Innanzitutto dobbiamo partire dal presupposto, troppo spesso sottovalutato, che la digestione gastrica, con la quale riduciamo in poltiglia i cibi solidi prima dell’assimilazione da parte dell’intestino, ha un costo energetico altissimo e quindi la pre-digestione che avviene durante la masticazione è lo strumento a nostra disposizione per ridurre il lavoro dello stomaco, necessitare conseguentemente di meno calorie, dover assumere una minor quantità di cibo, intossicarsi di meno e, in conclusione, vivere più a lungo!
Inoltre, la ridotta permanenza nello stomaco di quanto ingerito, riduce l’acidità gastrica che occorre per sua scomposizione, nonché l’impiego di enzimi, che saranno quindi risparmiati per promuovere il generale funzionamento e benessere dell’intero organismo.
Ovviamente, sul breve termine, ridurre il cibo a un composto semiliquido con la masticazione, offre anche tutti i vantaggi che caratterizzano una dieta liquidariana: una digestione assolutamente impercettibile e la lucidità mentale di chi non deve impegnare troppo sangue per il funzionamento dello stomaco, perché ha già cominciato l’assimilazione durante l’atto del mangiare.
Sempre dal punto di vista fisico, una protratta masticazione stimola la produzione di saliva che “risciacqua” il cavo orale, favorendone l’igiene.
I benefici a livello metafisico sono però ancora più interessanti, perché fanno del masticare un’occasione per praticare un vero e proprio “atto di Presenza”: focalizzando intenzionalmente la propria attenzione sul sapore e la consistenza di quello che si ha in bocca, si sta letteralmente meditando, perché si interrompe l’abituale “saltellare” della Mente da un pensiero all’altro.
Per far questo è però necessario dedicarsi esclusivamente al mangiare, evitando radio, tv e persino commensali loquaci.
Purtroppo si sa, la crescita spirituale pretende sempre qualche sacrificio!
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