Nonostante alcuni fattori di rischio non siano modificabili (ad esempio età avanzata, sesso femminile, ipotiroidismo) una corretta alimentazione non solo e’ un atto di prevenzione fondamentale ed irrinunciabile ma deve essere curata durante tutto l’arco della vita, in particolare fino ai 20-25 anni. Importantissimo è infatti raggiungere in giovane età un sufficiente picco di massa ossea (intesa come densità minerale dell’osso stesso) e mantenerlo il più’ a lungo possibile.
A tale scopo siamo portati a pensare che la nostra alimentazione debba essere necessariamente molto proteica. In realtà le proteine andrebbero consumate né “troppo” né “troppo poco” poiché, se da una parte aumentano l’assorbimento di calcio a livello intestinale e la sua fissazione nelle ossa, un loro eccesso, soprattutto di quelle di origine animale, porta a “smobilizzare” il calcio dalle ossa stesse e ad aumentarne la perdita attraverso le urine.
Un’altra sostanza benefica è la vitamina D che incrementa l’assorbimento del calcio e la sua deposizione nelle ossa. Questa vitamina è contenuta in piccole quantità in pochi alimenti (es. pesci grassi, latticini, tuorlo d’uovo) ma la maggior parte viene sintetizzata nella cute in seguito all’esposizione della pelle ai raggi solari, motivo per cui è fondamentale esporsi alla luce del sole.
Nonostante questo molto spesso non si riescono a raggiungere i livelli corretti, tanto che risulta necessario valutare un’eventuale integrazione con il proprio medico curante.
Infine, attenzione al sale, alle bevande alcoliche, ad un eccesso di caffeina e al fumo, tutte sostanze che favoriscono la perdita di massa ossea e/o l’escrezione di calcio attraverso le urine. L’attività fisica, invece, svolge senz’altro un’azione protettiva e preventiva per mantenere “giovane” l’osso e contrasta il sovrappeso, sicuramente non compatibile in caso di osteoporosi.
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