È assodato che il tatuaggio rappresenta una simbologia, scritta o raffigurata; si imprime sulla pelle ma anche nella percezione quotidiana, evocandone la corrispondente consapevolezza.
“Dal punto di vista pratico, l’ago va oltre la pelle propagando una sorta di vibrazione che agisce a livello energetico. Infatti, il nostro corpo è composto per la maggior parte di acqua che, come ci insegna Masaru Emoto, scienziato e ricercatore giapponese, memorizza ogni impronta e la riproduce. L’arte dell’incisione su pelle risale a oltre 5000 anni fa, e in seguito alla sua nascita si sono alternati periodi di approvazione e rifiuto per essa, dovuti a motivi sociali e antropologici”, ci spiega Giulia Giuntoli, Naturopata, specializzata in Fitoterapia presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica SIMO di Milano.
Attualmente è raro incontrare persone senza qualche riferimento cutaneo poiché negli ultimi anni la moda occidentale imperversa in tal senso, indirizzando soprattutto i giovanissimi a volersi “distinguere”. A differenza del passato, oggi il tatuaggio rappresenta un must irrinunciabile, spesso con più disegni dislocati su diverse zone del corpo o di grandi dimensioni. È davvero indice di libertà voler mostrare questa tipologia di arte sulla propria pelle?
Se il pretesto è connesso a voler farsi identificare sarebbe opportuno ponderare sulla propria identità prima di decidere. Quali sono i nostri bisogni? A chi vogliamo dirigere il messaggio? È proprio per noi stessi che vogliamo incidere quel dato messaggio o forma o figura? Invito soprattutto i più giovani a fare delle considerazioni profonde, dandosi del tempo prima di decidere. Nel corso della vita quante sono le cose che ci sono tanto piaciute e che poi hanno perso il loro senso originario?
Inoltre, va tenuto presente che a livello dei meridiani energetici (attraverso i quali si agisce con l’agopuntura) l’energia che vi scorre subisce una sorta di blocco, di stasi. Per cui sarebbe sensato evitare determinate zone corporee se proprio non si vuole rinunciare a questa pratica. In relazione a ciò, è bene ricordare che la fisica quantistica e la medicina cinese si avvalgono entrambe dell’informazione vibrazionale per attivare la forza di guarigione insita nell’essere vivente in quanto i principi sono fondati sull’energia, che ovunque vibra e risuona. Anche la kinesiologia, la cui azione ricorre a test muscolari, riscontra difficoltà ad evincere il flusso neuromuscolare in quanto il principio di risonanza su cui essa è incentrata risulta modificato a causa dell’energia che la pelle “tatuata” riflette. L’imputazione d tale disagio non è tanto dovuta all’inchiostro ma al coinvolgimento dei cosiddetti “corpi sottili”, ad esempio l’aura presenta alterazioni in seguito alla pratica, riflettendo a livello spirituale le vibrazioni dell’immagine incisa.
Evitiamo di portare caos nell’energia, rispettiamo il nostro corpo, governiamo l’ego, godiamo della ricchezza più grande: la semplicità! E se proprio non si resiste all’idea di farsi tatuare è opportuno individuare punti specifici sulla pelle e scegliere temi armonici. In questo caso è bene rivolgersi a tatuatori olistici!
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