Prima di esplorare il significato del Pranayama, per esempio, è necessario parlare del termine ‘Prana” che secondo la scienza dello Yoga indica l’energia vitale che permea l’universo e sostiene il corpo, la mente e le emozioni dell’essere umano. Viene considerato, in sintesi, un catalizzatore universale. Lo stesso concetto di energia è condiviso nelle altre antiche culture, dai cinesi, col termine “chi”, dai giapponesi, col termine “ki”, senza dimenticare la Grecia classica, dove era conosciuto come “pneuma”. Il Pranayama è appunto l’arte Yoga, quindi di provenienza indiana di riconoscere e gestire al meglio questa forza vitale delicata e nello stesso tempo potente, attraverso tecniche di respirazione e consapevolezza. È probabilmente un termine meno conosciuto di “Asana”, le posizioni che per convenzione identifichiamo immediatamente con lo Yoga. Le posizioni sono importanti, per lo meno nello Yoga contemporaneo, ma l’attenzione alla “circolazione” del respiro e al “controllo” della sua dinamica nel corpo, il Pranayama appunto, rappresenta l’essenza di questa disciplina. L’esecuzione di un Asana, o di una sequenza concatenata di Asana, è svuotata del suo significato senza il supporto del Pranayama. Nel repertorio delle tecniche del Pranayama troviamo di tutto, dal respiro a narici alternate, Nadi Shodana, al respiro vitrorioso, Ujai, giusto per fare qualche esempio, ma è difficile spiegare in poche righe. Porterei piuttosto l’attenzione sull’importanza del respiro, sul saperne gestire ritmi e profondità nell’applicazione delle posizioni Yoga, nella meditazione e soprattutto nella vita quotidiana. In estrema sintesi la pratica congiunta di Yoga e Pranayama ci porta ad una sorta di purificazione: ll corpo diventa più sciolto, flessibile e resistente; la mente si placa, si aumenta la capacità di concentrazione, si apprende in modo spontaneo ad essere reattivi e recettivi in ogni situazione; si impara a gestire meglio le energie che sprechiamo continuamente in posture errate e stati d’animo dannosi. In altri termini le tecniche di Yoga e Pranayama, indissolubilmente legate tra loro ci permettono di ottenere e mantenere un benessere psicofisico concreto e duraturo, alla portata di tutti. Lo Yoga può essere segnalato come un metodo per migliorare le funzioni polmonari nelle persone sane e quindi prevenire in futuro le malattie respiratorie. Questi benefici possono essere anche usati come terapia adiuvante per molte malattie dell’apparato respiratorio. Quello che, nel tempo, apprendiamo sul tappetino Yoga, entra a far parte delle nostre potenzialità e ci permette di migliorare la qualità della nostra vita.
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