Il lavoro principale di depurazione lo faremo sull’emuntore fegato, l’organo più multitasking del nostro corpo che ha bisogno di arrivare all’apice della primavera (il famoso equinozio), al culmine di tutte le sue energie e potenzialità. Come sempre la natura ci offre il suo sostegno attraverso alcune piante meravigliose indicate per la sua depurazione, soprattutto in caso di dismetabolie, infiammazioni e uricemie, allergie stagionali e problemi dermatologici.
Una pianta tradizionale per la depurazione epatica è il Tarassaco TM (Taraxacum officinale), depurativo e drenante epato-biliare, con azione ipocolesterolemizzante, diuretica, ipouricemizzante e antiradicalica.
L’infuso di Carciofo (Cynara scolymus) è maggiormente drenante e diuretico, ma è comunque un buon antiossidante epatico.
Cardo Mariano ES (Silybum marianum) è una pianta indicata per chi ha una maggiore compromissione in quanto è anche epatoprotettrice e rigenerante, oltre che detossinante epatica, diuretica, ipocolesterolemizzante. Contrasta la deposizione di grassi nel parenchima epatico ed è di sostegno nel cosidetto “fegato grasso”.
Queste tre piante non sono però indicate per chi è affetto da calcolosi biliare: in questo caso è più indicato Crisantello ES (Chrysantellum americanum) che non è spasmizzante, ma mantiene la funzione antiradicalica, rigenerante e epato protettiva.
Prima di dormire è indicata una fiala di Zolfo in oligoelemento, da tenere in bocca un minuto prima di deglutirne il contenuto. Lo Zolfo sostiene in modo sinergico il lavoro di depurazione epatica delle piante precedenti.
È inoltre molto utile bere acqua calda durante la giornata per favorire la depurazione e la diuresi attivando l’emuntore rene per smaltire le tossine di cui si libera il fegato.
Un ultimo consiglio: a livello circadiano il fegato conduce la sua quotidiana auto depurazione intorno alle ore 23 e fino all’una di notte. Anticipare l’orario in cui ci corichiamo sarà quindi una scelta fondamentale!
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