La carruba, o carrubo, è un albero da frutto. Tipica pianta mediterranea , oggi non molto conosciuta, se non per le grandi chiome che ripara dal Sole. Eppure si coltiva ancora, soprattutto in Sicilia, anche solo per dare cibo al bestiame. La parte utilizzata da sempre per l’alimentazione umane è il seme. Da cui si ricava una farina e una specie di cacao. Utile contro il colesterolo alto e per regolare il livello di zucchero nel sangue. La gomma di carrube svolge un’azione benefica nel trattamento del reflusso gastroesofageo.
I minerali presenti sono rappresentati da potassio, calcio, sodio, fosforo, magnesio, zinco, selenio e ferro. Sono presenti, inoltre, le vitamine del gruppo B (B1, B2, B3, B5, B6 e B12), vitamina C, vitamina E, K e J e folato alimentare. La carruba è un cibo saziante, utile nelle diete per facilitare la perdita di peso, grazie al contenuto di fibre alimentari. Infatti, interferendo nell’azione degli enzimi digestivi, aiuta a creare un senso di sazietà, utile contro sovrappeso e obesità. La carruba è ricca di quei nutrienti necessari a prevenire le carenze vitaminiche e minerali tipiche delle diete dimagranti. Le carrube sono un alimento privo di glutine e quindi possono essere consumate da chi soffre di celiachia. La farina ricavata dalla macinazione delle carrube è utile contro la diarrea grazie alla sua capacità di assorbire l’acqua, invece la carruba ha un’azione lassativa. Il sapore della carruba è simile al cacao, contiene però meno calorie ed è molto più nutriente. Inoltre, essendo priva di caffeina eteobromina, è perfetta per la preparazione di dolci e pietanze destinate al consumo delle persone allergiche al cioccolato.
Nei tempi difficili era considerata un’alternativa al cacao. Non facciamo finta: al gusto, non è la stessa cosa. È più dolce del cacao amaro in polvere e le note gustative sono obiettivamente diverse. Diciamo che somiglia più a quello della gianduia, ma con una maggiore punta di dolcezza, più simile a quella data dal miele o della melassa piuttosto che quella data dallo zucchero. La maggiore dolcezza innata della farina di carrube comporta un minore bisogno di aggiungere zuccheri esterni, specie se di sintesi o comunque raffinati. Questo rende il cioccolato di carrube generalmente più naturale di quello di cacao. Se vogliamo, a tutto questo si può aggiungere un ennesimo punto a favore del cioccolato di carrube: a differenza del cioccolato di cacao potete condividerlo coi vostri amici cani, vista l’assenza di teobromina, piacevole per il sistema nervosa umano ma tossica per i cani.
Può ricordare il cacao, quello si. Basterebbe prendere tre cucchiai di questa farina di carruba, aggiungere zucchero di canna e 150g di nocciole tostate in forno. Si frulla il tutto ma la carruba va aggiunta alla fine. Con la giusta quantità di acqua per farne una cremina spalmabile sul pane. Non sarà cioccolato di cacao ma gli sperimentatori provano. Ci piace? C’è chi ne fa anche una cioccolata calda o anche cioccolatini.
Inutile dirvi che questa crema di carruba apporta le sue brave proprietà nutrizionali. Non come il cacao, meno polifenoli ma più fibre e minerali. Nell’industria dolciaria la farina di carruba viene vista come un addensante: infatti la possiamo usare anche per le marmellate, le salse, i dolci e le zuppe quando riescono troppo liquide. Cioccolata calda diversa? Si può fare con la farina di carruba (2 cucchiai), un cucchiaio di farina, zucchero di canna a piacere e latte, anche di soia (circa250ml). Il tutto va messo a fuoco basso, mescolando al bollore fino a ottenere la giusta consistenza. Spalmabile sul pane ma non è il sostituto “perfetto” del cioccolato come alcuni dicono. È un altro tipo di cioccolato chiamiamolo pure “carrabulato”. In Sicilia, una volta, con la farina se ne facevano gnocchi e paste che risulterebbero meno caloriche rispetto ai corrispettivi ottenuti dal grano. Ma questi prodotti si trovano sul mercato abbastanza raramente, e comportano un giusto costo. Ce ne facciamo una ragione, ma intanto proviamo a introdurre questo legume in cucina, iniziando dalla farina. Ultima cosa: si possono trovare le tavolette di cioccolato di carruba ma, in tali prodotti, spesso questo vegetale è un ingrediente in tracce. Si sostituisce col burro di cacao, molto ricco di grassi saturi. Quindi sarebbe meglio provare a farlo in casa: se non viene la prima volta, forse va liscia la seconda. Tanti piccoli particolari che fanno la differenza.
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