È decisamente importante saper gestire questo passaggio, soprattutto per il bimbo, che si trova completamente esposto in un mondo che non conosce e non può ancora comprendere. Il bimbo è particolarmente percettivo e ha bisogno di una attenzione assoluta, di una protezione continua. Questo è un momento importante e delicato da gestire, necessario per far nascere la consapevolezza di sé, come base per lo sviluppo psicofisico del neonato. Gli strumenti che il bimbo utilizzerà spontaneamente per accedere al mondo saranno i sensi, sollecitati e stimolati continuamente. In particolar modo sarà importante l’esperienza tattile. La pelle, ricordiamolo è un vero e proprio organo, il più esteso del corpo umano, e sarà fondamentale in questo processo di apprendimento. L’epidermide sarà la cartina di tornasole del sentire del neonato, luogo di esperienze dirette, non mediate dal giudizio e dalla capacità di discernimento che abbiamo noi adulti. Il piccolo distingue solo tra benessere e non benessere, nient’altro, ed è nostro compito proteggerlo e prendercene cura. Tutto quello che sentirà, le modalità e la qualità del sentire, la piacevolezza del contatto, saranno ciò che definirà l’esperienza del piccolo.
Al di là del contatto, della carezza, gesti spontanei e necessari, suggerisco di aggiungere il massaggio frequente del bambino, tra l’altro consigliato da sempre nelle medicine tradizionali come l’Ayurveda. In questo modo diamo un valore aggiunto al tocco, non solo per stimolare la pelle e permettere in modo piacevole la scoperta del proprio corpo, nello stesso tempo possiamo idratare e nutrire la pelle, ovviamente con oli di ottima qualità, evitando assolutamente quelli do scarsa qualità che purtroppo si trovano facilmente in commercio.
L’esperienza del massaggio, inoltre, sarà un momento da vivere insieme alla madre e perché no, insieme al padre. Se l’uomo generalmente è restio a manifestazioni affettuose, di contatto, di tenerezza, con gli strumenti del massaggio può esprimere questo suo lato, per così dire “femminile”, in modo spontaneo e imparare molto da tutto ciò, entrando in una dimensione intima speciale. Non è necessario “saper massaggiare”, a parte qualche nozione di base e l’approccio giusto centrato sulla naturalezza del gesto e sull’attenzione al piccolo.
L ‘esperienza sensoriale del bimbo, vissuta insieme ai genitori è interessante anche per prevenire la tendenza odierna di affidarsi unilateralmente alla tecnologia e al virtuale. Partire con il piede giusto e puntando sull’esperienza vera, sull’ emozione diretta e non riportata, può contribuire all’evoluzione positiva dei bimbi, in una prospettiva nuova e nello stesso antica. Antica nel senso positivo del termine, riferendosi cioè ad una consapevolezza di sé che dovremmo saper trasmettere ai nostri figli, senza intermediari, per renderli agenti attivi nella creazione di un mondo migliore.
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