Obiettivo Benessere

Estetica del sorriso

Quando si ha un dente malato nella parte anteriore della bocca il modo migliore per sostituirlo è tramite un impianto dentale, una piccola radice artificiale che offre la stessa funzionalità di un dente naturale. Oggi questo intervento è piuttosto semplice, ma alcuni dentisti lo sottovalutano, dimenticandosi di valutare tutti i fattori che possono determinare la buona riuscita dell’operazione.

L’implantologia dentale estetica si occupa di sostituire i denti mancanti con altrettanti impianti in titanio, mirando al successo funzionale nonché estetico dell’intervento implantare eseguito. L’estetica in implantologia è spesso complicata da raggiungere, particolarmente nei settori anteriori; dosare con attenzione tutti i passaggi per ottenere i risultati sperati è il segreto per conseguire un’integrazione tra materiali artificiali e tessuti gengivali di contorno. Il Dott Diego Lops, del Dipartimento Protesi dell’Università di Milano, nel suo libro “Estetica su impianti” ci apre le porte alla routine quotidiana di uno studio dentistico. Al giorno d’oggi, infatti, i pazienti non solo richiedono di ripristinare un sito edentulo, ma vorrebbero sorridere di nuovo, riavere fiducia in se stessi ed esprimerla nella loro vita sociale e lavorativa al meglio. Il volume è una raccolta di casi clinici relativi agli impianti nel settore anteriore, quello “estetico”, in cui ogni aspetto del trattamento è considerato con un approccio globale. Ciò significa che gli stadi che coinvolgono la chirurgia orale, la parodontologia, l’implantologia, l’ortodonzia, la protesi e l’odontoiatria protesica sono descritti in relazione allo specifico caso clinico. Il flusso di lavoro per ciascun caso è illustrato in modo molto chiaro utilizzando algoritmi predicibili. Il libro è arricchito anche da animazioni grazie ai codici QR all’interno del volume che forniscono accesso ad animazioni 3D di altissima qualità relative a: chirurgia plastica parodontale delle parabole prima della finalizzazione di un caso con approccio globale al sorriso; ridge preservation per ripristinare i volumi ossei 3D nei siti ad alta valenza estetica; innesto di connettivo per incrementare volumi vestibolari di tessuto peri-implantare.

Dott Lops da cosa nasce l’idea di un libro sull’estetica degli impianti dentali?
Direi che più precisamente c’era la necessità di un testo con un approccio non solo moderno, ma prettamente clinico e che considerasse un approccio volto al restauro non del singolo problema, ma di un sorriso. L’aspetto emozionale di un trattamento gioca un ruolo importante quanto la specificità del trattamento stesso. Infatti il paziente deve sentirsi a suo agio dopo un trattamento, da un punto di vista medico ovviamente, ma anche come consapevolezza di aver migliorato il proprio modo di porsi ed apparire a se stessi ed agli altri nella vita di relazione di tutti i giorni. Questo libro di testo affronta tali problematiche legate a trattamenti in settori ad alta valenza estetica, dove il risultato debba necessariamente essere funzionale ed al contempo naturale.

Cosa differenzia un intervento d’implantologia anteriore da un impianto nella parte posteriore?
A mio avviso non funziona più la risposta che nei settori posteriori non serve estetica quindi si può ovviare agli accorgimenti riservati al trattamento di zone anteriori.
Per due motivi: il primo è che ogni paziente merita un restauro su impianti che replichi una situazione naturale, in termini di forma e colore ad esempio. Il secondo è che tutte le procedure di compensazione di una perdita di tessuti molli (gengiva aderente) o duri (osso) sono rivolte al ripristino di strutture peri-implantari al fine di garantirne la stabilità nel tempo. Ovviamente tali procedure portano a ristabilire una situazione precedente alla perdita del dente, quindi al contempo si tratta la funzione ma anche l’estetica

Quando parla di “ approccio globale al sorriso” cosa intende?
Intendo che un sorriso naturale si costruisce con la competenza dei trattamenti delle gengive, dell’osso attorno a denti ed impianti; questo dal punto di vista chirurgico. Dal punto di vista protesico, l’intero sorriso va studiato in termini di armonia di forme e dimensioni. Quindi la competenza nel capo dei materiali ceramici come intarsi e faccette dentali riveste un ruolo chiave in tal senso.
L’era digitale ha investito fortemente anche l’odontoiatria: sono a nostra disposizione flussi di lavoro che permettono la diagnosi, la pianificazione e la previsualizzazione del trattamento complesso, in modo da rendere lo stesso predicibile, ma al contempo comprensibile al paziente poichè di facile condivisione.

Quanto è importante l’estetica nel sorriso di una persona? Può avere delle ripercussioni psicologiche?
Si suol dire che il nostro biglietto da visita sia il sorriso; nulla di più vero. Un sorriso armonico, naturale e “in ordine” è rappresentativo di una persona che presta attenzione alla cura di sé, ed automaticamente più gradevole ed accettabile nel contesto di una vita di relazione, umana e professionale. L’errore può essere nella ricerca a tutti i costi di uno standard del sorriso in termini di layout. La ricerca sempre di forme squadrate dei denti, dagli improbabili colori bianchi a tutti i costi, rischia di portare il paziente in un campo di innaturalezza, riconoscibilità (come “denti finti”) di un lavoro non naturale, ma soprattutto di una mancanza di personalizzazione. Per ogni paziente vanno valutate specifiche caratteristiche di forma dei denti, dimensione, colore delle ceramiche, tessitura delle stesse, ecc.

Può dare dei consigli ai pazienti che si avvicinano per la prima volta a questo tipo d’intervento?
Il consiglio è di affidarsi a professionisti in grado di offrire la predicibilità del risultato funzionale ed estetico. Mediante una corretta raccolta dei dati del paziente (foto e video), una previsualizzazione di un risultato PRIMA di iniziare il trattamento, e un adeguato tempo da dedicare al confronto e ascolto del paziente, per conoscerne esperienze, aspettative e desideri.
Dopo questa imprescindibile fase, la competenza dei flussi di lavoro chirurgici e protesici diviene fondamentale al fine di realizzare un progetto riabilitativo complesso. Ma il centro del trattamento deve sempre essere il paziente, il cui percorso riabilitativo deve essere personalizzato, così come un vestito su misura.

Silvia Trevaini

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