Oggi, fatto dunque ormai acclamato, questa diatriba è diventata una contrapposizione aperta! Sui giornali, in tv, in radio e nelle normali chiacchierate tra amici e conoscenti ci si schiera apertamente. Non crea neanche più stupore che si arrivi ad attaccare verbalmente la fazione opposta pesantemente e senza più remore. In molti casi si giunge anche al turpiloquio e alle minacce fisiche… con grande gaudio della categoria degli avvocati. Ci sono tanti segnali che avvalorano la tesi secondo cui in questo momento il tema dello scontro tra carnivori e vegetariani comincia ad assumere connotazioni quantomeno di conflitti non facilmente sanabili, e ne voglio parlare con il nostro esperto in alimentazione fruttariana Giorgio Bogoni.
Mettere in scena un acceso dibattito tra chi la pensa diversamente è un format televisivo ben consolidato e riconosciuto di sicuro successo. Scegliere poi un tema che coinvolga tutti i telespettatori garantisce ascolti da record e, se c’è qualcosa che accomuna davvero tutti, è proprio il mangiare: nessuna ci rinuncia!
Non sono quindi sorpreso nel constatare il dilagare di confronti tra chi mangia in maniera diametralmente opposta: carnivori contro vegani.
Al di là del mio schieramento personale decisamente estremo e delle motivazioni che lo sostengono, voglio soffermarmi ad analizzare il comportamento di molti vegani, eccessivamente iroso.
Trovo sia strano perché non lo condivido, credo anzi che un dieta anti infiammatoria sviluppi naturalmente una mentalità “vivi e lascia vivere”.
Sembra che il problema davvero insormontabile sia che l’atteggiamento di chi mangia carne condanni a morte altri esseri senzienti. In molti sembrano infatti proclamare: “non è sufficiente che tu non mangi me, non puoi uccidere nemmeno il mio fratello bovino”.
E quando ci si fa paladini della salvezza altrui o persino dell’intero Pianeta, soffocato dal metano prodotto dagli allevamenti industriali… beh, ci si inorgoglisce al punto da poter sfidare un’intera tribù di cannibali!
Tutto molto nobile, ma anche spiccatamente egoico.
Ad ascoltare certi vegani, direi più egoico che nobile.
Non critico, semplicemente evidenzio una stranezza.
Ho alzato la voce anch’io all’inizio del mio percorso di Perfezionamento Alimentare, nell’entusiasmo credo sia normale farlo.
È però patologico continuare a farlo, significa aver mancato un’aspetto significativo della scelta alimentare che si professa: la belligeranza contraddistingue i carnivori alla ricerca di prede, i fruttivori sono animali pacifici difficilmente in competizione, persino tra loro.
Per questo mi è più facile pensare che tutto questo contrapporsi sia ricercato ad arte da chi ha bisogno di inscenare una diatriba che attiri l’attenzione dello spettatore, magari intitolata “lo sdegno dei vegani”, piuttosto che un comportamento che li contraddistingue.
Questo non è però l’unico modo di fare spettacolo: sono stato recentemente filmato in qualità di “esempio veg” per un documentario girato per una TV della svizzera tedesca, che mi contrapporrà a una sorta di “esempio paleo” (una ragazza del nord europa che si ciba di sola carne), e devo dire che non sono mai stato sollecitato a esprimere anche solo un parere su una dieta diversa dalla mia, né ovviamente ho pensato di farlo. Il documentario non è stato ancora montato, ma sono certo che sarà un esempio di sana pluralità di informazione, senza nessuno che si proclami detentore di qualche Verità universale.
Personalmente rimango dell’idea che l’uomo sia una scimmia che dovrebbe mangiare solo frutta e che, così facendo, guadagnerebbe la salute perfetta, ma preferisco lasciare che la gente lo capisca da sola osservando il mio esempio, piuttosto che cercare di convincerla.
E auspico che questo diventi davvero l’atteggiamento di tutti.
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