Ma il paradosso non si ferma qui.
Molto spesso si confonde la causa con l’effetto!
Infatti accade che sia il ritardo del linguaggio ad aprire la porta al sospetto della sordità.
Ovviamente con grave ritardo.
Al riguardo giova ricordare quali sono le fasi essenziali dello sviluppo del linguaggio nel bambino normale.
1 anno: 2-3 parole
18 mesi: 20 parole con significato
21-24 mesi: inizio della strutturazione del linguaggio
2 anni e mezzo: 250 parole
Certamente le cause di un ritardo evolutivo del linguaggio possono essere molteplici, ma se un bambino di 18 mesi non pronuncia alcuna parola dotata di significato, e nessuna frase a 30 mesi, diviene indispensabile escludere l’esistenza di una sordità prima di indirizzarsi verso altre ipotesi.
E si apre il voluminoso capitolo delle terapie.
Andando per esclusione, va subito detto che non esiste una terapia medica. Abbiamo due alternative: la protesi acustica e l’intervento chirurgico con l’utilizzo di un impianto cocleare. Il tutto finalizzato a migliorare la performance uditiva per acquisire un linguaggio.
Ma il problema non è così semplice. E proprio per questo sarà valutato a parte. Si segnala soltanto che il conseguimento del miglior risultato passa attraverso l’impegno quotidiano dei genitori, della famiglie e dell’équipe di insegnanti, audiologi, ortofonisti, riabilitatori e psicologi che devono occuparsi del bambino.
E molto spesso lo sconforto e il rimaneggiamento delle problematiche con il passare degli anni portano a risultati modesti.
Parlo del linguaggio e della comunicazione: perché la causa è la sordità ma ciò che si evidenzia è il cattivo “parlare”. E prevale ancora il mutismo, cioè l’effetto e non la causa!
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