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I segnali dell’ipertensione

Gli esperti definiscono l’ipertensione arteriosa il “killer silenzioso”, perché causa seri danni (come ictus o infarto) senza che la persona se ne accorga. Infatti, la pressione alta non da sintomi inequivocabili. Oppure li provoca in modo sfumato o poco caratteristico, tanto da far pensare a un segno di stanchezza o addirittura a una pressione troppo bassa. È bene non sottovalutare mai questi segnali, per quanto vaghi siano, perché permettono di individuare il disturbo prima che dia origine  a problemi molto seri.

Vertigini
In chi è soggetto a ipertensione, le vertigini compaiono soprattutto quando iniziano a salire le temperature. Il caldo ha un effetto vasodilatatore: aumenta il diametro dei vasi sanguigni per mantenere costante la temperatura interna del corpo e questo si ripercuote sul delicato sistema del labirinto che ha sede nell’orecchio. Compare, così, la sensazione di “essere su una barca”, con la realtà circostante che “gira” e da l’impressione di cadere. Quando si è soggetti a un attacco di vertigini è opportuno sedersi, meglio ancora sdraiarsi, nell’attesa che la fastidiosa sensazione si attenui. Le vertigini, infatti, possono causare cadute con conseguenti traumi. In ogni caso, è bene parlare con il proprio medico per approfondire il sintomo, che può essere causato da una forma di ipertensione non diagnosticata.

Mal di testa ricorrente
La pressione alta può provocare cefalea, soprattutto quando si ha un improvviso rialzo rispetto ai valori abituali anche in persone che non soffrono di pressione alta, ma sono soggette a un rialzo occasionale. Altre volte, invece, è il segnale di un progressivo aumento dei valori, ossia l’inizio dell’ipertensione. Secondo studi scientifici condotti sul tema, quando la massima è più alta si corre un rischio pari a circa il 40% di soffrire di mal di testa. Questo tipo di cefalea compare soprattutto al mattino oppure nel tardo pomeriggio e si manifesta perché la pressione arteriosa eccessiva provoca un’alterazione dei vasi sanguigni che irrorano il cervello. Il mal di testa è intenso, pulsante, e coinvolge tutto il capo. Non sempre la cefalea è segnale di ipertensione. Può essere legata ad altri disturbi, come stanchezza, variazioni ormonali, sinusite oppure non avere una causa precisa. È bene, però, misurare la pressione se il mal di testa è un disturbo di cui di solito non si soffre.

Chiazze di sangue negli occhi
Qualche volta può capitare di notare una macchia ampia di colore rosso sulla congiuntiva, la membrana che riveste la palpebra. Ciò avviene anche senza altri sintomi, come dolore o lacrimazione. Questo fenomeno è noto come emorragia sottocongiuntivale e di solito è un evento di tipo benigno, che non richiede cure e si risolve da solo in una decina di giorni. Può essere dovuto a sforzi di tipo sportivo, a colpi di tosse intensi, ma anche a ipertensione arteriosa non curata. Infatti, il continuo stress al quale sono sottoposti i capillari sanguigni dell’occhio provoca piccole emorragie locali. In caso di emorragia sottocongiuntivale è opportuno misurare la pressione il prima possibile e parlarne con il medico.

Ronzii alle orecchie
Scientificamente sono detti acufeni: si tratta di suoni o rumori, come ronzii, fischi, o tintinni soggettivi, che vengono cioè percepiti solo dalla persona. Possono avere varie cause: l’abitudine al fumo che danneggia l’apparato uditivo, l’invecchiamento, malattie dei vasi sanguigni dell’orecchio interno. Qualche volta non si riesce a individuare la causa precisa. La pressione elevata può però far percepire gli acufeni, che in questo caso non sono presenti sempre, ma solo nel momento in cui la pressione si alza maggiormente. Si avverte solitamente un fischio o un senso di fruscio, dovuto al fatto che le delicate strutture dell’apparato uditivo sono danneggiate dalla pressione eccessiva.  Gli acufeni che si presentano secondo le stesse modalità, per esempio dopo uno sforzo fisico o alla fine della giornata, quando si suppone che la pressione arteriosa sia più alta, richiedono un accertamento medico, con misurazione dei valori pressori ed eventualmente una visita audiologica.

Difficoltà a respirare
La difficoltà respiratoria rappresenta il sintomo di qualcosa che non funziona, non solo a bronchi e polmoni, ma anche a molti altri organi, soprattutto il cuore. La presenza di un’ipertensione arteriosa trascurata, perché mai diagnosticata, può nel tempo causare danni alle pareti del cuore, fino all’ischemia cardiaca con angina e aumentano rischio di infarto miocardio e di scompenso cardiaco. La persona ipertesa, a questo punto, può incominciare a presentare, tra i sintomi, anche la dispnea, cioè la presenza di un disagio respiratorio e di una “fatica a respirare” che si può manifestare, inizialmente, solo durante uno sforzo, ma che con l’andare del tempo può comparire anche a riposo, divenendo perfino più intensa durante la notte. Oltre alla misurazione della pressione arteriosa, è opportuno sottoporsi ad accertamenti al cuore, con un elettrocardiogramma e un ecocardiogramma.

Silvia Trevaini

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