Il gonfiore è la conseguenza di un accumulo di aria nell’intestino dovuto all’avvio di processi fermentativi. Si tratta di un fenomeno in parte fisiologico. Ma quando la tensione addominale diventa una costante, quando accompagna ogni singolo pasto, quando ci si sente pieni e pesante anche se si è mangiato poco, è bene intervenire. Soprattutto se a questi sintomi si lega un altro problema: la difficoltà nel perdere peso. La pancia gonfia è infatti il segnale che qualcosa nel processo digestivo non funziona come dovrebbe. Significa che quello che si è mangiato non viene metabolizzato correttamente, che non viene digerito bene e quindi non può essere utilizzato dall’organismo. E quello che non può essere bruciato, si accumula.
Ecco spiegato perché non si riesce a perdere peso. Sbloccare la situazione è possibile, senza grossi sacrifici, ma con un programma su misura. Il gonfiore causato dalle fermentazioni inoltre influisce negativamente sulla mobilità intestinale: aumenta il ristagno di scorie, determinando la comparsa di infiammazioni e tutto questo agisce come un freno potente sul corretto funzionamento del metabolismo. Insomma si brucia di meno. Il gonfiore inoltre fa ristagnare il cibo e favorisce un maggior assorbimento di zuccheri e grassi. Quindi oltre a bruciare di meno, si assimila di più. È facile vedere come contrastare la fermentazione favorisca il dimagrimento, migliorando anche la salute, poiché viene agevolata una corretta digestione ripristinata la funzionalità dell’intestino.
Cosa c’è all’origine del problema
Le fermentazioni sono la conseguenza di un eccessivo lavoro di batteri su ciò che mangiamo e sono caratterizzate da un’ iperproduzione di gas a livello intestinale. Ci sono diversi fattori che possono favorirle. Ecco principali:
-Una flora intestinale squilibrata con una presenza superiore alla norma di una tipologia di batteri che fermentano troppo
-Difficoltà digestive dovute a una ridotta produzione di enzimi. Questi hanno il compito di scomporre il cibo, affinché venga assimilato. Se ce ne sono pochi, pezzi di alimenti non digeriti arriveranno nell’intestino dove c’è il mente ranno più facilmente
-Assunzione di farmaci antiacidi: condizionare negativamente la produzione la funzione degli enzimi digestivi
-Errori alimentari: alcune combinazioni possono causare processi fermentativi a causa dei diversi tempi di digestione dei vari alimenti
-La presenza di intolleranza alimentari non riconosciute
-Colon irritabile con stipsi e colite
-Influenze ormonali: nel periodo fertile l’aumento di progesterone può determinare con fiori, mentre in meno pausa il problema è legato alla carenza di estrogeni.
Conseguenze
Soffrire di fermentazione gonfiori ha una serie di conseguenze negative su tutto il corpo:
-più grasso negli adipociti, come effetto di una maggiore assimilazione di zuccheri e grassi. Gli accumuli sono soprattutto a livello del girovita.
-ritenzione idrica: le fermentazioni casa non maggior ristagno di scorie che l’organismo cerca di diluire, trattenendo liquidi
-proliferazione di batteri patogeni che portano a uno squilibrio della flora intestinale, con conseguenze negative sia sul fronte del dimagrimento che su quello della salute più in generale
-Aumento dell’infiammazione, che rallenta il metabolismo
– Alterata funzionalità intestinale, con crescita delle tossine nell’organismo
Cosa fare
Scegliere i cibi giusti è il vero segreto per vincere le fermentazioni perché, componendo correttamente i propri pasti, si evita che l’eccesso di processi fermentativi abbia luogo. Questi, come abbiamo visto, sono favoriti dalla presenza di zuccheri. E se la regola d’oro è quella di evitare saccarosio e dolci, altri zuccheri ad alta fermenti stabilità sono presenti in cibi sanissimi per questo insospettabili. Molti di essi sono infatti vegetali, frutta, verdura, ma anche cereali e legumi, che contengono oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e poi gli polioli: questi sono zuccheri a catena corta che sono facilmente attaccabili dai batteri intestinali e velocemente sottoposti a fermentazione. Sono dunque cibi da ridurreed evitare almeno per un po’. Poi la reintroduzione.
Cibi si e cibi no
Sono davvero molti i frutti che per la loro natura zuccherina fermentano. In questa fase evita mele, pere, prugne, susine e i succhi di frutta. Promosso invece il kiwi, i mirtilli, i ribes e i lamponi. Approvati papaya e ananas, agrumi e banane. Ammessa anche l’uva. Per quanto riguarda i legumi, tutti sono causa di fermentazione intestinale. Si tratta però di alimenti utili nella dieta. Quindi una o due volte a settimana si può ricorrere alle lenticchie decorticate, che sono più facilmente digeribili. Alcune verdure favoriscono la formazione di gas intestinali per la presenza di oligosaccaridi. Si tratta di broccoli, cavoli, melanzane, finocchi, carciofi, cipolla, aglio e porri. Meglio scegliere pomodori, erbette, bietole, carote, fagiolini e spinaci. I cereali migliori sono quelli definiti pseudo cereali come il riso selvaggio, l’amaranto, la quinoa e il normale riso, che hanno anche il vantaggio di essere privi di glutine.
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