, inventa l’ormai famoso rimedio con i Fiori, esattamente chiamati di Bach.
Ne parliamo insieme a Giulia, fondatrice dell’Associazione “L’Ombra del Platano”
Bach sostiene che due sono i fattori scatenanti la malattia:
1) Il conflitto tra anima e personalità
Il Sé è la scintilla, l’anima, l’essenza, la nostra parte originale con cui veniamo al mondo. Mentre l’Io è la personalità caratterizzata dalla nostra educazione, infanzia, cultura.
La sua teoria palesa che se ci allontaniamo da quelli che sono i desideri della nostra anima, dalle nostre attitudini nella vita, dalla nostra mission, ovvero se viviamo in modo non consono al nostro Sé, creiamo disarmonia interiore che si trasforma inequivocabilmente in malattia, originata dai 7 difetti essenziali:
Orgoglio, Crudeltà, Odio, Egoismo, Ignoranza, Instabilità e Avidità.
Il difetto è la nostra virtù principale vissuta male.
2) Agire contro l’Unità
Gli altri sono parte di noi e noi siamo parte degli altri, tutto è UNO. In chiave olistica vige la legge cosmica che tutto si relaziona con tutto; fare un torto ad altri equivale farlo a noi stessi.
Bach definisce la malattia “Benefica”, utile a farci vedere la disarmonia interiore, dandoci la possibilità di correggere il difetto trasformandolo in virtù.
La sofferenza è una lezione importante che, se sappiamo ascoltarci, ci permette di crescere e diventare migliori.
Quando si è felici non ci sono malattie. Il germe attecchisce dove c’è tristezza.
Siamo anime perfette solo quando rispettiamo la nostra essenza e seguiamo il nostro istinto, smettendo di compiacere gli altri. Il benessere dipende dall’avere cura del nostro Sé. Che ci indica sempre la giusta strada.
Bach scopre in tutto 38 rimedi floreali di cui la maggior parte corrisponde al cosiddetto “Tipo Psicologico”.
Vale a dire che ogni Fiore ha somiglianze precise con atteggiamenti, personalità e fisiognomica dell’essere umano corrispondente.
Ognuno di noi rappresenta un tipo psicologico formato da una triade di Fiori: il nostro, quello della madre e quello del padre, ma anche della nonna o del nonno. Per cui abbiamo tutti un Fiore di nascita centrale, il nostro, insieme ad altri due (madre-padre-nonno-nonna).
Il tipo psicologico lo si evince da atteggiamenti, postura, fisiognomica, linguaggio del corpo, pensieri e concetti.
I Fiori vanno oltre le conoscenze scientifiche, si avvalgono solo del risultato. Sono terapie vibrazionali che una volta assunte vanno ad “informare” l’organismo delle proprietà necessarie, contenute nel fiore. Riescono a cambiare la frequenza interiore per riportarci più vicino alla nostra scintilla Divina, al nostro vero Sé. Sono gentili, vanno a “suggerire” la trasformazione adeguata.
La riarmonizzazione e la guarigione avvengono scegliendo il rimedio giusto; il terapeuta valuterà scelta del Fiore e dosaggio. E’ comunque importante e rassicurante sapere che i
Fiori di Bach non hanno nessuna controindicazione. Le vibrazioni lavorano unicamente per elicitare la forza interiore e la qualità predominante della persona. Informando le cellule con il messaggio costituzionale del Fiore.
I Fiori di Bach non creano dipendenza, possono essere assunti da bambini, anziani, animali e anche piante!
E’ bene evitare il fai da te, affidandosi ad operatori riconosciuti.
Chi decide di affidarsi a questo miracolo curativo dovrà mettere in conto un cambiamento profondo, un lavoro a strati che porta a sapere e a capire chi siamo. Un lavoro interiore. Che non richiede impegno particolare ma fiducia nell’azione del Fiore.
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