A maggio la natura fiorisce e la maggior parte degli alberi dispiega la propria rinascita con nuove chiome rigogliose. Si tratta di un momento connaturato alla nostra vita: c’è da sempre e, da sempre, ci aspettiamo che accada, perché sentiamo che esso, nella sua dinamica creativa, “partoriente”, luminosa, riguarda anche noi. Del resto, ormai sappiamo che anche la nostra persona, sia sul piano biologico, sia su quello psichico e mentale, è essa stessa natura e che, perciò, segue i suoi stessi movimenti. Se parliamo di alberi, poi, l’analogia di forma e di funzioni è davvero sorprendente. Si, perché anche noi “siamo un albero”, anzi, siamo tanti alberi. Il nostro organismo, infatti, è strutturato e sostenuto da schemi ad albero ramificato. Portiamo dentro di noi l’albero respiratorio, quello nervoso, quello arterioso, quello venoso e quello linfatico. È evidente, quindi, come, nel momento in cui gli alberi fuori di noi vivono il grande momento espansivo primaverile, lo facciano anche quelli dentro di noi. E ciò vale ancora di più per l’albero più simile a quelli vegetali: quello linfatico, con la sua linfa che scorre lenta ma tenace per rinnovare il corpo.
Il sistema linfatico
Il nostro sistema linfatico è costituito da ghiandole, da vasi e da linfonodi. Le ghiandole del nostro corpo, quali la milza, le tonsille, le adenoidi e anche il timo rientrano nel circuito del sistema linfatico. In questa rete che percorre il nostro corpo, scorre la cosiddetta linfa: si tratta di fluido extra-cellulare, proveniente dai capillari e facente parte del liquido sanguigno pompato dal cuore, che quando accede ai vasi linfatici prende appunto il nome di linfa. È composta di acqua, proteine, glucosio, sali minerali, ormoni. La linfa si muove attraverso i vasi e quando arriva ai linfonodi viene filtrata, la parte di scarto, impura, con batteri viene distrutta dai linfociti, i “guerrieri” dei globuli bianchi. La linfa purificata ritorna invece al sangue e per muoversi deve necessariamente appoggiarsi alla muscolatura liscia e allo scheletro poiché il sistema linfatico non dispone di una pompa come quello sanguigno. Il sistema linfatico svolge principalmente 3 funzioni: funzione difensiva a livello immunitario; funzione di assorbimento dei grassi; funzione di riequilibrio e redistribuzione dei fluidi. Quando il sistema linfatico non è in grado di assolvere a questi compiti, perché rallentato, perché indebolito, perché colpito da una patologia grave, non riesce a contrastare il disturbo o la malattia, a tenere l’organismo pulito dalle tossine e a drenare gli eccessi di fluidi che il corpo produce quotidianamente. Sovrappeso, ritenzione idrica e infiammazioni possono essere il sintomo che abbiamo bisogno di cambiare qualcosa. Depurare il sistema linfatico ti permetterà di sentirti subito più in forma e rendere più forte il sistema immunitario.
Consigli per depurare il sistema linfatico
Il sistema linfatico è al lavoro tutto l’anno, ma in alcuni periodi la sua opera è più richiesta. Oltre a quello invernale, è maggio il momento in cui esso deve essere più tonico. Questo, infatti, è il mese dell’anno in cui si manifesta, in natura e quindi anche dentro di noi, la più veloce spinta trasformativa: in nessun altro mese le cose cambiano così in fretta. Perciò il nostro metabolismo, in sintonia col periodo, aumenta la propria azione: il corpo si rinnova e si fanno anche più attività, grazie al clima migliore e alle giornate più lunghe. I vasi linfatici hanno un carico di lavoro complessivo maggiore e devono essere tonici e pronti per raccogliere la linfa, lavorarla e spingerla di nuovo nel circolo, affinchè ci possiamo sentire anche noi “pronti e tonici” per sostenere questo cambio di marcia. Sicuramente, a tal fine, un’alimentazione sana e leggera, l’assunzione di rimedi naturali facilitanti il drenaggio linfatico e l’attività fisica sono di grande aiuto. Vediamo come:
– camminare intensamente: deve essere una camminata ben ritmata. Da praticare quotidianamente incrementando con i propri tempi la durata e la velocità. È sempre bene far precedere e far seguire un’attività di stretching per allungare la muscolatura, elasticizzarla e iniziare a contribuire alla motilità della linfa;
– bere acqua: l’acqua scioglie, smuove, aiuta a trasportare e drenare, pulisce. Bere molta acqua consente di dare movimento ai flussi ristagnanti e a snidare le tossine. Quanto bere? È soggettivo, poter bere però almeno un litro e mezzo di acqua al giorno lontano dai pasti sarebbe consigliabile, per un corretto scambio osmotico e per idratare il corpo in maniera ottimale;
– verdura e frutta: consumati freschi alcune verdure in particolare sono un potente aiuto depurativo e drenante del sistema linfatico. Quelle a foglia verde ricche di clorofilla, ma anche radici amare come il tarassaco, svolgono un’azione detox, agrumi ricchi di vitamina C dal potere antiossidante, mirtilli per favorire la microcircolazione;
– massaggi e frizioni: il sistema linfatico deve essere aiutato anche meccanicamente. Esiste un vero e proprio protocollo di massaggio linfodrenante che aiuta la mobilitazione dei ristagni linfatici lungo un percorso preciso per farli giungere ai punti di drenaggio e dispersione del sistema e deve essere attuato da un professionista del settore. A casa possiamo poi procedere con degli scrub, delle frizioni della pelle per favorire la detossinazione dei tessuti.
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