La casa come luogo dell’anima
Nella millenaria tradizione indovedica la casa era vista e progettata come un “laboratorio”, un luogo speciale dove la persona e i suoi cari potessero sperimentare ed elaborare uno stile di vita e sentimenti reciproci “virtuosi”, in sanscrito sativa, dove crescere in fiducia e conoscersi reciprocamente.
A un tale elevato obiettivo esistenziale corrispondeva un’abitazione di pari qualità: costruita con materiali sani, pieni di luce, di aria, di Praga, quel soffio di energia primordiale, il respiro del cosmo, libera da geopatie, di forma ben proporzionata, in armonia con le leggi di Natura, e collocata in un contesto naturale gradevole e gioioso.
Nella visione socio-cosmica dell’India antica la casa rappresentava e ospitava perfettamente quella fase speciale della vita , caratterizzata dall’impegno familiare: il termine sanscrito griha, significava sia “casa” che “faimiglia”, da cui, secondo i linguisti, sarebbero derivati i termini indoeuropei gherdh, “comprendere,recingere”,curt, e “casa a corte”, la casa per eccellenza in molte culture e tradizioni.
La “casa a corto” era rivolta fisicamente e psicologicamente al suo interno, verso il “cuore”, una tipologia di abitazione andata alla fondamentale pratica yoga della concentrazione, in sanscrito dharana, per ritrovare se stessi e la voce della propria anima, in un’atmosfera di silenzio e nella pace. Nella zona centrale della casa, luogo sacro per la vita familiare, era collocato il focolare domestico.Oggi riscontriamo molteplici ostacoli nel ripercorrere, anche parzialmente, la strada di quell’ineguagliabile modello di vita, soprattuto a causa di un crescente inquinamento psichico, non solo atmosferico, e di una qualità di vita sempre minore.
Siamo costretti ad abitare e lavorare per necessità ed assuefazione in ambienti poco ospitali, inefficaci nella salvaguardia delle relazioni. È un privilegio ormai risiedere in una casa realizzata ex-novo, su misura per i nostri bisogni più profondi.
Vastu: la scienza dell’architettura indiana
La notizia interessante è che la millenaria tradizione e saggezza dell’India antica ci ha lasciato un “gioiello”, una Scienza dell’Architettura , il Vastu (con il termine Vastu si intende un oggetto veramente duraturo e reale), ricca di informazioni per riconnetterci con creatività a una saggezza costruttiva. Essa rappresenta in modo naturale e comprensibile i parametri essenziali per la protezione della vita biologica, il conseguimento della salute e addirittura della felicità.
Se la nostra scelta ricade su un’abitazione esistente, questi sono alcuni dei parametri Vastu che potranno guidarci e aiutarci a individuare nel mercato immobiliare l’ambiente per noi più adatto:
- un buon orientamento della planimetria della casa, coerente con l’asse geo-magnetico della Terra
- una buona disposizione delle funzioni abitative in armonia con le leggi e le energie curative del Cosmo
- uno spazio di vita luminoso e arioso
- presenza al centro della casa di uno spazio, libero da ostacoli, il “cuore” che ci colleghi idealmente al Cielo, che possiamo associare a un concetto di corte, di chiostro o giardino segreto
- saper riconoscere il luogo sacro della nostra casa dove poter espandere quel “canale di connessione” con le radiazioni cosmiche curative e le energie spirituali, per ristabilire il contatto con la nostra dimensione più intima e sacra.
Questo sono solo alcuni dei valori ambientali necessari per favorire lo sviluppo della vita di qualità che desideriamo.
Ma potremmo spingerci anche più in là, nella ricerca della dimora ideale, approfondendo la conoscenza delle affinità psico-fisiche comparate della persona e della sua casa, grazie a specifici test.
Potremo cosi individuare :
- la tipologia di casa più adatta
- la dimensione giusta per noi, che più risponda alla nostra natura psico- fisica
- la migliore distribuzione delle funzioni abitative, per rendere armoniose le relazioni tra i vari componenti della famiglia
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