“Non v’è grandezza dove non vi sono semplicità, bontà e verità”.
Lev Tolstoj
Incontrare persone ‘speciali’ produce nell’anima sensazioni divine conosciute da sempre, come un déjà vu, un’emozione eternamente insita. È proprio grazie a questo familiare senso di appagamento che le riconosciamo subito, perché immediatamente ci sentiamo sicuri, a nostro agio in loro presenza. “Qualunque sia l’argomento di conversazione, le persone speciali sanno arrivare dritte al cuore con il loro parlare armonioso, scandito dal ritmo guaritore delle frequenze angeliche. Esse sono come confessori a cui viene spontaneo rivelare ogni malessere, in quanto captano/percepiscono in anticipo le sofferenze più celate, mali e tormenti profondi – come se leggessero nel pensiero, e nei reconditi angoli dell’anima”: ci spiega Giulia Giuntoli, Naturopata, specializzata in Fitoterapia presso la Scuola Italiana di Medicina Olistica SIMO di Milano.
Le persone speciali sono riservate, sanno proteggere le confidenze più intime senza farne parola. Senza mai giudicare condotta e atteggiamenti, esse sono capaci di riportare alla ragione e guidare verso l’azione corretta. I loro consigli sono sempre incentrati sull’amore verso il prossimo, sul perdono, sulla compassione – senza tuttavia indirizzare alla mancanza di rispetto verso sé stessi. Le persone speciali non fomentano vendetta né alimentano scontri o dissapori – sempre per unire, mai per dividere. Persino gli animi più irrequieti riescono a nutrirsi del benefico nettare emanato dalle loro sublimi parole di pace. Stare accanto a loro alleggerisce lo zaino di preoccupazioni, riappacifica la mente, incoraggia a migliorarsi e crescere. Anche se prive di un’educazione accademica, queste persone posseggono un’innata saggezza e sapienza divina. A prescindere dall’età anagrafica, esse sono in grado di sostenere qualsiasi conversazione relativa al cambiamento, ai comportamenti adottati in questi tempi ‘moderni’ – senza imbarazzo o riserve. Sanno andare oltre convenzioni e stereotipi dei bigotti benpensanti, accogliendo col cuore famiglie allargate, rifiutando pregiudizi verso tendenze ‘diverse’, rispettano credi differenti dal proprio: non si fanno meraviglia di niente!
La loro intelligenza è superiore, sebbene sia l’umiltà la dote di cui fanno sfoggio. Esse sono semplici, a prescindere dalla loro posizione sociale. Le persone speciali hanno grazia nei gesti, regalità nei movimenti, gli occhi velati dalla determinazione di elargire amore infinito. Appaiono sempre eleganti nel vestire, poiché la loro divinità rende pregiato anche un capo semplice come il grembiule da cucina. Le loro preziose mani sanno creare opere d’arte, manufatti generati dalla fantasia in una sorta di meditazione visiva – ad esempio l’antica tecnica dell’uncinetto, umile e ripetitiva come la recita di un rosario. Involontariamente queste persone sono sempre leader di qualsiasi convivio, perché la loro luce risplende come un’aura che le accompagna in eterno. Chiunque rimane attratto dal connubio di umiltà e regalità che le caratterizza e le rende, appunto, SPECIALI. Sovente la loro esperienza di vita è contrassegnata da grandi tormenti: dolori immensi vissuti con dignità, sofferenze profonde tramutate in forza d’animo – come per fornire un inconscio esempio. Durante la vita, è un grande dono poter incontrare e soprattutto riconoscere le persone speciali; il benessere che procurano è una medicina a cui sempre si può attingere, nella frequentazione o nel ricordo che sia. Il contributo che la loro esistenza fornisce nel migliorare la vita di chi le incontra è fondamentale e indelebile, nonché indimenticabile.
Io sono tra coloro che hanno ricevuto questo dono: mia suocera è la persona speciale che ha ispirato questo testo, a cui sempre sarò grata per tutto e vicina nell’eternità.
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