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Macchie sulla pelle: il melasma

Si chiamano discromie e non sono belle da vedere. Se soffrite di questo inestetismo, sappiate che siete in buona compagnia. Queste macchie, anche chiamate “melasma”, sono correlate all’esposizione al sole (ma anche ad alcune turbe ormonali e alla genetica). Quello tra melasma e sole è un rapporto molto stretto. Il melasma è un disturbo estetico della pelle piuttosto comune che interessa quasi esclusivamente le donne e si caratterizza per la comparsa sul viso di macchie di colore scuro, sulle tonalità del marrone. Le macchie sono il risultato di una sovrapproduzione di melanina.

Melasma, estate e inverno

Le macchie tendono a comparire prevalentemente su guance, labbro superiore, naso, fronte. Il perché compaiano non è chiaro, probabilmente per cause ormonali e questo spiegherebbe anche la frequenza del melasma nelle donne in dolce attesa. Questo disturbo è infatti noto anche come “maschera della gravidanza”. Altri fattori giocano inoltre un ruolo importante, tra i quali: la predisposizione genetica, lo stress e l’utilizzo di creme profumate, o di farmaci fotosensibilizzanti o della pillola anticoncezionale. Iniziano a comparire a partire dai quarant’anni d’età, in primis sul dorso delle mani. Difficili da eliminare e in commercio troviamo decine di proposte, tutte da verificare.

Queste macchie sono dovute alla eccessiva produzione della melanina, il pigmento che, oltre a dare il colorito tipico dell’abbronzatura, protegge la pelle dai raggi ultravioletti del sole. Ecco perché con lo stimolo dato alla pelle dai raggi solari le macchie si scuriscono. Assorbe i raggi ultravioletti impedendo che vadano a creare guai nei tessuti sottostanti. A volte il sistema di difesa “ impazzisce” e va oltre il desiderato. Ed ecco le chiazze. Con le stagioni, infatti, la gradazione delle macchie varia: in inverno, quando il sole è meno luminoso, queste si confondono con il resto della pelle mentre già dalla primavera, e poi in estate, il contrasto è più lampante. Prendere il sole non è precluso e come per tutti, anche per le donne con il melasma è fondamentale la protezione: «Bisogna proteggere la pelle con creme solari con fattore di protezione elevato (fattore 50 o più), non profumate; non devono esporsi durante le ore più calde o, se proprio non si può evitare, bisogna utilizzare altri presidi di protezione come precauzione quali occhiali e cappelli», ci spiega il Prof Santo Raffaele Mercuri, primario del reparto di dermatologia del San Raffaele di Milano.

Non c’è la bacchetta magica, diciamolo subito. Ma l’inestestismo si può contenere. Ecco la strategia più seguita.

Attacco alle dicromie su due fronti

Cerchiamo di orientarci fra i tanti prodotti in commercio: perché le aziende cosmetiche propongono questi ingredienti? Perché sembrano quelli più efficaci. Proponiamo, di seguito, alcune soluzioni basic per trattare queste discromie. La strategia d’azione prevede un dublice trattamento da effettuarsi contemporaneamente.

1 Agenti schiarenti: si tratta di sostanze che riducono l’accumulo di melanina. Tra queste la vitamina C, l’acido zelaico e kogico (che si trae dalla crusca del riso), l’arbutina (ricavata dall’uva ursina e altre piante) e l’estratto della radice di liquirizia. Intendiamoci: le proposte sono molteplici ma quelle appena descritte sono le più conosciute.

2 Esfoliare con gli acidi: mentre applichiamo sulla pelle l’agente schiarente, si consiglia nello stesso tempo di praticare un’esfoliazione cutanea: porta via le cellule scure in cui si è accumulata la melanina e l’effetto si apprezza in tempi brevi. L’industria cosmetica punta classicamente sugli acidi glicolico e mandelico. Quest’ultimo appare particolarmente efficace. Più che di esfoliazione si parla di peeling perché questi acidi portano via numerosi strati di epidermide. Vediamo il bel risultato ma la strategia non è del tutto priva di effetti collaterali, se mal eseguita. Per questo motivo, si consiglia la supervisione appunto  di un dermatologo o un esperto di medicina estetica.

Evitare quando prendiamo il sole

Questi acidi (glicolico e mandelico) si usano ad elevate concentrazioni per schiarire la pelle ( e hanno anche un utile effetto idratante). Distruggono la parte superiore della pelle, dove si accumula la melanina col suo sgradevole colore nero. Ma, contemporaneamente, privano la pelle della sua difesa naturale contro i raggi ultravioletti. Proprio per questo motivo è assolutamente necessario non applicare queste sostanze d’estate, quando il sole picchia duro. Mai esporsi al sole se li utilizziamo. Va anche detto,  infine, che le etichette dei prodotti non sono sempre molto chiare su questo aspetto. Un motivo in più per rivolgersi ad un esperto.

Silvia Trevaini

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