L’esperienza clinica conferma che i pazienti giungono a visita per patologia urologica pura, quali ostruzione cervico-uretrale, ernie, neoplasie, alterazioni cutanee dermatologiche ma, durante la visita, indagando, si scoprono dei disturbi sessuali di differente grado e caratterizzazione che per pudore non venivano riferiti. Le patologie possono essere suddivise a grandi linee nelle persone di giovane età, nelle persone di media età e nelle persone di età più avanzata. Ne parliamo con il Dr. Giustino Lorenzo Pagliano, specialista Urologo, esperto in Andrologia chirurgica presso la Casa di Cura San Paolo di Pistoia.
Si riscontrano altresì i disturbi minzionali prostatici nelle sua quattro forme principali, ossia la forma infiammatoria sovente secondaria ad abusi sessuali, l’ostruzione da mancata elasticità prostatica, la crescita incontrollata dell’adenoma benigno prostatico, la degenerazione della ghiandola in forma carcinomatosa monofocale e/o diffusa.
I disturbi minzionali prostatici si caratterizzano con un flusso ridotto di potenza ed entità con un aumento delle minzioni quotidiane, con la presenza di gocciolamento o ripetizione immediata della minzione appena avvenuta, con il classico disturbo notturno che impone di alzarsi dal letto da 1 a 3 volte per notte, alterando il ritmo del sonno e, in parallelo, i rapporti con la compagna che viene regolarmente svegliata.
Particolare attenzione deve essere attribuita agli episodi di emospermia (sangue nello sperma) ed alle ematurie (sangue nell’urina), quasi sempre espressioni di patologie urologiche importanti.
Ai disturbi minzionali prostatici sovente si associano diserezioni e mancate eiaculazioni di varia natura. Per qualunque patologia si abbia il sospetto o la certezza di avere, vi è un solo unico consiglio: contattare quanto prima lo specialista di fiducia che porrà diagnosi certa mediante l’esperienza clinica e l’esecuzione degli esami ritenuti complementari per la risoluzione medica e/o chirurgica del caso.
La difficoltà maggiore che il soggetto incontra è quella di trovare il coraggio di parlare con lo specialista scelto a cui poter esporre la propria sofferenza senza alcuna vergogna.
Dopo tale passo il problema non è più suo, ma dello specialista che se lo prende in carico ed inizia il percorso diagnostico e terapeutico ritenuto più idoneo.
Purtroppo l’esperienza clinica maturata in oltre 40 anni di attività professionale mi ha portato a vedere dei pazienti che per anni si sono tenuti il problema in silenzio con implicazioni psicologiche, familiari e sociali secondarie non indifferenti, con la perdita delle compagne, per impossibilità al rapporto od alla capacità procreativa.
Qualunque patologia si abbia il sospetto o la certezza di avere, vi è un solo unico consiglio: contattare quanto prima lo specialista che può porre la diagnosi mediante l’esperienza clinica e l’esecuzione degli esami complementari che richiederà con la successiva risoluzione medica e / o chirurgica del caso. La difficoltà maggiore che il soggetto incontra è quella di trovare il coraggio di parlare con qualcuno di cui si possa fidare, ed affidare la sua persona, dopo tale passo il problema non è più suo, ma dello specialista che se lo prende in carico iniziando il trattamento medico ritenuto più idoneo. In conclusione, caro lettore, se ha uno di questi problemi e se crede non perda tempo prezioso.
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