In ambito omeopatico l’approccio alle dermatiti consiste nel trattare non solo la manifestazione cutanea acuta, ma nel guardare anche alla totalità dei disturbi del soggetto, per evitare di agire in modo solo superficiale sopprimendo il sintomo senza curare il paziente. Per questo è sempre necessario far seguire il trattamento della fase acuta della dermatite, sempre necessario, da un rimedio “costituzionale”. Tra i rimedi utilizzabili in fase acuta, ci sono Croton tiglium, indicato nelle dermatiti con vescicole piccole e terribilmente pruriginose che confluiscono a formare vesciche più grandi che, seccandosi, formano croste giallastre. Sepia officinalis è invece utile se le croste sono più scure, di colore giallo marrone e sono presenti prurito intenso, rossore e ulcerazioni della pelle, mentre Hydrocotyle è caratterizzato dalla presenza di una desquamazione abbondantissima. Invece Oleander, come Viola tricolor e Nux juglans, tutti rimedi indicati nelle forme acute o nelle fasi di riacutizzazione, è adatto alla crosta lattea dei neonati. Tra i rimedi più adeguati nel trattamento cronico abbiamo Psorinum, che si usa quando la cute è arrossata, ipersensibile e si infetta al minimo graffio, formando una crosta che brucia e sanguina, e che prude moltissimo soprattutto a letto, nel sonno. Graphites è indicato quando la dermatite produce un essudato sieroso, giallastro, denso e appiccicoso come il miele. Questa dermatite si localizza soprattutto in: pieghe cutanee, testa e viso, angoli della bocca e degli occhi, e in particolare dietro le orecchie. Anche Petroleum è un rimedio dell’eczema che si manifesta dietro le orecchie, con pelle dura e secca e profonde fissurazioni, soprattutto sulla punta delle dita che sono estremamente dolenti, sanguinano e suppurano facilmente. Rhus toxicodendron è adatto alle lesioni di tipo vescicoloso, con pelle arrossata ed edematosa, prurito molto intenso e pizzicori diffusi.
Gli interventi nutrizionali possono cominciare anche prima della nascita allo scopo di migliorare la composizione dei batteri intestinali e contrastare la sensibilizzazione alimentare nel tratta gastrointestinale. Sostanze come prebiotici, probiotici e simbiotici somministrati alla madre in gravidanza sembrano essere in grado di modificare la flora intestinale riducendo l’infiammazione intestinale. Si può anche ricorrere, soprattutto in casi di marcata carenza, alla somministrazione di Vitamina D e Vitamina E, mentre localmente si possono usare creme a base di Calendula e di Cardiospermum. Una pianta molto utile e frequentemente utilizzata è l’Elicriso, sia per uso interno che esterno.
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