I danni cutanei causati dall’esposizione al sole non sono una leggenda metropolitana, ma un pericolo vero! Ecco le ultime novità per abbronzarsi senza timori
Fino a non molti decenni fa avere la pelle abbronzata era sinonimo di lavoro nei campi, quindi di appartenenza a un basso ceto sociale. Ancora oggi in Oriente la massima aspirazione per una donna è avere una pelle candida. Col passaggio alla civiltà industriale il modello in Occidente si è rovesciato: l’abbronzatura è diventata sinonimo di bellezza, gioventù, modernità ed è stata ricercata in modo così ossessivo da causare un aumento di pericolose patologie della pelle.
Le sigle da conoscere
Oggi sappiamo che l’azione congiunta dei raggi Uvb e Uva produce una proliferazione di radicali liberi che disgregano le fibre di elastina e degradano il collagene. Questo provoca l’indebolimento dell’impalcatura cutanea e una disidratazione profonda che rende la pelle atonica, opaca e fortemente predisposta alla formazione di rughe e di macchie da iperpigmentazione, in una parola al foto-invecchiamento. Inoltre, se un tempo si pensava che fossero dannosi soltanto i raggi Uvb – quelli responsabili di eritemi e scottature – ora sappiamo che sono altrettanto pericolosi gli Uva, perché penetrano nel derma in profondità e arrivano a provocare alterazioni al Dna cellulare
Attenzione senza demonizzare
I raggi Uvb colpiscono con maggior forza quando il sole è allo zenit, gli Uva, invece, arrivano con uguale potenza a tutte le ore e in tutte le stagioni, ecco perché è bene usare cosmetici per il giorno o make up con protezioni durante tutto l’anno. Non dobbiamo ovviamente demonizzare il sole perché la sua luce e la sua energia apportano benefici alla nostra salute e non possiamo farne a meno in ogni età della vita. Ma è bene fare un po’ di attenzione. La strada giusta, come quasi sempre accade, sta nel regolarsi con il buonsenso e la moderazione.
Titanio, zinco, crusca e avocado: per proteggersi vale tutto!
Tra gli ingredienti attivi usati nella maggior parte dei prodotti troviamo:
- filtri chimici per Uva e Uvb che assorbono le radiazioni prima che possano penetrare nella pelle
- filtri fisici, come il biossido di titanio e l’ossido di zinco, sostanze inorganiche che agiscono come specchi, cioè riflettono e disperdono le radiazioni
- I SPF booster, sostanze in grado di potenziare l’azione dei solari, tra cui principi attivi naturali come l’olio di crusca di riso, di avocado, di sesamo, d’oliva, di soia, le vitamine E, C, B3 o niacina, che sono in grado di filtrare le radiazioni solari, calmare le irritazioni, idratare e nutrire la cute.
Ombrellone, crema e make up: i tuoi migliori amici
La melanina viene stimolata anche quando stiamo sotto un ombrellone al fresco: ne guadagna la salute, la circolazione venosa e non si manda in tilt la funzionalità dei capillari. Quindi non esporti al sole nelle ore in cui la tua ombra è più corta di te (tra le 13 e le 16). Non è vero che un solare con la protezione massima ti permette di stare al sole quanto vuoi: i raggi più violenti vanno evitati sempre, anche quando si è abbronzati perché comunque danneggiano la pelle in profondità.
Dona di più un’abbronzatura dorata che una pelle troppo scura, opaca e fessurizzata. Per avere un colore più intenso, è sufficiente una pennellata di terra ambrata: rende il colorito compatto e non ha effetti collaterali. Un’ottima soluzione sono i prodotti di make up con protezione media con cui ci si può esporre al sole e anche fare il bagno, perché contengono pigmenti e prodotti-scudo naturali, come l’ossido di zinco
L’importanza di conoscere il fattore di protezione
Il fattore di protezione va scelto in base al proprio fototipo e in base alla latitudine in cui ci troviamo. Per facilitarne l’utilizzo, le protezioni sono state suddivise in 6 macro gruppi:
- Fototipo I, pelle lattea rossastra, protezione molto alta (SPF 50+)
- Fototipo II, pelle molto chiara, protezione alta (SPF 30-50)
- Fototipo III, pelle abbastanza chiara (SPF 15-30)
- Fototipo IV, pelle leggermente scura, olivastra (SPF 10-20)
- Fototipo V, pelle scura, (SPF 6-10) Fototipo VI, pelle scurissima/nera (SPF 6)
Per il viso è bene non scendere sotto la SPF media, anche quando si è abbronzati, mentre la protezione bassa non è ritenuta sufficientemente fotoprotettiva quindi è adatta a pelli davvero molto ricche di melanina. Inoltre sono consigliate ripetute applicazioni durante la giornata perché bagni, docce, sudorazione, possono rendere disomogenea la distribuzione del prodotto, anche di quelli definiti waterproof.
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