Obiettivo Benessere

I problemi dei vegani

Esaminando le storie di ex-vegani (persone che erano vegane ma che hanno ammesso pubblicamente di mangiare carne), ho identificato alcuni problemi vegani che sono facili da risolvere. Spesso è possibile risolvere questi problemi con un’adeguata integrazione o con dei semplici cambiamenti nella dieta. Ovviamente si tratta di soluzioni generalizzate;  è impossibile dare una soluzione personalizzata senza sapere con precisione cosa sia successo in ogni caso e soprattutto senza una diagnosi medica ben fatta.

Ecco  alcuni problemi:

Questi errori comuni nei vegani confermano che è meglio non avere una mentalità chiusa e non fissarsi al 100% su un unico stile di vita dal momento che debolezze genetiche o di altro tipo possono influenzare il nostro assorbimento di particolari nutrienti. Ma vediamo il punto di vista del nostro esperto di alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni.

La scelta di adottare un regime alimentare vegano, o addirittura fruttariano, deve essere maturata nell’ambito di uno Stile di Vita appropriato; rinunciare ai derivati animali per tendenza collettiva o per compiacere qualcuno comporta inevitabili e problematiche conseguenze.

Infatti, molti dei denunciati “problemi” sono solo semplici pretese di mantenere il motore dei corpo a regimi innaturalmente alti, fornendogli un carburante diverso e a quantità inferiori: il vero vegano ha un metabolismo basale molto basso e non percepisce mancanza di energia perché la utilizza in maniera differente, introducendo sempre lo sforzo con progressione.

Diversamente, passare a un’alimentazione vegana da un giorno all’altro, continuando ad atteggiarsi come prima nel corso della giornata, conduce facilmente a problemi da carenze: l’organismo avverte la mancanza di quanto era stato abituato a consumare, per potersi comportare come la Natura non aveva previsto per noi primati.

Da questo si deduce che la scelta vegana, oltre che consapevole e allineata con lo Stile di Vita, deve essere anche graduale, in modo da abituare il corpo alle nuove consuetudini alimentari.

Sposata poi l’idea che l’alimentazione influenzi il pensiero, è evidente che solo il lettore ormai abituato a privarsi dei derivati animali possa capire cosa si provi a mangiare in questo modo.

Ad esempio, i tanto temuti “bassi livelli di libido” sono in definitiva un non-problema, perché suggeriscono la mancanza di un desiderio e non del suo soddisfacimento. Sarebbe quindi più corretto definirla la soluzione a un problema, che regala libertà e indipendenza. Ma, per guadagnare questo punto di vista, bisogna provare lo Stile di Vita vegano per un tempo sufficientemente lungo e… condividerlo con il partner!

Detto questo, rimane oggettivo che aver sovrastimolato l’organismo con decine di anni di iper-alimentazione, arricchita da tutti gli eccessi che ne facciano “uno dei piaceri della Vita”, potrebbe rendere impegnativa la transizione al veganismo, perché sarà facile doversi confrontare con fame o mancanza di energia e di resistenza.

Tutto trova però un equilibrio: la determinazione necessaria sarà sempre comunque inversamente proporzionale a quanto questo Stile di Vita risulti appropriato per ciascuno di noi.

In definitiva, quando la scelta vegana appare troppo faticosa e comporta problemi all’organismo è il momento di fare un passo indietro, fino a quando non ci si sente pronti per tornare a farne due avanti!

 

Silvia Trevaini

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