Obiettivo Benessere

Movimento e salute

Molti lavori scientifici confermano ormai il valore del movimento sia in chiave preventiva sia curativa di molte patologie: diabete, ipertensione, sovrappeso, ipotiroidismo, depressione, Alzheimer, Parkinson, dislipidemie, malattie autoimmuni, patologie cardiovascolari come infarto e ictus ecc. L’errore più comune, però, è pensare che fare sport significhi solo consumare calorie. Fare movimento significa invece dire al proprio organismo che si sta bene, che ci si procurerà del cibo, che si cercheranno nuovi partner. La sedentarietà, infatti non è neutra: spinge nella direzione opposta alla salute, verso un drammatico rallentamento metabolico. Il corpo umano ha bisogno invece di muoversi per poter esprimere al meglio le proprie funzioni. Se volessimo esprimere lo stesso concetto in altre parole, potremmo dire che il corpo utilizza il movimento per mantenersi in equilibrio, manifestandolo esternamente come ottimo stato di salute. Non si può prescindere quindi da una minima attività fisica quotidiana che, sebbene sia un pallido ricordo del movimento che ci ha accompagnato nel corso dell’evoluzione, è indispensabile all’attivazione di un corretto segnale ipotalamico di salute e dimagrimento. Senza movimento si potrà solo deperire, seguendo una dieta di restrizione, o ingrassare qualora ci si alimenti in modo scorretto. Dimagrire in salute, mantenendo tono muscolare ed equilibrio, mai.

I vantaggi del movimento sulla salute:

Muoversi per dimagrire

Una prima raccomandazione: se si vuole davvero dimagrire è importante perseguire una quotidianità di lavoro. Non è che tutti giorni si debba fare un signor allenamento: si potrà alternare un lavoro più serio con una sorta di “riposo attivo”. Con una frequenza di allenamento bassa invece non può esservi garanzia di dimagrimento. Occorre fissare bene in testa che un’intera giornata senza movimento nel paleolitico significava probabilmente digiuno, e diversi giorni di sedentarietà consecutivi potevano rappresentare un rischio di morte per sete o per fame.  Quella sedentarietà preistorica comunque portava con sé il relativo digiuno e dunque i due segnali in qualche modo si bilanciavano. Oggi invece mangiamo liberamente anche nei giorni in cui non svolgiamo alcuna attività. C’è qualcosa di profondamente errato. Quando le persone pensano di poter vivere sane mangiando elevate quantità di cibi spazzatura, in completa sedentarietà, e pensano che quelli che trovano il modo di muoversi un po’ ogni giorno siano dei “matti”, stanno prendendo un grande abbaglio. La sedentarietà sempre più accentuata è una delle principali cause di decadenza fisica dell’uomo moderno. O ci svegliamo o presto saremo tutti grassi e flaccidi, o nel migliore dei casi, deperiti.

Come mettere su massa muscolare

Un elemento che spesso sfugge a chi si occupi di prescrivere movimento è che, per indurre la costruzione di massa muscolare, l’allenamento è solo uno dei tre fattori chiave necessari. Gli altri due sono l’assunzione di un’adeguata quantità di proteine (e su questo la maggior parte dei medici, ma anche dei personal trainer o degli allenatori concordano) e un’adeguata quantità di calorie. Lo stimolo alimentare è di pari se non di maggiore importanza rispetto a quello fisico. In particolare, devono coesistere con lo stimolo allenante un adeguato apporto di calorie in genere (da qualunque fonte) e un adeguato apporto di proteine. Chi svolga attività intensa o prolungata che termini poco prima di un pasto deve forzarsi a mangiare più di quanto il suo corpo suggerisca. Il rischio, se non lo si fa, è quello di trovarsi involontariamente in dieta ipocalorica: la maggior iattura che possa capitare a chi voglia dimagrire conservando la propria massa muscolare.

In conclusione, l’attività fisica regolare, che non sia troppo intensa e saltuaria ma moderata, frutto di una scelta consapevole e di abitudini costanti, rappresenta oggi il modo più naturale, gratificante ed economico per mantenere lo stato di salute e di benessere di chi è sano e per prevenire molte situazioni di malessere.

 

Silvia Trevaini

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